GREGGE IN FILA PER IL RECINTO/CASSAFORTE DEL SISTEMA
Quest'anno avevo tanti buoni propositi Natalizi; mi piaceva l'idea di godermi un Natale fresco nelle sue temperature e caldo nella sua familiarità. Purtroppo però ho avuto la malaugurata idea di frequentare in questi giorni il Centro della mia città, non per i famosi regali, ma per la semplice necessità di uscire a raccogliere le idee. Mentre passeggiavo evitando la folla che gia si accalcava nei negozi riflettevo sul metodo applicato dal " sistema " per renderci " donatori " del denaro duramente guadagnato e risparmiato. Gli addobbi vengono sistematicamente messi prima per invogliarci a spendere, l'atmosfera natalizia è creata a tavolino perchè sia un vero e proprio incentivo al consumo e le file di persone sono pressate nei negozi a conteggiare i pochi spiccioli per la doverosa obbligatorietà di ricambiare o fare un regalo. Mentre passeggiavo non mi sembravano affatto felici compratori di necessità, ma malinconici contribuenti che versano nel nulla le loro risorse. E' triste vedere che un popolo così fiero si sia ridotto ad un numero di fronte ad una cassa. Dove è finito lo spirito del Natale, quella festa tanto religiosa e tanto sentita che dovrebbe insegnare ai bambini la generosità , l'altruismo, la collaborazione familiare e il rispetto delle tradizioni. Festeggiamo la nascita di Gesù facendo tutto il contrario di ciò che , probabilmente, avrebbe desiderato? Che significato ha, ricordare un compleanno tradendo i principi del festeggiato? Da una parte è anche vero che, oramai, il Natale è tutto forchè una festa religiosa, ma anche eliminando l'elemento " divino " , ove si volesse ricordare semplicemente la nascita di una persona speciale come Gesù, di sicuro non stiamo onorando i suoi principi. Yehoshua desiderava che ci staccassimo maggiormente dalla materialità per dare più voce e spazio alla parte spirituale, per dialogare con la nostra anima incuranti delle necessità del corpo e degli aspetti sociali della vita terrena, mentre noi, ci prepariamo al Natale con la frenesia degli acquisti, l'ansia per i regali e per il pranzo e lo sfarzo del nostro miglior vestito. Anche la Chiesa è entrata in questo virtuoso gioco di apparenze, del resto vige la regola dove più sfarzo hai, più seguaci ottieni... A chi, dunque, rimane il compito di tramandare il vero spirito natalizio? Chi è il portavoce del messaggio cristiano? Anche nel momento in cui si vedono atti di sincera generosità vengono riportati come fenomeni rari e notizie sensazionali rivolte ad esempi da seguire sperando che suscitino un maggior desiderio alla spesa e al consumo. Siamo numeri che abitiamo una realtà creata per aumentare la nostra produzione, ovini da mungere e agnelli sacrificali di un potere nascosto che manipola e sfrutta tutti i nostri sentimenti e, l'assurdo è che lo fa convincendoci di essere liberi nelle scelte e nello stile di vita. Sembra un luogo comune, una leggenda metropolitana o una teoria complottista, ma Natale non è più Natale e forse non lo è gia da molti secoli. Personalmente credo di prepararmi a questo evento così : luciderò come abito il mio più bel sorriso, non quello di tutti i giorni, ne voglio uno che racconti un buon esempio; scalderò le mie mani perchè se ne stringo una, non ci sia quella spiacevole sensazione di freddo; preparerò dei pacchetti con dentro una busta e una scritta che ricordi alle persone a me care che gli voglio bene e guarderò più spesso le Stelle per omaggiare Gesù con un pensiero. Io affronterò così il mio Natale, non perchè sia giusto o sbagliato, non perchè sia bello o brutto o perchè debba giudicare chi lo farà diversamente da me, ma semplicemente perchè questa gioia nel cuore che dovrebbe prenderci durante le feste, mi piace pensare di averla dentro di me ogni giorno.