I Viveurs Del Sesso
L’Estate alle spalle, un autunno portatore di piogge e di freddo, le scuole che riaprono, un sollievo per genitori, un po’ meno per i figli. Roberto Romani non era fra questi ultimi, il passaggio dalla scuola media alla quarta ginnasiale era stato per lui un accesso nell’ età adulta. Anche la scuola era cambiata, suo padre Giovanni l’aveva iscritto all’Istituto Vivona in via della Fisica a Roma. Primo giorno gran confusione all’ingresso, tutti li studenti consultavano gli elenchi per vedere quale era l’aula loro assegnata. Dopo circa una mezz’ora tutti in aula. Il collaboratore scolastico (ex bidello) si recò nell’aula numero uno e: “Ragazzi sono Girolamo Massaccesi ma tutti mi chiamano Nasca, non mi offendo, tra poco verrà a farvi lezione di lingue il professor Ulderico Bocchini, evitate di far commenti sul suo nome e sul fatto che lui è…del’altra sponda, è una brava persona oltre che un eccellente insegnante ed anche uno che ha il senso dello humour, io sono un grande fumatore…” Romani: “Possiamo sapere quale marca preferisce…così ci regoliamo.” “Io fumo anche la paglia, di preferenza le ‘Marlboro, buono studio.” Il professor Bocchini era proprio come descritto da Nasca. “Ragazzi immagino il fervorino ammannitovi dal bidello, è un simpaticone, chi di voi conosce un po’ il francese?” “ Sono Roberto Romani: durante le tre classi della scuola media mia compagna di banco era una ragazza francese che mi ha insegnato la sua lingua, fra l’altro era carina…” “Bene, sarai il mio aiuto, come primo giorno non voglio farvi una lezione di lingue ma dirvi qualcosa della vita e dei problemi cui andrete incontro. Una cosa per primo: non date facilmente la vostra fiducia alle persone, mio nonno un giorno mi disse: vedi quella è la tua ombra, non dare fiducia nemmeno di lei, non avrai delusioni dalla vita. Aiutate nei limiti del possibile le persone meno abbienti soprattutto quelle orgogliose che soffrono pur di non dimostrare il loro stato, per ultimo ma non meno importante la religione. Da giovane in un collegio cattolico hanno cercato di inculcarmi dei principi che col tempo ho capito che erano molto discutibili, quando in un tema ho scritto che nel mondo ci sono centotrentasette religioni di cui solo sette cristiane il che faceva supporre che fossero state create tutte dall’uomo vedi Gesù Cristo, Maometto, Budda, hanno informato mio padre del mio comportamento secondo loro spudorato e mi avevano cacciato dall’istituto. Il principio di democrazia deve essere alla base del vostro comportamento, mio padre mi ha parlato del Fascismo, delle sue storture e dei migliaia di morti mandati a morire in guerra, soprattutto in Russia senza peraltro un equipaggiamento adeguato. Non proseguo oltre, non vorrei sembrare un fanatico predicatore ed ora Roberto dà un saluto ai tuoi compagni in francese.” “Mes camerades vous souhaite une bonne anné scolaire et surtout que vous êtes tous promus en juin. Vorrei aggiungere che mio padre mi ha messo a disposizione una villetta qui vicino in via dell’Elettronica 23, ci sono oltre la camera matrimoniale tre camere con servizi con due letti singoli per gli ospiti, se alcuni colleghi hanno difficoltà di alloggio li ospiterò volentieri.” Si fecero avanti Ettore Fabiani, Vittorio Mazzarini, Eulalia Fabretti. “Naturalmente ritengo opportuno dirvi di che i maschietti e le femminucce dovrebbero dormire in stanze diverse, non sono un puritano ma non vorrei avere problemi, dovrei comunicare la vostra presenza all’Autorità di Pubblica Sicurezza, ci sono delle leggi precise. A casa ho come tutto fare una cinquantenne Gina Alessi cui dovrete dare tutti una mano, maschietti compresi. Ed ora senza armi ma con bagagli in marcia. Professore la sua presenza a casa mia sarà sempre gradita, glielo dico col cuore, lei è una persona particolare nel senso di fuori del comune.” “Grazie del tuo invito, ci penserò.” Gina avvisata in tempo preparò un pranzo per tutti, era di natura allegra e tanta gioventù le fece piacere averla in casa anche se talvolta pensava con rimpianto alla sua età, cinquant’anni! Sistemati i bagagli in camera ed il pancino in sala da pranzo tutti a riposare sino al dopo cena ed alla relativa passeggiata digestiva. Vittorio prese sotto braccio Roberto e: ”Tuo padre