I Tre Diavoletti
Era un palazzo nuovo quello di cinque piani inaugurato di recente in via Amercio Vespucci ad Ostia, un palazzo di lusso in cui giungeva la sempre piacevole brezza del mare. I proprietari degli appartamenti, tutti facoltosi erano un coacervo di razze e di nazionalità. Lewis, pilota della British Airwais aveva scelto quella località per allontanarsi dalle nebbie londinesi, la sua era una storia particolare: vedovo con tre figli aveva conosciuto in Giappone Ayana e l’aveva assunta come baby sitter o seconda madre come nel suo caso, la ragazza parlava varie lingue fra cui l’italiano e l’inglese. Aveva accettato con entusiasmo di trasferirsi in Italia, era molto amante della storia romana. I tre bimbi: Jason, Joe e Jerry rispettivamente di otto, sei e quattro anni non erano degli angioletti, ci voleva tutta la forza e l’autorità di Ayana per tenerli a bada. Stranamente a scuola erano attenti, educati, disciplinati ma fuori si scatenavano, purtroppo avevano imparato molte parolacce, per fortuna in inglese e così si salvavano le orecchie di molti italiani. Al quinto piano del palazzo era venuta ad abitare anche Ambra, trentacinquenne che poteva definirsi signorilmente bella. Insegnante di materie letterarie aveva vinto il concorso in una scuola media al Lido di Roma ed aveva preferito non viaggiare da via Margutta dove possedeva un bellissimo attico. C’era un motivo di quell’allontanamento dalla capitale: per anni Ambra aveva avuto una relazione con Fulvio squattrinato pittore. Dopo vari tradimenti, Fulvio aveva stretto definitivamente ‘amicizia con Lucilla molto più giovane di lui con l’ovvia conseguenza che Ambra la prese male pronunziando, per la prima volta in vita sua una frase volgare “pittore del c…o, vai a farti f…re .” All’inizio tutti i proprietari di un nuovo stabile si sentivano un po’ spaesati. Ambra conobbe Ayana ed i tre fratelli inglesi sul pianerottolo, i giovani avevano salutato la nuova conoscente in maniera del tutto british dandole la mano con un inchino e pronunziando la classica frase: ‘Nice to meet you’ seguita dal proprio nome, buona la prima impressione. Ayana: “Noi stiamo andando in spiaggia, abbiamo la fortuna di avere il mare vicino, lei?” “Anch’io, ci faremo compagnia.” Nello stesso capanno Ayana, Arianna, Jason, Joe e Jerry indossarono a turno i costumi,i ragazzi tutti insieme imbastendo la solita buriana redarguiti da fuori da Ayana. Per far passare le fatidiche tre ore dopo l’abbondante colazione all’inglese, Jason, Joe e Jerry mescolando la sabbia con acqua impiantarono la classica pista da spiaggia molto ben fatta tanto da attirare l’attenzione degli altri bagnanti, erano stati proprio bravi. Cominciò la sfida fra i tre fratelli con le palline di vetro che correvano veloci spinti da un colpo del dito medio. I ragazzi presto si stancarono e lasciarono via libera agli altri bagnanti. “Ayana è l’ora.” Jason in un attimo superò i primi metri di acqua bassa per poi sparire più a largo. Ambra lo guardava affascinata, lei era una ‘gatta’ non amava particolarmente nuotare anzi non sapeva proprio nuotare; dopo due minuti si mise in apprensione: “Ayana il ragazzo non è riemerso dall’acqua, che gli è successo…” “Non ti preoccupare, sono dei pesciolini.” Ed infatti Jason ricomparve in superficie soffiando un grande sbuffo di aria come una piccola balena. Anche i due fratelli lo seguirono in mare sotto lo sguardo perplesso e preoccupato di Ambra. Ad un certo punto Jason: “Can we call miss aunt?” Ayana si mise a ridere e comunicò la richiesta, traducendola in italiano: “Sarà piacere nostro insegnarti a nuotare vero zia Ambra?” “E qui ti sbagli, sono come le gatte, aborrisco l’acqua.” Risposta di Jason: “Never say, never again!” La zia preferì non replicare, aveva compreso il senso della affermazione del giovane. Nei giorni seguenti i tre presero più confidenza con la zia tanto da indurla, pian piano ad avvicinarsi alla battigia fino ad entrare in acqua sino alla cintola. Ayana era in apprensione vedendo i quattro allontanarsi sempre più dalla spiaggia ma, miracolo miracolo Ambra aveva preso tanta confidenza col liquido marino da riuscire a nuotare in parte sorretta da Jason. A tavola la situazione era cambiata, Lucilla la cuoca preparava ottimi piatti romani, Ambra cercava di evitare gli eccessi, non voleva perdere la linea. Una novità: il piccolo Jerry una volta si installò sulle gambe della zia e chiese di essere imboccato. Ayana stava per intervenire ma Ambra: lascialo fare, forse gli manca la mamma. Forse non era il concetto giusto perché