Erotismo
Ho desiderato il tuo corpo; ho desiderato mi toccassi così, dolcemente, come toccassi una preda pregiata senza che essa venga rotta, tagliata, deturpata da un tuo violento gesto di possedimento.
Ho desiderato mi sfiorassi le labbra con le dita, a piccoli tocchi, per testare la morbidezza della pelle candida che non tocchi da tempo e poi, sempre più giù;
ho implorato che desiderassi i miei seni collinosi, che testassi quanto i miei capezzoli fossero duri al sol pensiero che tu, bestia, stai toccando con la punta del tuo desiderio più acuto.
La tua mano callosa sul ventre morbido e sinuoso scivola;
ho desiderato mi penetrassi così e ho immaginato il tuo sesso dentro di me, prima piano e poi forte, sempre più forte, così forte da farmi vacillare, da farmi desiderare si sdoppiasse per penetrare anche la mia cavità orale che tu, da bestia, penetri con le dita che s'intrecciano con la mia lingua bramosa mentre stacchi la tua mano dal mio basso ventre e lecchi il sapore della tua vittoria erogando nella bocca il sidro del piacere più e più volte, tenendomi stretta a te con le tue braccia possenti e ardenti di me su di te.
Ho desiderato tutto questo in un istante toccando me stessa come se tu stesso lo facessi.
Ho inserito le mie dita dentro di me e con la forza della gloriosa fantasia che ho di te ho immaginato il pene che mi penetrava ovunque fosse possibile entrare, come se avessi avuto un palo di ferro tra le cosce pronto a donarmi piacere eterno.
Oh si, cos'ho desiderato! e i tuoi occhi che mi guardano dimenare il corpo in un vortice di spregevole passione erotica che non riuscivo a spegnere nemmeno assopendomi tra il calore delle lenzuola che non sapevano di te ma io si;
emanavo il tuo sapore da ogni singolo poro del mio tessuto epidermico che urlava il tuo calore dentro, sempre più affondo.
Mi sono sfinita da sola pur di sentire, in un'attimo di assenza, il tuo possedimento corporeo.