deve passarsela bene, lo vedo dal buon gusto con cui è arredata l’abitazione.” “Mio padre Giovanni è titolare di un’impresa import export, ha rapporti specialmente col sud America dove invia per lo più trattori, e macchinari per l’agricoltura molto apprezzati specialmente in Argentina ed in Brasile, importa i frutta locale ed anche animali da compagnia sconosciuti da noi, talvolta anche qualche femminuccia…naturalmente sto scherzando.” Vittorio e Roberto come un po’ tutti gli altri a cena avevano un po’ troppo abusato del vino dei Castelli Romani. Maschietti e femminucce a riposare nella propria stanza con Ettore che seguì nella camera matrimoniale il suo anfitrione. “Purtroppo io non riesco a prendere sonno che molto tardi, nel frattempo comincio a passeggiare per casa, non voglio disturbare gli altri ospiti, vediamo se Morfeo viene a farmi visita disteso nel tuo letto.” Imitato da Roberto Vittorio stava ad occhi aperti guardando il soffitto: “Mi hai contagiato l’insonnia…” “Me ne dispiace, hai un profumo personale molto buono, se permetti vengo più vicino a te.” “Sei inebriante non c’è altro aggettivo, mi fai provare una sensazione che mi ha fatto accelerare i battiti cardiaci, se permetti ti abbraccio…ed anche ti bacio…” Roberto non reagì, anche lui per la prima volta aveva sentito una sensazione di attrazione per un maschio, non l’aveva mai provata, anche lui prese a baciare Vittorio che: “Proviamo una posizione particolare, io supino con il coso anzi il tuo cosone allungato, tu sopra di me…accetta quello che farò, mi piace…” “Vittorio cominciò a baciare il buco del culino di Roberto, poi i testicoli ed infine il suo membro eretto quanto non mai poi prese una boccettina contenente della vasellina, ne fece penetrare parte del contenuto nel buco del suo culo ed anche penetrare il pistolotto del padrone di casa sempre più in auge. Successivamente Roberto si accorse che il buco del deretano del suo compagno si apriva e chiudeva ritmicamente col suo pistolone in orgasmo che riempì di sperma in un tovagliolino previdentemente portato con sé. Stava per fare marcia indietro quando Vittorio lo trattenne, aveva ancora voglia…dopo circa un quarto d’ora altro orgasmo stavolta bilaterale poi ambedue sfiniti a gambe aperte sul lettone sino alla mattina quando Gina bussò alla porta della loro stanza ed entrò per poi fare marcia indietro, quella scena la riportò alla sua gioventù quando anche lei…non che ora…Il restante della compagnia aveva già fatto colazione senza porsi domande ed era uscita a visitare le botteghe delle strade vicine, grandi risate, viva la gioventù. I ‘magnifici’ cinque durante la settimana seguivano diligentemente le lezioni ed il pomeriggio era da loro destinato allo studio, il sabato pomeriggio e la domenica agli amusements sessuali. Eulalia zitta zitta, quatta quatta fece capire che anche lei, unica femminuccia voleva la sua parte. Roberto invitò tutti in camera sua, per primo abbracciò la ragazza che si dedicò al suo uccello già in posizione e se lo infilò direttamente in fica, gli altri tre seduti sul divano a far da spettatori pronti alla pugna. La ragazza meravigliò tutti, se li fece uno alla volta usando per tutti il preservativo e poi ricominciando il giro, era instancabile, orgasmi uno dietro l’altro, Roberto in un intervallo le si avvicinò per domandarle con lo sguardo: “Tutto bene?” la ragazza sempre con lo sguardo lo rassicurò e riprese le goderecciate! Ci volle del tempo prima che fosse soddisfatta. Usciti tutti gli altri dalla camera da letto Alberto domandò a Eulalia: “Prima di tutto il tuo nome, vuol dire ‘che parla bene’, io direi piuttosto che scopa bene anzi benissimo, mai conosciuta una donna che gode tante volte, una ninfomane.” “Ho preso da mia madre, ho fatto usare a tutti il preservativo per sicurezza, quando avrò accertato che nessuno ha malattie veneree…proverò anche più piacere. Amo sentir lo ‘zampillo’ sul collo dell’utero di un uccello che gode.” “Mi prenoto, che ne dici di voltare pagina?” “Al padrone di casa non posso dir di no, ma per oggi ho chiuso, ho paura di sentirmi male, il prossimo sabato procurati una boccetta di vasellina ,uso poco il popò preferisco…” “Allora un patto fra di noi, il tuo culo è riservato solo a me.” Roberto era fanciullescamente