Gli anticonformisti del sesso
Facile da spiegare chi sono gli anticonformisti del sesso sia maschi che femmine. Ai miei tempi (scusate la citazione priva di originalità) erano sicuramente i maschietti sempre alla ricerca della ‘pelosa’ le cui proprietarie, nella maggioranza dei casi se la tenevano ben stretta, usando talvolta il ‘secondo canale’ per paura di non potersi più maritare data la mentalità allora corrente, oggi…tutto il contrario: sono le femminucce che, allupate corrono appresso ai maschietti i quali, avendo la…pancia piena non sempre le apprezzano. Parlando con i suoi coetanei di…tanta anni di età, Alberto si accorse che anche loro erano della stessa opinione chiaramente col rimpianto di essere nati troppi anni addietro. Conclusione: alcune giovani donzelle si rivolgevano agli ‘attempati ma non troppo’ per provare le gioie del sesso. Anche l’esperienza degli ‘anziani’ era un punto a loro favore, i giovani talvolta erano troppo sbrigativi e per loro valeva l’allocuzione: ‘Vado, l’ammazzo e torno.’ E così Arianna diciottenne alunna del terzo liceo classico a Messina, guardandosi attorno ’approdò’ su Alberto che era stato il suo compare di battesimo, lui, ateo era stato costretto a quel ‘sacrificio’ perché amico di Edoardo e di Greta genitori della ragazza. Abitavano in una villetta bifamiliare nella frazione di Torre Faro. L’essere rimasti soli era stata per la baby la possibilità ‘sconcicare’ il padrino il quale, pur anticonformista, considerava Arianna un po’ sua figlia, una figlia ormai crescita e diventata donna ma…”Zio ti prego, la mentalità delle persone è molto cambiata da quando eri giovane, sono le ragazze che danno la caccia ai maschietti e tu sei più che un maschietto un maschione appetibile!” “Mi risulta che tu sei fidanzata con un compagno di scuola.” “Si chiama Paolo, sto con lui perché è di famiglia molto abbiente ma, come dice il suo nome, è piccolo non solo di statura ma anche di…Io ho visto il tuo ‘uccellone’ quando un giorno ti lavavi sotto la doccia esterna, tutta un’altra cosa.” “Mia cara, dire che non sei piacevole sarebbe una falsità ma venendo con te mi sembrerebbe di fare un affronto ai tuoi genitori.” “I miei non sono puritani ho scoperto che…” “Mi hai messo in crisi, fammici pensare…” Le avances di Arianna avevano mandato in depressione il povero Alberto che combattuto se approfittare o meno della ‘ghiotta’ occasione. Cinquantenne maresciallo delle Fiamme Gialle in pensione ancora aveva idee personali sull’onore, quello vero non quello dei mafiosi che talvolta, quando era in servizio aveva combattuto. Se ne accorse Anna: conosceva suo marito da molto tempo, gli voleva bene come quando lo aveva conosciuto, tanto bene da averlo seguito nelle sue idee di anticonformismo un po’ in tutti i campi. Un giorno finalmente: “Caro dimmi quello che ti sta succedendo, ti starò sempre vicino qualsiasi situazione tu debba affrontare.” Alberto mise al corrente la consorte di quello che era successo soprattutto del fatto che non sapeva come comportarsi. Anna scoppiò in una risata: “Pensavo a qualche malattia o altro guaio, tanto casino per una puttanella che te la sbatte in faccia, ha ragione Arianna sei rimasto a trent’anni addietro, tu che hai studiato latino ‘carpe diem’ in questo caso ‘carpe statum’ e poi se fosse capitato a me…” “Invece di aiutarmi mi metti in crisi, non ti ho mai pensato fra …le braccia di un altro.” “E invece ci devi pensare, un po’ di variazioni sul tema aiuta la coppia. Edoardo e Greta stanno fuori casa tutto il giorno per mandare avanti la loro libreria, io sparisco dalla circolazione e così avrai campo libero, attenzione a non…” Era chiaro quello a cui aveva accennato Anna, Alberto ed Anna non avevano voluto diventare genitori, genitori si nasce e loro non erano nati per quell’impegno. Al telefono: “Arianna che ne