ETTORE IL VIVEUR

Il conte Ettore Colucci ultrasettantenne, dopo aver girato il mondo era rientrato nella natia Cingoli in quel di Macerata per trascorrere fra le mura amiche del suo castello gli ultimi anni di vita. Alto, longilineo, linguaggio eloquente,sempre elegante era amato dai suoi concittadini che considerava tutti suoi amici e con i quali si dava del tu come da abitudine locale. Anche quando era lontano dalla sua Cingoli non aveva fatto mancare il suo appoggio finanziario ai meno abbienti, quando camminava per le vie della città tutti facevano a gara per invitarlo nel loro negozio. Gran ‘tombeur des femmes, come la cicala: ‘se retrouvè fort déporvue quand la veilless fut venue. Detto in francese fa meno effetto ma la verità era che il ‘batacchio’ del conte si rifiutava ostinatamente di ‘alzare la testa’ con gran rammarico dell’interessato che poteva avere a disposizione i più bei ‘fiorellini’ indigeni più o meno giovani. La farmacopea moderna non gli era stata di molto aiuto, l’assunzione della pillola rosa lo aveva portato ad uno svenimento per aveva era dovuto ricorrere ai servigi di Alberto, medico di famiglia che: “Conte, as time goes by…il tempo passa e va…” “Figliolo non mi dire di passare alle bocce, le uniche che ricordo sono quelle delle signore e signorine ben dotate!” “Conte fai una cosa originale: indici nel castello un concorso come protagoniste le donne, chissà se…in ogni caso sarà per te un passatempo, auguri!” Delbert il fido maggiordomo inglese che il conte aveva ‘strappato’ alla sua terra di origine era della stessa opinione, cinquantenne non aveva gli stessi problemi del suo datore di lavoro, il resto della servitù era composto solo da donne locali grandi lavoratrici ed affezionatissime al conte. Il dottore aveva messo la classica pulce nell’orecchio al conte il quale cercò di mettere in atto quel concorso senza contrariare troppo (sperava lui) il locale clero sempre pronto ad ingerirsi negli avvenimenti della città in particolare nei fatti del conte Colucci notoriamente ateo e poco incline alle donazioni alla Chiesa (diciamo per nulla incline). Si era ai primi di un dicembre dal clima particolarmente freddo, un vento gelido proveniva dalle montagne sovrastanti, un detto corrente recitava: “Se voi patì le pene dell’Inferno vai a Jesi d’estate ed a Cingoli d’inverno.’ Allora come allietare le calde stanze del castello? Seguire i consigli del dottor Alberto: sostituire le nenie religiose tristi con canti allegri, spassosi, gioiosi ed anche
un po’ zozzoni. All’arrivo in sala il padrone di casa fu accolto da un ‘standing ovation’, alcune femminucce lo abbracciarono... “Non voglio propinarvi un discorso barboso, vi reciterò una poesiola che recitavo da piccolo: ‘Siam gli allegri vispi folletti, mille dispetti spesso facciam, spargiamo il pepe sopra il guancial, versiamo il sale dentro il caffè, mettiamo gli spilli sulle poltrone e dal balcone l’acqua spruzziam ma se qualcuno ci chiede aiuto in un minuto noi accorriam!” Applauso caloroso poi Ettore: “Nei giorno antecedente il Natale, il Capodanno e l’Epifania ho predisposto uno spettacolo molto particolare, spero che sia di gradimento di tutti ma se a qualcuno o meglio a qualcuna non è di gradimento può non aderire, le tre proposte sono scritte separatamente sul tavolinetto in fondo alla sala. In sostanza le femminucce la vigilia di Natale dovevano presentarsi senza reggiseno, la vigilia di Capodanno col popò in bella mostra, la vigilia dell’Epifania col fiorellino ben visibile. La vincitrice sarebbe stata proclamata con la maggioranza dei voti dei presenti. Ognuna delle concorrenti doveva indossare una maschera per renderla irriconoscibile. Premio per la nominata un gioiello d’oro appartenente alla famiglia Colucci. La serata proseguì senza ulteriori novità sino alla tre di notte, ovviamente a casa ogni coppia commentò la proposta con adesione o meno da parte delle signore. La vigilia di Natale le dame sposate col consenso del coniuge e le nubili con quello del padre o del fratello presero parte al concorso tutte rigorosamente con maschera al