Elena e Dick Terzo Capitolo
I giorni correvano veloci , Alan era furibondo con la madre e non le rivolgeva la parola dal giorno che Eugenio se n'era andato :‐ E' tutta colpa tua se papà è andato via !‐
Fu tutto quello che disse, e non le parlò più.
Gina e Tania non sembravano particolarmente colpite e continuavano serenamente come sempre.
Un giorno presero il treno e andarono in città per incontrare alcune amiche e fare compere .
Tornarono con l'ultimo treno alle nove e con loro un nuovo amico . :‐ Mamma, questo è Chris, possiamo ospitarlo per una notte o due ? ‐
:‐ Ti ho già visto , disse Elena stringendogli la mano ,‐ Ti ho visto a Sanremo in compagnia di uno alto e scuro.‐
:‐ Le chiedo scusa per essere piombato in casa sua in questo modo . Deve sapere che vivo a scrocco ‐ rise‐ e di tanto in tanto approfitto della generosità della gente. Il tipo nero è un mio conoscente‐
:‐ Come fai a vivere così , per strada . I tuoi non dicono niente ?
:‐ Oh ! i miei pretendono che viva la mia vita senza rompere la loro.‐
:‐ Te la cavi bene con l'italiano .‐
:‐ Se voglio sopravvivere devo darmi da fare.‐
Quel ragazzotto le piaceva perché nonostante la spavalderia pareva onesto. Chiamò Alan per la cena e storcendo il naso si unì a loro. Fecero onore ad una superba Parmigiana di Melanzane , profumata di basilico fresco dell'orto di Elena come le melanzane che coltivava con passione.
:‐ Mai mangiato meglio‐ disse Chris
:‐ Nemmeno noi ‐rispose Gina ‐ ma siamo abituate
Dopo cena , Elena gli diede delle lenzuola pulite e un cuscino
::‐ Dormirai sul divano della sala, basta aprirlo e dentro c'è un letto confortevole. Fai da solo o ti serve aiuto ?‐
:‐ Tranquilla , sono bravo e so badare a me stesso . Grazie ancora e buonanotte.
Alan la stava aspettando nella camera matrimoniale , la sua meravigliosa camera in legno di noce in puro stile veneziano settecentesco :‐ Che ti salta in mente di far dormire qui il primo che capita ?‐ la aggredì. Lei non si scompose :‐ Senti ragazzino , questa è ancora casa mia e decido io chi può e chi non può stare con noi . Non c'è ragione di rifiutare ospitalità ad una persona sola‐
:‐ Parli così perché non c'è papà, se ci fosse lui non potresti far entrare i barboni in casa ‐
:‐ Fammi il piacere di andare in camera tua . Faccio come mi pare e non spetta a te criticare il mio operato‐
:‐ Lo dirò a papà ‐ ringhiò lui malevolo e vedrai che ti sistema una volta per tutte‐
:‐ Fuori e non una parola di più‐
Chiuse a chiave la porta della camera , lui andò dritto e impettito in camera sua meditando vendetta . Elena prese un libro e lesse un capitolo , ma era stanca, spense la luce e si addormentò serenamente.
La mattina dopo era sabato e dopo colazione fu tutto un viavai di corsa su e giù dalle scale, c'era sempre un piccolo particolare che veniva dimenticato. Chris, con la sua simpatia, riusciva gradito a tutti e si rivelò un aiuto prezioso, visto che su Alan non poteva contare. Durante il giorno vennero in molti amici per verificare che ci fosse veramente la festa ed Elena si dedicò interamente alla preparazione della magnifica torta . I tre strati di meringa li aveva cotti nei giorni precedenti visto il tempo che impiegava . La meringa deve essere composta da sole chiare d'uovo e zucchero a velo profumato con la vaniglia, la fragola, e il cioccolato ( solo profumata ) .Una volta montate a neve fermissima ogni strato era stato spalmato sulla carta forno imburrata leggermente, imprigionata in cerchi di cartone,messo nel forno a 80°.
la meringa non deve cuocere ma seccare lentamente e ci volevano molte ore doveva risultare un disco di vent'otto cm di diametro, l'esatta misura del vassoio che avrebbe contenuto la torta una volta assemblata. Lo spessore della meringa era di due/ tre cm. I tre dischi di pan di spagna erano pronti, alti quattro cm , soffici e deliziosi e la crema pasticcera, preparata la sera prima era già fredda e pronta.
