Il carnevale di Divina
Sai come sono i ragazzi, no?
Ti viene voglia ogni volta di ammazzarli di botte per quel loro modo assurdo di comportarsi e poi coprirli di baci perchè hanno gli occhi chiari e ti guardano in faccia da sotto le coperte a chiederti:
‐Domani mi fai la torta?‐
Come posso dirti cos'è successo al mio ragazzo.
Ha 15 anni, mio figlio.
Ama tante cose, mio figlio: l'amore esiste in lui e si distende intorno linfa vitale.
Mio figlio a 15 anni ama i libri di James Bond e corre ogni sera al campetto dell'oratorio a far giocare i più piccoli a calcetto, per far piacere al Don, che gliel'ha chiesto come favore.
Mio figlio, a 15 anni, ama leggere ad alta voce le poesie di Pavese e restare ore a strimpellare la chitarra. Io gli grido di piantarla che non ne posso più, e lui mi corre davanti sul pavimento bagnato di cera e dice:
‐E' Mozart, mamma! ‐
Mio figlio, a 15 anni, ama i pantaloni stirati ma corre sui pattini tutto in pomeriggio.
Mio figlio ama guardare le belle ragazze alla TV e poi si chiude in camera e si mette alla finestra con la faccia scura.
Mio figlio, a 15 anni, ama una gatta brutta e grigia che si chiama Divina.
E' successo che, per l'amore che sente, mio figlio ha voluto che anche Divina partecipasse alla gioia del carnevale.
Ed è uscito di casa correndo ‐ Mamma, vengo subito! ‐ ed è andato a comprare un pollo arrosto dal macellaio.
Io gli dico:
‐Ma cosa te ne fai? ‐
Mio figlio risponde:
‐ E' per Divina, è festa anche per lei! ‐
Ed è andato nella sua camera.
Io gli ho detto:
‐Allora, noi andiamo, fai il bravo....‐
Non ero presente: ma nella sala scura del multisala, ne ho sentito come la trafittura in mezzo al cervello.
So com'è stato.
Mio figlio ha chiamato Divina allegro per darle il pollo arrosto e si è chinato sul piattino e con un coltello ha cominciato a tagliarlo.
E per la disperazione d'amore, per la nausea di vedere come le cose vive sono, e la gatta grassa ad ingozzarsi, le stelle filanti, i coriandoli, la casa vuota, gli amici lontani (si sono dimenticati? No, sono ragazzi, non ci hanno pensato....), bene, per questa disperazione di sapere di colpo cosa sei e quanto puoi valere, ed il mondo fuori ed i problemi troppo grandi, enormi, mostruosi, mio figlio allegro non ha avuto più gioia.
La gatta mangiava e mio figlio disperato si è tagliato le vene ai polsi con il coltello imbrattato di pollo arrosto.
E' morto mio figlio perchè il film durava tre ore; e lui ha fatto in tempo a perdere conoscenza, a dissanguarsi.
Non ho parole che non siano le sue e per ricordarlo vivo a 15 anni.
Ma per quanto disperata io sia ( mio figlio voleva vivere, se io non fossi andata al cinema, se fossimo tornati a casa, voleva gli scarponi da sci, gli piaceva studiare....), ne ho come un'assurda tranquillità.
Mi piace pensare ‐ sono egoista o sono pazza ‐ che mio figlio a 15 anni è morto d'amore.