Il book della prima comunione
La mamma fa posare alla bimba lo zainetto vicino al mio tavolo. Il sole è quello di aprile, in una domenica di mare ventoso. Un gruppetto di ragazzi si danno da fare a montare un kai surf dai colori dell’iride. Scherzano rumorosamente, pur lavorando. Una gioventù forte, coraggiosa. Mi piace osservarli nelle fredde mattine d’inverno, nella spuma del mare agitato, farsi trainare da quell’enorme e nervoso aquilone. Oggi il vento promette evoluzioni. –“ Mamma mi spoglio qui?”‐ La bimba, un frugoletto magro, di otto, nove anni. Solo una pennellata di biondo ai capelli, che le arrivano alle spalle. –“ Sì, dai, sbrigati, che staranno qui tra poco.‐“ La bimba si sfila i jeans e la felpa. Con cura li piega e li passa alla mamma. Un corpicino impubere, bianco latteo, un costumino di marca, un reggiseno quasi vuoto e un tenue slippino che le scopre un culetto da bimba. Ha estratto dallo zainetto un kinder e lo dosa con cura.
‐“ Eccoli, sono là, non li vedi. Il signor Peppe e i suoi aiutanti.‐“. Li vedo arrivare dal mare. Hanno scavalcato la staccionata, che li separa dall’altro stabilimento. Tre uomini in nero, camicia e pantaloni. Solo il risvolto della camicia ha un colore candido. L’uniformità crea una divisa. Hanno scorto la piccola e la madre e, con cenni, le hanno invitate a raggiungerle, in riva al mare. Un Kai surf vola a pochi metri dalla riva. La muta nera del ragazzo contrasta con la spuma bianca delle onde. L’enorme vela nel cielo azzurro lo trascina, quasi rubandolo agli altri.
La bimba ora è stata deposta sul ventre di una barca rovesciata. Due dei figuri hanno in mano due grosse macchine fotografiche professionali. Il terzo regola gli obiettivi di una cinepresa. Si scattano foto. La bimba assume pose spontanee o suggerite con cura dagli individui. Un po’ è Marilyn di altri tempi, un po’ è una piccola puttana di un locale asiatico. La madre corregge con mano le posizioni e i livelli dei minimi indumenti. Un figuro invita la piccola a protendere un pube che non c’è, allargando le cosce. La mimica della bimba è coerente. Sorrisi ambigui, già maturi, mi sorprendono.
‐“ Non sarebbe il caso di chiamare i Carabinieri‐“ Mi sfugge, forse più per difendermi da un turbamento maschile.
‐“ Lei, non è aggiornato, mio caro signore!‐“ Dal tavolino affianco, il volto di una signora di mezza età, caschetto biondo di cortissimi capelli. Mi sorride, sorbendo un caffè.
‐ “ E’ il book della prima comunione. Non ne è al corrente? "‐