dici se vengo a trovarti a casa tua.” “Preferisco il contrario, i miei se ne potrebbero accorgere, ho visto tua moglie uscire in auto, tra poco sarò da te.” Arianna si era presentata in vestaglia ‘sotto il vestito niente’ come il celebre film di Carlo Vanzina o meglio un corpo meraviglioso da adolescente, una fitta peluria scura sul pube, tette marmoree gambe bellissime. Alberto si accorse che il suo ‘priapo’ era già in erezione, Arianna se ne appropriò con la bocca e, ‘per tutta conclusione’ ad occhi chiusi ingoiò piacevolmente il … di Alberto, era buono di sapore al contrario di quello di Paolo. “Io prendo la pillola e quindi…”e quindi Alberto si appropriò della ‘gatta’ di Arianna, la strapazzò per bene sinché la giovin signorina disse: “ Basta, mai goduto tanto in vita mia.” Alberto fu orgoglioso della sua prestazione in considerazione anche della sua età non più verde, ora sorgeva il problema di rispondere alle domande che sicuramente Anna gli avrebbe posto, decise di essere sincero come al solito. Nessun problema anche perché la consorte aveva fatto un pensierino…” Greta era venuta a conoscenza da parte della figlia Arianna delle sue ‘gesta’, pensò di approfittarne per… “Anna che ne dici se ti vengo a trovare?” “È da tempo che non ci vediamo pur abitando tanto vicine, ti lascio la porta aperta.” “Amica mia sei uno schianto, ti ho sempre ammirata sin da quando sei venuta ad abitare qui…” Una frase palese alla quale Anna rispose con un sorriso, forse, chissà se…Greta si lanciò e prese a baciare Anna in bocca, l’amica ne apprezzò il sapore e ci mise del suo per andare più a fondo. Finirono sul lettone e si misero a nudo facendosi dei complimenti vicendevolmente per i loro corpi, Arianna ricominciò a baciare Anna dal viso a tutto il corpo finendo al clitoride con goduria molto maggiore di quando lo faceva suo marito. ‘La storia durò a lungo sin quando le due pulselle ne ebbero abbastanza, ovviamente era una via aperta per il futuro. Alberto nel frattempo era stato in caserma nella stanza dell’A.N.F.I. dove gli ex appartenenti al Corpo talvolta si riunivano per passare il tempo giocando a carte. All’ora di pranzo si recavano in sala mensa dove consumavano il vitto insieme ai colleghi in servizio. Talvolta fra di loro c’era un certo sfottò: “Cari ex colleghi chi di voi prende la pillola blu, penso un po’ tutti….ah ah ah.” Alberto punto nell’orgoglio guardò in viso quel tale spiritoso e: “Guardandoti bene ti vedo pallido, troppo pallido, non credo che arriverai alla pensione come noi, inutile che ti tocchi i ‘gioielli’, farai la fine che ti ho predetto.” Una risata generale seguita da un applauso. Tornando a casa Alberto istintivamente capì che c’erano delle novità. “Cara che mi dici, qualcosa di nuovo?” “Anna si mise a ridere e riferì al marito quanto accaduto, Alberto ne prese nota chissà se in futuro…Passa un giorno, passa l’altro …il prode Anselmo non c’entrava nulla ma c’entravano Anna, Edoardo e Greta nel senso che…Un giorno Arianna era a scuola, Alberto in caserma Edoardo e Greta a casa perché la libreria era chiusa per riposo settimanale ed allora quale migliore occasione…”Caro che ne dici se andiamo a trovare Anna?” “Non so se gradirà la mia presenza, prova a telefonare.” “Carissima Anna mi ospiti per stamattina a casa tua?” “Vieni pure, ho finito di farmi la doccia, sono profumatissima! Ho lasciato la porta aperta.” I due coniugi erano appena entrati che Anna uscì dalla toilette nuda ma quando si accorse della presenza di Edoardo rimase senza parole. “Anna se la presenza di mio marito ti disturba non c’è problema lo rispedisco a casa nostra.” La mancata risposta di Anna incoraggiò Greta che prese in mano la situazione. “Se sei d’accordo ti lubrifico il buchino posteriore.” E mise in atto quanto dichiarato facendo piegare sul letto una Anna ancora