Cominciò ad assemblare la torta : mise un foglio di carta forno sul tavolo e un primo strato di pan di spagna appena inumidito di sciroppo di fragola che aveva fatto lei con le fragole del suo giardino :‐Mmmm! che profumo , madre, me lo fai assaggiare‐ Tania era partita all'attacco :‐ Sparisci e vai a mettere in ordine la camera. Avrai la tua fetta quando la taglieremo‐
:‐ Madre cattivissima, lasciami almeno la pentola della crema‐
:‐ Va bene avrai la pentola e adesso fila altrimenti non finiremo e la festa sarà uno strazio.‐
Tania uscì di corsa, correva sempre, ''dove andrà con questa fretta ? '' si chiese Elena mentre posizionava la meringa profumata sul disco di pan di spagna e spalmava sopra uno strato generoso di crema pasticcera alla fragola e copriva con uno strato di fragole fresche . Mise un altro disco di pan di spagna , la meringa alla vaniglia e la crema pasticcera , coprì tutto con uno strato abbondante di frutti di bosco freschi e profumati . Adorava i profumi della natura , sempre freschi .
L'ultimo strato di pan di spagna alla crema cacao e la meringa al cioccolato coperto da uno strato abbondante di crema pasticcera al cioccolato . Il tutto imprigionato in una glassa al cioccolato bianco . La torta era perfetta, enorme, altissima e degna di una pasticceria . Con fatica riuscì ad infilarla nel frigo di dove l'avrebbe tolta al momento di servirla.
Finalmente potè dedicare qualche minuto a se stessa. Una rapida doccia, i capelli raccolti alla sommità del capo in un grossa coda, e il suo vestito preferito : un prendisole azzurro
molto scollato ,con la gonna larga che ondeggiava ad ogni passo . Sandali bianchi piatti . Mise due gocce del suo profumo preferito agli agrumi di Sicilia e si sentì in grado di rovesciare il mondo.
Al piano di sotto era un caos totale , i ragazzi stavano arrivando in motorino, in bici, e chi arrivava dalla stazione, a piedi attraverso i campi. La salutarono con un applauso . Li conosceva tutti, tranne i 'cittadini dell'ultimo anno' e tutti le volevano bene :‐ Ciao ragazzi ‐ li salutò ‐grazie per essere venuti ma non dimenticate che le festeggiate sono Gina e Tania‐ i ragazzi applaudirono festanti. Chris le si avvicinò :‐ Sei bellissima , posso farti la corte ?‐
:‐ Sparisci , ragazzino ,potrei essere tua madre‐
:‐ E che vuol dire, sei lo stesso bellissima‐
:‐ Grazie, bugiardo tu vuoi solo la fetta di torta più grande !
:‐ E ti pare poco . L'ho vista è magnifica‐
:‐ Ci sono tutti ? ‐ chiese a Gina ‐
:‐ Manca solo Hawa, suo fratello e Alessia. Ah ma guarda stanno arrivando .‐
Sul vialetto d'ingresso era apparsa una grossa BMW nera, lucida con i vetri oscurati. Si fermò in mezzo al cortile ed ebbero l'esibizione di Brut, il pastore tedesco che aveva uno spiccato senso dell'umorismo . Si piazzava davanti alla portiera del conducente e non faceva assolutamente niente
solo di tanto in tanto sollevava il labbro sinistro e mostrava una zanna di tutto rispetto . Raramente le persone osavano scendere dall'auto, a meno che non fossero vecchi amici conosciutissimi . Elena si avvicinò :‐ Dai Brut, sono amici sparisci nella tua cuccia . ‐ Il cane la guardò dubbioso borbottando un ‐ grr‐ poco convinto :‐ Vai, ‐ordinò la donna‐Non abbiate paura fa solo un po' di sceneggiata, e oggi ha già mangiato . ‐
Hawa scese dall'auto ridendo:‐ Lo conosco bene , dai Bruti vieni a salutare, da bravo . ‐
Lo abbracciò e poi salutò Elena :‐ Alessia la conosci, vero ? e
questo signore dall'aria seria è il mio fratellone . Dick .‐
Elena sentì di nuovo quel brivido lungo la schiena e quasi non riusciva a porgergli la mano . Si trovava davanti il magnifico uomo che aveva visto a Sanremo . Da vicino era ancora più bello, alto, la pelle liscia e i muscoli che uscivano dalla camicia di seta bianca sbottonata . I jeans azzurri, fasciavano le gambe lunghe e muscolose .
Per un attimo, che sembrò un'eternità, i loro occhi si incontrarono, quelli azzurri, quasi viola di lei persi in quelli verdi di lui. Fu un attimo ma in quell'attimo si unirono due vite.