contento, era l’unico…Entrò in scena Rico Bocchini il professore che preannunziò via telefono la sua venuta. Guidava una Jaguar XJ , una dimostrazione di potenza economica. “Cari ragazzi, diamoci del tu alla romana anche se potrei essere vostro padre, un padre un po’ zozzone ma che vi vuole bene, avverto un po’ la solitudine, vorrei la compagnia di uno di voi, Vittorio che ne dici di venire a casa mia? Ho preparato una cena sfiziosa, sono un bravo cuoco.” “Professore a disposizione, si ricordi di me al momento degli scrutini.” Tu impegnati, ti verrò incontro.” Mario: ”Professore che ne dici se vengo anch’io, un trio sarebbe per me una novità.” Il giovane non aveva capito che Rico si voleva fare solo uno di loro alla volta. “Ho preparato da mangiare solo per due, sei prenotato per la prossima vola, Vittorio vedo che ti sei preparato, buona serata a tutti.” Roberto tutto si aspettava tranne che Eulalia si offrisse: “Signori stavolta senza ‘cappuccetto’, andateci delicati, la patatina senza lubrificazione del condom è più sensibile.” Ormai i tre rimasti sapevano quello cui andavano incontro, a turno si infilarono nella gatta che sembrava impazzita dal piacere finché la padrona chiese una pausa. Il via vai di persone estranee fu notato da due vecchie zitelle dimorati nella vicina villetta, Roberto capì il pericolo che potesse arrivare ai Carabinieri una lettera anonima da parte delle due, bussò alla loro porta e:”Gentili signorine, ho pensato a voi mentre stavo per ordinare del vino Rosso Lambrusco e Bianco Verdicchio, mi vengono spediti via corriere, se voi lo gradite. “Mia sorella preferisce il bianco, io il rosso.” “Mi permetto di farvene pervenire due scatoloni direttamente a casa vostra da Reggio Emilia il rosso e da Jesi il bianco, talvolta non siamo in casa ma a scuola.” Le vecchiette erano felici, finanziariamente non se la passavano bene e non potevano permettersi del buon vino. Gina aveva parlato con Roberto di quanto è brutta la vecchiaia, lei da giovane era bellina ma ora…” A Roberto, animo buono e caritatevole anche in campo sessuale venne un’idea: “Gina vai dal parrucchiere, comprati una baby doll, lavati e profumati tutta e sabato sera avrai la visita di tre di noi, sempre che tu lo gradisca.”A Gina vennero le lacrime agli occhi, mai avrebbe immaginato che quei giovani…Seguì i consigli di Roberto e la sera del successiva si presentò in forma smagliante dinanzi a Roberto, ad Ettore ed a Mario, stavolta a far da spettatrice Eulalia che se la rideva, chissà come se la sarebbero cavata tre diciottenne dinanzi ad una cinquantenne. Gina non solo era andata dal parrucchiere ma si era fatta fare dei massaggi sul viso migliorando il suo aspetto e profumandosi con una acqua di colonia giapponese, era più che passabile, furbescamente aveva provveduto anche a lubrificare la non usata da tempo patatina. Roberto con l’aiuto di Eulalia fece resuscitare ‘ciccio’ non molto contento di questa nuova conquista ma Gina dimostrò di non aver dimenticato come far divertire un maschietto sollazzandosi lei stessa. Se li fece tutti e quattro poi si ritirò in camera sua sperando che anche in futuro…Nel frattempo i ragazzi tutti maggiorenni erano ‘passati’ al secondo liceo. Altra novità inaspettata, papà Giovanni dal Brasile comunicò al figlio che al suo ritorno a Roma gli avrebbe portato un ‘pensierino’, appuntamento all’aeroporto di Fiumicino alle venti del giorno dopo. Con la Cinquecento acquistata di recente Roberto era in attesa, una delle prime a scendere dalla scaletta dell’aereo una signora vestita con un abito sgargiante, la brasiliana era il pensierino d papà Giovanni il quale fu l’ultimo a scendere dall’aereo. “Papà stó pensierino?” “T’è passata dinanzi agli occhi, non ti piacciono più le femminucce?” “Papà ti conosco bene, tu ami gli scherzi.” “Se un figone ti sembra uno scherzo, fra l’altro ha parenti italiani, parla la nostra lingua, per il resto non so, non l’ho provata, portala a casa tua e fammi sapere, prendo un taxi.. Beatriz vieni qui, questo è mio figlio Roberto, trattalo bene.” Roberto si esibì in un finto baciamano in seguito al quale la ragazza, non abituata a quel rito italiano rise rumorosamente richiamando l’attenzione della gente, soprattutto i maschietti provarono dell’invidia