I veri demoni
Se gli angeli sono quei biondi cherubini dal viso ceruleo che volteggiano doratamene sopra la nostra aura ammantandoci di amorevole protezione, i demoni sono certamente i loro antagonisti, quelli che si sforzano, si impegnano a procurarci il male, vivono e si alimentano di questo e non a caso, le due forze contrapposte, combattono da sempre una interminabile lotta per la conquista delle anime.
Ma se è semplice capire in quale spoglia si manifesta un angelo, non è poi così semplice capire dove si nasconde il demone, proprio perché per sua natura, può giocare sull’inganno, la falsità… l’angelo combatte con la trasparenza, è un essere di cristallo, puro e luminoso, non indossa maschere e la sua forza è nella celestialità, nel candore, nel potere della luce… il demone fa uso di maschere per schermarsi, nascondersi, invadere, possedere le anime e contaminarle, confonderle, la sua forza è nelle tenebre, nell’oscurità, nella malvagità…
Da questa parodistica visione del mondo spirituale appare certamente un po’ brusco calarci qui, nel nostro regno di peccatori incalliti che, prima ancora di stringerci al seno materno, siamo già chiamati ad espiare un terribile peccato di origine! Ma è solamente un modo per introdurre i concetti di buono e cattivo, giusto o ingiusto, corretto o scorretto, morale o immorale, sano o insano… conflitti antitetici che puntualmente vengono invocati ogni volta che accade un evento che turba il nostro equilibrio sociale, qualcosa di anomalo, un delitto particolare, un incidente, qualcosa di grave che muove immediate reazioni tra le coscienze e le opinioni.
C’è un confine molto delicato tra il piacere e il pericolo, tra il divertimento e la tragedia: quotidianamente ci sono vittime della montagna, che passeggiano più o meno coscienziosamente su vette, rocce o ghiacciai, puntualmente sciatori del fuoripista, per quanto proibito e segnalato sia, provocano valanghe e relative tragedie… ogni giorno incidenti d’auto sono provocati da errori umani, distrazioni e spesso proprio da irresponsabili che guidano a folle velocità o con elevato margine di distrazione, magari hanno in mano veicoli fabbricati da case automobilistiche che mettono in circolazione auto che fanno i 250Km/h o motociclette che superano i 300Km/h, ma pazzo non è che le costruisce o chi le vende, ma chi le guida! E quando un esploratore dell’estremo consuma in tragedia la propria vita per un errore di calcolo nell’apertura del paracadute, si compiange giustamente il martire, l’eroe… e cosa dire di quelle vittime dell’ottovolante che cercavano l’ebbrezza di un giro vertiginoso e si sono ritrovati a deragliare fuori dalla loop? Ovunque ci sia il piacere del pericolo, aumentano inevitabilmente i rischi che si corrono e questo accade ovunque, in qualunque attività, disciplina, esercizio, persino nelle missioni spaziali o nella Parigi‐Dakar, è un prezzo drammatico da pagare al demone del brivido, alle forze tentatrici che impediscono alle anime inquiete di vivere nella quiete, nella pace, nel relax, nella serenità… non sono necessariamente anime dannate, anzi, spesso reincarnano lo spirito di grandi conquistatori, mitici esploratori, leggendari guerrieri… quando un pilota di f1 ci lascia per le conseguenze di un testacoda lo consacriamo come un eroe, ne ricordiamo e ne narriamo le gesta… ma chi è il demone che ne ha raccolto l’ultima spira di vita… non sono forse quei meccanismi di rivalità, di sfida, quelle colossali montagne di denaro, di interessi, sponsorizzazioni, televisioni, merchandising, marketing ad alimentare, spingere e fomentare le gare di automobili, le regate transoceaniche, le sfide al confine di ogni limite…? Lì certamente si annidano i demoni della speculazione, del malaffare, dello show‐business e le vittime…
Siamo proprio sicuri che le persone che tanto facilmente additiamo non siano Angeli, vittime di un incidente provocato da un demone… ?