Elena si riprese, invitò gli ospiti ad entrare e si occupò del rinfresco anche se non c'era bisogno di lei, ma doveva trovare qualcosa da fare,
Dal canto suo anche Dick era molto turbato . L'aveva vista la notte dei fuochi e non l'aveva dimenticata e non sperava più di rivederla, la sua sorpresa era quanto mai genuina . I ragazzi ballavano alla musica di Bob Marley e Michael Jeckson a tutto volume . Elena fece cenno a Gina :‐ trova due volontari dobbiamo andare di sopra a prendere la torta ‐
:‐ Non possiamo aspettare ancora qualche minuto ?, papà mi ha promesso che sarebbe venuto ‐
:‐Se ti ha detto così allora starà arrivando ‐ conoscendo quanto era pignolo non aveva dubbi che .....e infatti la sua auto stava entrando in cortile salutata festosamente da Brut.
Gina e Tania gli corsero incontro per abbracciarlo e per tutto saluto ebbero solo un commento malevolo :‐ Chi avete raccolto stavolta ? mi dicono che adesso i vostri amici sono sempre più scadenti.
:‐ Sono bravi ragazzi ‐ li difese Tania
Si degnò di entrare nella tavernetta dove la musica assordante era al massimo e tutti stavano ballando , Gina, andò ad abbassare il volume :‐ Ragazzi è arrivato il mio papà e adesso taglieremo la torta ‐ :‐ Hurraaaaa ! gridarono in coro ‐ si mangiaaaaaaa‐ : Come se fino adesso non aveste fatto altro‐ li canzonò Tania.
Chis e Pablo arrivarono portando il grande vassoio con la torta enorme oltre ogni aspettativa . La posarono su un tavolo e porsero ad Elena la scimitarra affilata per tagliarla . La scimitarra era un autentico cimelio turco che si trovava in casa da sempre e non si sapeva da dove fosse arrivato, aveva perso, col tempo, l'affilatura ma per tagliare le torte era l'ideale.
Nel frattempo Eugenio era salito in camera dal figlio promettendo che sarebbero scesi subito .
Chris, aveva scovato non si sa dove, un cero enorme da chiesa. Lo aveva tagliato a circa dieci centimetri e lo aveva posizionato sulla torta :‐ Visto che festeggiate tre compleanni, non indagherò sull'età delle signore . Adesso, però spegnete la candelina . ‐ Il candelotto ,vorrai dire. Sei sicuro che non sia dinamite e saltiamo tutti per aria ‐‐‐‐
Non attesero Alan ed Eugenio, ormai facevano a meno di loro
Elena, esperta di torte cominciò a tagliare le fette, tutte uguali, e Tania le metteva sui piattini di carta insieme con le forchettine di plastica :‐ Mettevi in fila così non mi sbaglio e ne avrete tutti.‐ :‐ Io ne voglio due fette ‐ reclamò Max il golosone :‐ Eccoti due fette ‐ rispose Gina tagliando la fetta in due parti uguali.
Tutti mangiavano con grande piacere quella delizia, perfino Eugenio e Alan che si erano aggiunti. Elena non potè fare a meno di notare l'occhiata malevola che rivolsero a Dick e Hawa , e si sentì mortificata . Appena se ne fu andato e Alan tornato nella sua stanza, si sentì in dovere di scusarsi con Dick.
Dick prese due piattini con una fetta di torta e disse:‐ Ti spiace farmi compagnia ? Ho visto che c'è un dondolo all'ombra della vite .Sono troppo vecchio per stare insieme ai ragazzini‐
:‐ Mi pare che non sei così vecchio ma mi fa piacere parlare un po' con te . Vorrei scusarmi per la scortesia di mio marito, ex marito ormai, e di mio figlio.
:‐ Non farci caso, sono abituato al razzismo e all'ignoranza di certe persone.‐
Stavano conversando piacevolmente da qualche minuto quando arrivò, trafelato, un vicino di casa :‐ Elena, Elena‐quasi gridò‐ ti prego vieni subito è successa una disgrazia !‐
:‐ Luigi, calmati , Cosa è accaduto e dove ?‐
:‐ Nel terreno dei Gallina c'è un morto . Non so cosa fare . Tu sai che con i vicini non parlo e tu sei l'unica che mi può aiutare‐
:‐ Spiegati con calma . Come ti dovrei aiutare ?
:‐ Sono andato nella proprietà dei Gallina a raccogliere un po' d'erba per i conigli e fra i cespugli ho visto due gambe che sporgevano . Ho sollevato gli sterpi con la roncola e ho visto il morto. Ha un coltello piantato nella schiena e deve essere lì già da qualche giorno e adesso non so che fare‐
:‐ Signor Luigi‐intervenne Dick‐ Mi chiamo Northam e sono un poliziotto, americano ma sempre poliziotto . Le spiacerebbe farmi vedere dove si trova il cadavere .Magari c'è qualche indizio ‐si rivolse ad Elena ‐ chiama i carabinieri, intanto vado a vedere‐
I due uomini si avviarono e lei chiamò il maresciallo Marchetti sul numero privato .Erano amici da tanto tempo e poteva sempre contare su di lui .
