Femmine di lusso
Nulla a che fare coi celebri ‘mammiferi’ di Pitigrilli, Giorgia ed Eloisa erano madre e figlia della buona borghesia romana che vivevano agiatamente insieme al padre Gabriele in una villa dei Parioli circondata dal verde con i classici accessori di statue greche e di una vasca con pesci rossi tropicali, un posto lussuoso e riposante. Un occhio invidioso dal lontano Olimpo fece precipitare in peius la situazione. Gabriele che si era sempre dimostrato marito e padre irreprensibile perse la vita in un incidente stradale con la sua Volvo, oltre la disgrazia una novità non prevista, nel sedile accanto a lui una donna anche lei deceduta, dai documenti risultava una venticinquenne tale Valentina Massaccesi residente a Torpignattara quartiere non proprio chic di Roma. Giorgia provvide a tutte le incombenze del caso compreso la tumulazione della salma nella cappella di famiglia ma nel controllare i conti in banca una sorpresa inaspettata e scioccante: conti quasi a zero. Giorgia non informò subito la figlia, solo la sera dopo cena…Eloisa si mise a piangere, lei amante del lusso, come avrebbe fatto insieme a sua madre a ‘mandare avanti’ il ménage della villa, non le rimanevano i soldi nemmeno per comprare le dispense all’Università, maledisse mille volte il padre puttaniere. Giorgia volle andare a conoscere la famiglia Massaccesi a Torpignattara, da una vicina di casa si fece indicare l’abitazione, non credette ai suoi occhi, una casa di lusso in quel posto squallido. Fuori su una sedia una donna che fumava una sigaretta: “Chi cazzo cerchi, non vedi che sono a lutto?” “Quella che è morta era tua figlia?” “Era mi fija, levati dai coglioni!” Giorgia nel ritornare a casa con la 500 comprese che quello di suo marito era stato un atto di liberalità e quindi soldi irrecuperabili. I giorni seguenti madre e figlia erano di pessimo umore quando dopo una settimana Eloisa rientrò a casa sorridente. “Cara hai vinto un terno al Lotto?” “Come se fosse, c’è un professore che mi ha fatto delle avances, è ricco, vedovo, viaggia con una Lexus, gli ho fatto comprendere che…” Giorgia non sapeva se essere contenta o…chi era quel cotale:” Stai attenta, in giro ci sono tanti imbroglioni, lo voglio conoscere.” Appuntamento sabato a cena, due mazzi di fiori uno bianco e l’alto rosso per le due dame, il cotale circa cinquantenne aveva dimostrato la sua signorilità, indossava un abito sartoriale, scarpe stile inglese, cravatta napoletana, in testa un Borsalino. Giorgia ne rimase ben impressionata, sua figlia aveva incontrato un gentiluomo come pochi se ne incontrano attualmente. Cibo fatto pervenire dalla vicina trattoria apprezzato con complimenti da parte di Orazio il quale apprezzò la musica proveniente da un CD, musica lenta adatta a rinverdire la sessualità del professore che illiche et immediate accettò l’invito di Eloisa a ‘visitare’ la camera da letto, Giorgia rimase in compagnia di Pucci il volpino che lei, seduta sul sofà si trovò ad accarezzare. La padrona di casa si era addormentata sul divano, fu svegliata in piena notte dalla figlia tutta scarmigliata: “Mamma vai a letto, Orazio è andato via, ha lasciato un ricordino (un assegno in bianco).” Madre e figlia passarono una notte sognando uno svolazzare di €uro come non succedeva loro da tempo, la Dea Bendata era passata dalla loro parte. La mattina a colazione abbracci e baci sempre con un Pucci scodinzolante, anche il cane aveva annusato un’atmosfera di felicità. Stessa scena ogni sabato sera, unica differenza l’assegno non era più in bianco, Giorgia la precedente volta aveva esagerato scrivendo €.trentamila, l’ultimo ridotto a diecimila. Passa il tempo…qualcosa mutò, Orazio prese a fare complimenti a Giorgia: “Ci ho fatto caso che tua figlia ti assomiglia moltissimo…” Conseguenza in camera da letto con lui ci finì la mamma, non che alla figlia importasse gran che, si era trovato un compagno di università più giovane di Orazio ed ovviamente più prestante, unico difetto squattrinato. Madre e figlia e figlia avevano ripreso il tenore di vita antequam la morte del capo di casa, l’assegno di Orazio si dimostrò non più sufficiente ed allora…Anche stavolta la dea bendata andò incontro alle due donne, Orazio dopo cena si presentò con un giornale inglese in cui veniva descritto il cuckholding, la situazione fu afferrata a volo da Eloisa che: “Io conosco un amico che sarebbe la persona adatta, si chiama Alfonso, è molto serio e affidabile se voi voleste …” In due vollero: Eloisa ed Alfonso sul letto matrimoniale a balayer , Orazio scopertosi guardone a fare il cuckhold magno suo gusto, questa volta non fece lo spilorcio e staccò due assegni sostanziosi. Giorgia presa dal vortice sessuale si sentiva esclusa, si ‘armò’ di minigonna senza caleçons, camicetta non munita di reggiseno e: “Son qua a diposizione.” Orazio ed Alfonso dopo un attimo di smarrimento si buttarono sulla preda e stavano facendo strage dei due buchini, che alla fine non erano più tali. Quando Eloisa scoprì i tre istintivamente emise un urlo: “Mammina!” ma quel grido di stupore non giunse alle orecchie dell’interessata troppo infervorata in un orgasmo gigante ‘appollaiata sopra il ‘ciccio’ ingigantito di Alfonso che eiaculò alla grande sul collo dell’utero di madame….Un silenzio assordante solo i battiti del cuore dei due amanti a cui ci volle del tempo per recuperare le forze e di uscire quatti quatti dalla camera matrimoniale. Alla vista della figlia corrucciata Giorgia comprese che Eloisa…”Mammina non pensi che anche io…e che cavolo!