nei confronti del il giovane. Posta la valigia nel sedile posteriore Bea: “Oh che bello un navigatore satellitare, da noi se ne vedono pochi, dammi l’indirizzo di casa tua.” Quella forma di infantilismo piacque a Roberto aveva un’idea diversa delle brasiliane viste in televisione. La brasileira fu presentata ai sette, fece una doccia nella toilette di Eulalia , affamata, fece onore alla cucina di Gina ed occupò il letto vicino quello di Eulalia la quale la mattina successiva bussò alla porta della camera di Roberto. “Mio caro un novità che non so come definire, Beatrix uscendo dalla doccia ha messo in mostra un uccello, cosa dico un uccello un batacchio che anche a riposo le giungeva sino a metà coscia, immagino quando…” “Quel figlio di….di mio padre, quella era la sorpresa, ormai è in casa mia, vediamo come si svolgeranno gli avvenimenti, per ora silenzio assoluto con gli altri.” Un messaggio al padre Giovanni: ‘Hai dimostrato ancora una volta di essere un son of the bitch mollandomi un transgender, spero di poterti ricambiare quanto prima.’ Risposta via mail: ‘Non conosci la legge del Menga che recita: ‘chi l’ha preso in culo se lo tenga! Buon divertimento!’ Il pettegolezzo pian piano, terra terra sottovoce sibilando va scorrendo, rozzolando nelle orecchie della gente s’introduce immantinente nei cervelli.’ Roberto non ricordava dove avesse letto questo aforisma fatto che corrispondeva a verità, tutti in casa erano a conoscenza della novità anche se facevano lo sgorri, gli indiani o il nesci che dir si voglia. Solo Gina era al buio ma aveva compreso che la sua avventura sessuale sarebbe stata la prima e l’ultima. A toccare l’argomento era stato Roberto dopo cena, tutti erano riuniti nel salone: “Non vi mollo il detto latino ma stando così le cose dobbiamo prendere una decisione in merito a Beatriz, ovviamente ognuno di noi è libero di chiederle…qualche favore, alzi la mano chi è contrario.” Solo Eulalia si dichiarò non favorevole, evidentemente i maschietti erano pieni di curiosità anche se in fondo timorosi per il loro popò stante le misure del pisello della brasiliana che se la rideva. “Cari amici, col vostro permesso sarò io il primo, Bea ti va?” La ragazza non rispose ma prese sottobraccio Roberto, insieme si incamminarono ed entrarono nella stanza del padrone di casa. Già dopo il bidet Bea mostrò il suo mostro’, Roberto non dimostrò alcuna perplessità, apprezzo i corpo statuario della ragazza che, tranne quel non piccolo particolare (chiamalo picolo!)era veramente bellissima. Bea dimostrò anche molta abilità in campo sessuale anche col sedere che la portò ad un orgasmo con l’uccellone tanto da riempire un tovagliolino col suo sperma, anche col sedere della compagna ebbe un analogo effetto sino a quando Roberto si dichiarò vinto, era spossato. Anche gli altri tre maschi di famiglia conobbero le gioie dell’amplesso con la brasiliana la quale un giorno successivo rivolgendosi ad Eulalia: “Forse hai paura che ti faccia troppo male alle tua patatina, sarò delicata, se vuoi stasera potremmo riunire i letti.” Riunirono i letti, Bea si ‘lavorò’ per bene tutto il corpo della compagna di stanza la quale provò degli orgasmi inusitati, solo al momento dell’immissio penis guardò in faccia Bea che dopo un lungo cunnilingus le aveva ben lubrificato il fiorellino e così non solo sopportò bene quella intromissione ma giunto il pisellone al collo dell’utero con lo schizzo dello sperma le fece provare un orgasmo molto intenso e assolutamente per lei inusitato, tanto piacevole che allorché Bea ritenne opportuno lasciare la ‘cuccia’ Eulalia la fermò, le piaceva ancora aver l’uccellone della brasiliana nel suo ‘antro’. Col tempo, dati gli esami e conseguito il diploma di maturità in casa di Roberto rimasero Eulalia e Beatriz oltre naturalmente Gina affiancata da altra cameriera. Roberto era diventato il re di casa, aveva azzittito col vino le due vicine zitelle pettegole e più nessuno ebbe a turbare il loro menage. Dopo la morte per infarto del padre Giovanni Roberto venne in possesso di un notevole patrimonio; più per passare il tempo che altro si iscrisse all’Università alla facoltà di legge dove era oggetto di invidia da parte dei colleghi maschi: un uomo con due donne per di più di notevole bellezza…