Raggiunse i due uomini :‐ Capisci qualcosa ‐domandò a Dick
:‐ Si, è stato strangolato con la cravatta e pugnalato alle spalle . Non ho toccato nulla ma in mano ha mezza banconota da cinquanta mila lire, vedi la sta stringendo e la mano è rigida. Non deve essere morto da molto. Nonostante il caldo il rigor mortis è ancora in atto. ‐
Luigi, sotto un pino, piangeva come un bambino . Conoscendolo e sapendo quanto fosse sensibile Elena si avvicinò gli mise un braccio intorno alle spalle :‐ Su coraggio adesso calmati, vedrai che troveremo il colpevole. Hai visto qualcuno quando sei venuto qui a tagliare l'erba ? ‐
:‐ No ‐rispose fra i singhiozzi‐ c'era la macchina di Emiliano al cancello, ma era fuori sulla strada, Emiliano viene sempre qui con le sue ragazze . ‐
:‐ Con le sue ragazze ‐ chiese Dick
:‐ Si ‐rispose‐ quando conosce una ragazza la porta qui e vanno nel capanno dove avevano l'ufficio là in fondo ‐
:_ Ah ! si ‐ disse Elena ‐ è una stanzetta confortevole che la signora Cesira, la sorella di Emiliano, usava come ufficio . Quando si sono trasferiti nel vivaio nuovo la casetta è rimasta qui e il ragazzo la usa come pied‐à‐terre.‐
:‐Che mi sai dire di questo dongiovanni ?‐
:‐ E' un bravo ragazzo. Un po' dongiovanni, sempre alla caccia di gonnelle, ma buono e di carattere allegro .
Sul viso del bellissimo nero apparve un'ombra ancora più scura, ma non disse nulla .
La gazzella dei carabinieri si fermò fuori dal cancello e scesero in quattro, il maresciallo e altri tre . Elena andò a prendere la chiave del lucchetto che sapeva sulla finestra della casupola . La trovò un po' arrugginita ma funzionante e aprì per far entrare le forze dell'ordine :‐ Carissima, come stai è un pezzo che non ci si vede !‐ il Maresciallo Marchetti l'abbracciò ‐
:‐ Hanno ucciso un poveretto . Non si può suicidarsi pugnalandosi alle spalle ‐
:‐ Direi di no ‐ convenne ‐ quanto a lei signor Northam, posso avere i suoi documenti ? ‐
:‐Eccoli, maresciallo, avrà avuto notizie del mio arrivo ‐
:‐ So tutto di lei e sono contento di saperla qui in questo frangente.‐ Si rivolse al povero Luigi che ancora piangeva
:‐ Su, Luigi, se non sei stato tu non devi piangere .‐ Barbaro ‐si rivolse al carabiniere‐ nella tasca della portiera c'è una fiaschetta di cognac credo che Luigi ne abbia bisogno. ‐
Luigi non diceva mai di no ad un sorso di alcool qualunque cosa fosse e bevve con gratitudine .
:‐ Possiamo girarlo tanto abbiamo visto tutto, ma non completamente, stiamo attenti a non spostare il coltello‐
:‐ MI pare sia un pugnale antico ‐ disse Elena che era appassionata di spadepugnalicoltelli‐ Direi antica manifattura spagnola Toledo o giù di lì . Prima metà dell'ottocento.‐
ovviamente non ho visto tutto ma il manico dice molto. ‐
:‐ Se lo dici tu è vero ‐rispose Marchetti
Girarono appena la testa ancora rigida:‐ Ma è Emiliano !‐esclamò Elena ‐ e tu Luigi hai detto che lo hai visto andare via.‐
:‐No‐ si difese l'uomo ‐ non ho visto Emiliano ho visto la sua macchina andare via ‐
:‐ A bordo doveva esserci l'assassino, comunque non possiamo spostarlo finchè non arriva il magistrato e il medico legale , Barbaro, trova un telo e mettiglielo sopra . Potrebbero volerci delle ore. ‐
:‐ Torno a casa‐ disse Elena‐ ho una tavernetta in piena festa .‐ si rivolse a Dick‐ ovvio che tu resti qui, ma ti aspetto quando avrai finito . Ciao Marchetti, salutami Angela .
Si allontanò camminando spedita fra l'erba secca profumata di fieno .