I piaceri dela vita
Già da piccoli per molti di noi il sesso è stato oggetto di curiosità sopra ttutto per imitare i ‘grandi’ talvolta spiati nella loro intimità. Tempo della seconda guerra mondiale, località rurale vicino Roma, i protagonisti giovani iscritti alla seconda classe della scuola media. Paolo figlio del padrone di appezzamenti di terra coltivabili, Pietro figlio del fattore, un sostituto per controllare e suggerire il comportamento ai contadini nella conduzione dell’agricoltura e Virginia sorella gemella di Pietro. Era il tempo del Fascismo regime sorto in seguito ai troppi scioperi causati da una conflittuale situazione politica, da contrasti interni fra socialisti e fra socialisti e cattolici . I ‘benpensanti’ avevano visto calpestata la serenità della loro vita (questa la loro giustificazione) ed avevano apprezzato il salire al potere quel regime. La politica non interessava ai tre fanciulli che avevano solo i problemi relativi alla loro età. Pietro una notte si era alzato dal letto per un bisogno corporale, durante il rientro nella sua stanza aveva sentito dei gemiti provenire dalla camera da letto dei genitori, dal buco della serratura aveva scorto il papà sopra il corpo della genitrice, da lei provenivano i lamenti che poi lamenti non erano. Ogni notte Pietro aveva preso l’abitudine di spiare i genitori così aveva potuto osservare altre posizioni assunte dai due: lei sopra lui, lei in ginocchio il marito dietro e per ultimo lei con in bocca il ‘coso’ del padre. Contento di aver appreso tutto sulla sessualità pensò di metterla in atto, esclusa la sorella Virginia non restava che contattare Paolo. Un pomeriggio invitò il suo amico in camera sua, motivazione: fare i compiti assieme. Finito lo studio riferì quanto visto fra il padre e la madre, Paolo rimase basito, non si oppose quando Pietro lo denudò e rimase con la ‘ciolla’ di fuori. Stranamente il ‘cosino’ divenne ‘cosone’, fu preso in mano da Pietro che cominciò a fare su e giù con piacere dell’interessato. La cosa finì lì, impossibile confidare i loro dubbi ai genitori, per loro fortuna avevano alla scuola media Giovanni Pascoli da loro frequentata una insegnante di materie letterarie anticonformista, nome Lidia, sui quaranta anni, alta, bruna, vedova bianca di un antifascista sparito nel nulla, dedicava tutte le sue energie all’insegnamento. Un sabato, in aula, terminate le lezioni fu lei la destinataria dei dubbi dei due ragazzi. La prof. non si meravigliò più i tanto, li condusse a casa sua nella vicina via Cavour, pranzarono insieme e poi: “La vostra è un’età difficile soprattutto di questi tempi, oggi la donne secondo la teoria fascista sono le regine del focolare domestico, debbono accettare le discriminazioni a loro carico, obbedire al marito il quale però è libero anzi orgoglioso di frequentare prostitute di professione delle case di tolleranza, accettare i luoghi comuni e gli stereotipi, solo una minoranza di noi può proseguire gli studi sino all’Università, io sono un’eccezione, con mio marito siamo di fede comunista, questo il motivo della sua sparizione.” La prof. si era accorta che nella foga del discorso era entrata nella sua vita privata. “Scusate, questi discorsi non possono essere nei pensieri di voi giovani in tutt’altre faccende affaccendati…scusate ancora, ho citato una poesia del Giusti che imparerete in seguito. Come vi ho accennato ho avuto un’educazione anticonformista, sin da piccola ho imitato i miei che giravano in casa nudi, nessuna falsa pudicizia. Venendo ai vostri problemi penso di potervi esservi di aiuto attingendo ai miei trascorsi sessuali. La curiosità per il sesso è per i giovani una normalità ma deve essere inquadrata da chi ha esperienza in questo campo. Al mondo esistono rapporti etero sessuali fra persone di sesso opposto, la maggioranza, ma esistono anche gli omosessuali che prediligono persone del loro stesso sesso. In passato ci sono molti esempi in questo campo, persone che sono state avversate dai concittadini oppure appena tollerate, solo le persone istruite hanno compreso che la natura non si può modificare. Secondo alcune religioni, soprattutto islamiche è prevista la pena di morte per gli omosessuali. Ovviamente non è il vostro caso, la vostra è stata solo curiosità. Dovreste avere dei rapporti