silente. “Guarda c’è Edoardo in posizione, ti entrerà nel popò molto delicatamente, mettiti di spalle su di lui.” E così fu che Annina pian piano si trovò un ‘ben dur’ di Ifigonia memoria fino in fondo senza alcun dolore anzi quando prese a muoversi cominciò a provare un qualcosa di molto piacevole anche perché Greta si era impadronita del suo clitoride portandola all’orgasmo. Finalmente Anna provò il doppio gusto di cui tanto aveva sentito parlare senza mai provarlo, provò tanto piacere da seguitare a muoversi col bacino con conseguenti orgasmi multipli. Dopo un bel po’ di tempo Greta ritenne di fare una pausa, l’espressione del viso di Anna era paradisiaco ammesso che in Paradiso avvengano certe situazioni. Tutti e tre sul lettone spaparanzati e soddisfatti, siccome il sesso porta ad acuire la fame: ”Anna che hai di buono in frigo, ho un languorino…Fu proprio Greta che ritornò con panini con prosciutto e con formaggio. Finite le mangiurie Anna finalmente fece sentire la sua voce con una richiesta che fece sorridere i due coniugi: “Che ne dite se riprendiamo la posizione di prima, m’è rimasta un po’ di fame!” Detto, fatto i tre ripresero le rispettive posizioni e ricominciò il carosello. Greta pensava: “Stà porcellona ci ha preso gusto, va a finire che mi spompa il marito.” Così non fu perché Edoardo reggeva bene gli assalti di una ancora allupata Anna. Fu Greta a dichiarare la fine dei giochi e: ”Noi ritorniamo a casa, quando vorrai…” ma dentro si sé pensò che l’amica ci aveva preso troppo gusto, forse un po’ di gelosia. Stavolta i due coniugi non informarono la figlia delle loro ‘acrobazie’sapevano di Alberto e di Arianna che seguitavano a ‘divertirsi’ sul loro letto, se ne accorgevano al rientro a casa, i due parevano aver fatto una lotta e non del sesso, forse per la giovane età la ragazza strapazzava più del dovuto il non più giovane Alberto in sostituzione di Paolo ricco ma povero in campo sessuale. In seguito i due si maritarono, Alberto con l’andar degli anni ebbe veramente bisogno della pillola blu fin quando il medico di famiglia, visitato il suo cuore, gli intimò di stare molto calmo in campo sessuale. Arianna il cui significato del nome ‘sacra e pura’ si contraddiceva con chi lo portava, si trovò un altro vecchietto non più tanto vecchio con la complicità di Paolo che la amava alla follia e quindi tollerava le sue ‘svicolate’. Edoardo, rimasto vedovo per un brutto male che aveva colpito Greta si era sempre più attaccato ad Anna tanto che la stessa spesso dormiva e desinava a casa sua ma la tristezza era calata un po’ su tutti tranne ovviamente Arianna che se la spassava alla grande. Alberto? Colpito in parte da dementia senilis passava dal letto al divano; ricordando la sua origine romana si fece acquistare dei libri con le poesie di Trilussa. Per passare il tempo ne lesse alcune fra cui : ‘Er chierichetto d’una sacrestia sfasciò n’ombrello su la grotta a un gatto pé castigallo d’una porcheria. – Che fai – je strillò er prete ner vedello – Ce vò coraccio come er tuo pè menaje in quer modo…poverello! – Che fece er chierichetto – er gatto è suo? – Er prete disse: ‐ No…ma è mio l’ombrello!’ Piacevole lo scritto ma Alberto non riusciva più a sorridere, anche i fasti del sesso erano per lui uno sbiadito ricordo. La figura di Arianna raramente si presentava nella sua fantasia in ogni caso sempre più sfumata come un fantasma che pian piano si allontana per poi sparire definitivamente. Alberto si rese conto che ormai la Parca Atropo con le sue cesoie stava per tagliare il filo della sua vita. L’ineluttabilità dell’evento non lo spaventava, c’era in lui solo la curiosità di sapere il destino che lo aspettava ‘post vitam’ non certo il premio o il castigo dei Cattolici né le famose quarantatre vergini promesse dai musulmani… con loro avrebbe fatto una figuraccia!