viso. La maggior parte delle concorrenti mostrava un seno appetibile, ci volle del tempo per contare le braccia alzate a favore dell’una o dell’altra, finalmente: “La qui presente signora con la maschera di Brighella è stata la più votata, veramente il bellissimo seno, a lei un braccialetto d’oro intarsiato di brillanti apparteneva a mia nonna, complimenti a te cara signora, te lo sei guadagnato, sei una statua greca!” La festa finì alla quattro di mattina, le signore di erano tolte le maschere ma tutti sapevano lo stesso chi era la vincitrice. Alla vigilia di Natale pieno totale, la maggior parte delle dame avevano un bel culo, la votazione fu contrastata sino all’ultimo, stavolta prevalse Pulcinella alla quale andò un nello con brillanti. La vigilia della Epifania aveva portato al castello del conte Colucci qualche dama in meno, forse per la gelosia di qualche parente maschio o perché qualche signora meno giovane aveva il fiorellino un po’ spelacchiato fatto sta che il numero delle femminucce era diminuito ma ancora abbastanza nutrito. Le presenti munite della solita maschera si presentarono in fila ed i signori maschi passavano dinanzi a loro per constatare quale, a loro parere fosse il fiorellino più bello, qualcuno si avvicinava troppo ed Ettore con una smorfia del viso gli faceva capire che non era il caso di…In ultimo rimasero in lizza una bionda ed una mora, prevalse quest’ultima, la sua ‘foresta’ le arrivava quasi sino all’ombelico! Fu premiata con un bellissimo collier d’oro e diamanti dal valore inestimabile, la dama aveva pure un bellissimo corpo, per ringraziamento si tolse la maschera e baciò in bocca Ettore, era una vedova, non doveva rispondere a nessuno del suo operato. “Quando vuoi sono a tua disposizione.” Finita la festa il padrone di casa ripensò alla proposta della signora ma c’era un ma grosso come una casa, la ciolla avrebbe collaborato? Delbert si accorse del problema del suo signore, comprese il suo stato d’animo e cercò una soluzione. Prese contatti telefonici col dottor Alberto e lo pregò di venire al castello, non era il caso di riferire quella situazione delicata via filo. “Alberto una signora praticamente l’ha sbattuta in faccia ad Ettore, la volta precedente la pillola rosa gli ha fatto un pessimo effetto, conosci per caso qualche altro prodotto che non crei problemi collaterali?” “Penso di si, giusto ieri stavo leggendo un rivista medica che riferiva di un chewing gum dell’amore che pian piano si scioglie in bocca praticamente senza conseguenze spiacevoli, vedrò di procurarmelo.” Il pensiero di Ettore era sempre a quella signora che l’aveva stregato con la sua ‘passera’ ed anche col suo profumo di donna. Il conte, messo al corrente delle ‘manovre’ per dare un aiuto al suo pisello si commosse sino alle lacrime, invitò per un sabato pomeriggio Donatella a fargli visita al castello. Camera da letto con talamo stile Luigi XIV°, stanza profumata alla verbena, lenzuola di seta, conte in vestaglia sopra il pigiama in stile inglese c’erano tutti gli ingredienti per un ‘colloquio’ intimo piacevole che mancava ad Ettore da molto tempo. Donatella, l’invitata appena entrata baciò in bocca Ettore che rispose in ugual misura con ‘ciccio’che cominciava a dar segni di vita sino all’entrata trionfale nella ‘gatta’, la signora si stava guadagnando un altro gioiello di famiglia del conte. Ogni quindici giorni la signora andava a far visita ad Ettore che stava dilapidando tutti i preziosi di famiglia sino a che una mattina Delbert telefonò d Alberto: “Dottore vieni subito, il conte a letto non dà segni di vita. Ettore era deceduto col sorriso sulle labbra, forse aveva sognato per l’ultima volta la sua bella amante. Felici della dipartita del conte furono solo i ferventi cattolici che ringraziarono il Signore di aver tolto da questo mondo un peccatore incallito! Il patrimonio del conte per sua espressa volontà scritta fu diviso fra il maggiordomo che ritornò in patria, fra il dottore Alberto e fra Donatella che già si sentiva castellana. Il patrimonio fra questi ultimi due presto si riunì e non solo il patrimonio…