con una donna ma non avete l’età per frequentare le case di tolleranza.” Pietro se ne uscì con una richiesta che fece basire sia Paolo che la signora Lidia: “Professoressa che ne dice di farci lei da insegnante in quel campo?” Lidia si rifugiò nel bagno, era stata presa alla sprovvista, quella domanda del ragazzo l’aveva messa in crisi, poteva fare da ‘nave scuola’ ai due imberbi, con quali conseguenze?” Lacrime sgorgarono dai suoi occhi, il fard si sciolse impiastricciandole tutto il viso, sembrava un clown. Il pensiero corse a suo marito, come avrebbe inquadrato la situazione, fra di loro non c’era mai stata gelosia ma…Lidia si tolse tutto il trucco dal viso e rientrò nel salone. Paolo: “Professoressa è bellissima anche senza trucco.” “Anche se siete giovanissimi comprenderete il mio disagio, inutile dirvi che potrei essere vostra madre…per oggi fine delle lezioni, siete invitati sabato prossimo a pranzo qui a casa mia, informate i vostri genitori.” La presenza dei due giovani non interessò più di tanto i coinquilini di Lidia che pensarono a lezioni private ai due, solo il portiere Gigetto al suo passare dinanzi al suo gabbiotto si scappellava con un sorrisetto sulle labbra, fu tacitato con in cinquantino. Virginia come tutte le femminucce era più furba dei due maschietti che non toccavano mai il tasto professoressa, sabato mattino alla loro partenza da casa: “Buon divertimento!” Lidia si diede ammalata come pure i due alunni, si mise ai fornelli, all’arrivo dei due cercò di essere disinvolta: “Siete in anticipo, me lo immaginavo.” “Prof. siete uno schianto con quella minigonna e la camicetta scollata.” “Le ho acquistate in un negozio per giovanissimi in via Nazionale, state buoni sino al caffè!” Pietro e Paolo mangiarono molto velocemente al contrario di Lidia che era ancora al primo quando i due stavano sorseggiando la bevanda nera. “Entrate uno alla volta in camera mia.” Lidia condusse Pietro in bagno, gli lavò l’uccello già in piena erezione, a se stessa:”Cavolo non pensavo che un dodicenne…” Ti guiderò io, si chiama culliligus, (questo vocabolo non lo troverai nel dizionario latino) avrò un orgasmo quando mi bacerai il clitoride.” Anche se senza esperienza Pietro portò Lidia ad un orgasmo profondo e lunghissimo, si stava rifacendo della lunga astinenza. Il ‘ciccio’ di Pietro finì in bocca a Lidia che si trovò a dover ingoiare un fiume di sperma. Paolo da dietro la porta era impaziente, aveva seguito i vari ‘rumori’ effettuati dall’amico e dalla prof.”Caro vai nel salone, ti farò entrare nel fiorellino un’altra volta, fai entrare il tuo amico.” Dopo il consueto ‘lavacro’ dell’augello Paolo entrò nel fiorellino di Lidia, aveva un ‘ciccio’ più grande di quello di Pietro, Lidia provò due orgasmi consecutivi in seguito anche allo schizzo di Paolo sul collo dell’utero, nemmeno con suo marito… Post coitum il piacere di girare per casa completamente ignudi, Paolo e Pietro sempre inalberati e pronti a …”Ragazzi per oggi ne ho avuto abbastanza, tornate a cuccia, appuntamento a sabato prossimo.” La prof. si era fatto cambiare dal preside il giorno del riposo settimanale, il sabato era dedicato al sesso. Pietro e Paolo facevano sega (per i non romani marinavano le lezioni) “Lo sai che hai un bel culo, sembra un mandolino!” Pietro era stato esplicito. Fu accontentato da Lidia anche perché il suo ‘ciccio’ era di calibro minore di quello del suo amico. Virginia era stata informata dai due delle loro prodezze erotiche, chiese ed ottenne di seguirli un sabato a casa di Lidia che l’accolse festosamente poi: “Come sei combinata sessualmente sei vergine?” “Si dai candidi manti, rotta di dietro e peggio davanti, ricordi in classe Ettore quel bestione a cui passavo i compiti, studiavamo in camera mia è sessualmente infaticabile ma basta sesso, sono innamorata da tempo di Paolo, lui non lo sa, ci faresti da paraninfa o galeotta di dantesca memoria, Paolo si scopa Lucrezia quella biondina fatiscente sua vicina di banco, è ricca, gli ha regalato la Fiat Abarth con cui si pavoneggia.” Il nudo era ormai di prassi a casa di Lidia la quale: “Paolo ci hai fatto caso che bella fica è Virginia?” L’interessata prese al volo l’incoraggiamento baciò in bocca Paolo, che si inalberò alla grande, il letto a baldacchino ospitò i due per molto tempo.