il piccolo, ridendo mise una mano dentro la scollatura di Ambra toccandole una tetta. Intervenne Ayana che prese Jerry per un orecchio e: “Little pig apologize to Ambra!” “Non fa niente.” Il piccolo rimediò un bacio in fronte della parte della zia. Qualcosa di inaspettato accadde un pomeriggio quando Ayana fruì della doccia di Ambra per mancanza di acqua del suo serbatoio. Ambra aveva urgente bisogno di usare il suo bagno, entrò e si trovò dinanzi Ayana nuda ma con qualcosa di non previsto…un pene lungo e duro, un trans. Nessuna delle due commentò la situazione erano imbarazzate, meglio il silenzio che non fa domande che può dare una risposta a tutto. La situazione cambiò col ritorno di papà Lewis. Stile irreprensibile, atteggiamento ironicamente distaccato, ricercato nel vestire fece buona impressione ad Ambra che però dimostrò indifferenza, non aveva alcun a intenzione di allacciare una relazione sentimentale, aveva un pessimo ricordo dei maschietti. Anche Lewis non era grande amico dell’acqua e così si trovarono in mare in cinque con i tre a prendere in giro il papà e la zia. Ayana sotto l’ombrellone era di pessimo umore, non sapeva come avrebbe agito Ambra, la considerava troppo conformista. Il suo atteggiamento non cambiò a tavola, ormai mangiavano sempre insieme tutti e sei, anche ai ragazzi che stavano crescendo di giorno in giorno era permesso assaggiare il vino dei Castelli Romani annacquato in acqua minerale. Ambra, per migliorare l’atmosfera una sera andò nella camera di Ayana e: “Ti vedo preoccupata, non aver alcun timore, ti dico che gli ermafroditi sono sempre esistiti, i greci avevano addirittura una dea, Cibele non si cambia la natura delle persone anzi, sai che ti dico, sono incuriosita come possa essere il contatto con un transgender, se permetti te lo prendo in mano…” Che la mente umana sia imperscrutabile è cosa nota, Ambra contro tutti i suoi principi aveva cominciato a ‘massaggiare’ il ‘ciccio’ di Ayana che era diventato quanto mai ‘tosto’ e, cosa ancora più strana pian piano prese ad immetterlo nella sua cosina a digiuno da tempo, poco dopo se la trovò inondata ma non smise, aveva riprovato le gioie di un orgasmo prolungato. Ci volle del tempo per riprendersi e ritornare nella propria stanza, La zia non si sentiva affatto a disagio, anzi si sentiva euforica, era stato sbagliato il suo precedente rapporto col pittore Fulvio. Quando incrociava Ayana sentiva una voglia sessuale crescere dentro di sé, ormai quasi tutte le sere aveva preso l’abitudine di passare nella stanza della giapponese che ricambiava le sue ‘affettuosità’ sessuali usando anche il popò di Ambra, altra novità per quest’ultima. Il movimento non passò inosservato al pilot in command che scoprì le due signore in piena ‘pugna’.Rispettando il suo aplomb: “J can join you?” , senza porre tempo in mezzo si infilò nel primo buchino che si trovò dinanzi, era quello di Ayana che si stava ‘facendo’ Ambra, venne fuori un trenino...che correva nei binari quasi tutte le notti, c’era pure il ciú ciù di un’Ambra sempre più presa dal fascino sessuale della situazione che però… dopo trenta giorni: “Lewis questo mese non mi son venute le mestruazioni!” Cosa fanno in questi frangenti i maschietti, gridano felici: “Sarò padre!” Quando mai: “Mi hanno richiamato in servizio, “good luck.” e sparì dalla circolazione. Ambra si recò a Roma da un ginecologo che le confermò la prossima maternità. Prendendo spunto dalla lingua che insegnava a scuola nella mente di Ambra: ‘summa confusion in animo segnavat’ Solo Ayana le stava vicino, chi era il padre del futuro erede, tralasciando il classico ‘mater sempre certa…Ambra sperò vivamente che non nascesse un bambino con gli occhi a mandorla, come spiegarlo ai ragazzi? Ambra era tutto un interrogativo peggiorato quando il pancione divenne ben visibile ed i tre ‘sun of a bicht’ cominciarono a prendere in giro la zia:”The aunt is pregnant!” rimediando schiaffoni da parte di Ayana quando riusciva a raggiungerli! Ylenia nacque in una clinica Romana, pareva assomigliasse molto alla madre, appena nati i lineamenti dei bambini sono difficili da decifrare, in ogni caso non aveva gli occhi a mandorla. Per i tre fratelli era un bambolotto da accarezzare e curare, sembravano dei piccoli papà, Ylenia apprezzava molto le coccole dei tre che ne frattempo erano diventati dei giovanotti, ora erano loro gli zii. Lewis avuta la notizia per telefono si limitò al solito ‘good luck’ non chiedendo nemmeno se ci fossero delle somiglianze, le sue passioni erano il volo e le assistenti al volo!