Fiorellino
Intro: Che tristezza non voler accettare la vecchiaia
Peccaminosa ambasciatrice di infernali voluttà o celestiale creatura paradisiaca apportatrice di eteree gioie? Alberghi in me con frementi, contrastanti e sconvolgenti sensazioni. I tuoi occhi nascondono un’animalesca, profonda e sconvolgente femminilità che fanno fremere il mio intimo insieme ad una visione contrastante di casti baci infantili.
Sono confuso dal tuo sorriso promettente che muti talvolta in una bambinesca espressione corrucciata.
Non sono io il motivo dei tuoi cambiamenti, il tuo sguardo non mi sfiora nemmeno, forse in passato mi hai notato giudicandomi non degno di attenzione, forse un tuo amore finito male ti ha reso refrattaria ad un nuovo legame.
I miei sono desideri o forse sogni e, come tutti i sogni, irrealizzabili.
Sei seduta sulla battigia, i tuoi due pezzi simili a due microscopici fili lasciano aperta la visione delle tue rotondità prorompenti. Anche il colore del ‘costume’ è particolare, viola: non devi essere superstiziosa.
Piccole onde bagnano i tuoi lunghi, affusolati e deliziosi piedi.
Appoggi il capo fra le mani: forse un segno di tristezza, forse di desolazione, sentimenti che contrastano la tua favolosa figura di donna, forse stai piangendo…
Dubbioso cerco di approfittare del momento. coraggio a due mani: “Signorina posso aiutarla? “(frase di una intelligenza…).
Fiorellino alza il viso, niente pianto anzi un sorriso cristallino mostra denti perfetti e bianchissimi.
Finale inaspettato: “Mò me ce voleva pure er vecchietto mandrillo mattutino! Là c’è mi nonna, vedi si ce stà.”
Non c’è più rispetto da parte dei giovani...avevo dimenticato i miei ottant’anni!