Il compito di matematica
Sviluppa i seguenti prodotti notevoli c’era scritto sul foglio che mi aveva dato la professoressa di matematica… pensavo che tutto potesse essere facilissimo, ma non sapevo distinguere il cubo e un quadrato di un binomio… mentre stavo per calcolarmi uno dei tanti prodotti notevoli, ecco che mi arrivavano tanti dubbi, cominciavo a sbagliare; oramai il foglio di cui stavo svolgendo il compito era pieno di numeri cancellati dalla gomma che tenevo afferrata nella mia mano destra. In fondo all’esercizio d’un prodotto notevole da svolgere c’era il risultato… e non ne avevo azzeccato nemmeno uno!... così decisi di rifare tutti i maledetti esercizi, la professoressa di matematica mi ha sempre detto che il rapporto tra me e la matematica è come la commedia di De Filippo, “Natale in Casa Cupiello”, quando uno dei protagonisti dice “ADDA PASSA’ A NUTTATA”… e intanto suonò la campana che continuò a farmi distrarre dai miei “calcoli”, che cominciava a farmi andare in paranoia. Nel frattempo, il resto della classe non si lamentava… tutti quanti con l’apparenza da matematici; i minuti passavano in un batter d’occhio, la professoressa, con il suo sguardo che seppellisce, mi disse:
“Allora? hai finito?”
“No, professoressa… ancora no…”
Ed ella continuava a darmi ansia, a darmi fretta.
Così decisi di gettare la penna sul banco e di consegnare il compito alla prof, anche se non mi veniva nessun risultato. Tutti calcoli completamente sbagliati.
Mentre stavo per scrivere nella parte sinistra del foglio il mio nome e cognome, mi soffermai un attimo per sgranchirmi le ossa, e guardai alla lavagna completamente vuota… non so come ma incredibilmente cominciavano a scorrere gli svolgimenti di ogni prodotto notevole… mi guardai attorno… tutti quanti erano completamente accaniti a guardare sul foglio, io invece ne approfittai, presi di scatto il foglio, scrissi sotto “ERRATO” e ricominciai… dando uno sguardo al mio orologio mancavano solo cinque minuti, e avevo completato solamente sei, ne mancavano quattro. Proprio quando stavo per completare il penultimo, la scritta alla lavagna scomparve, la campanella suonò, tutti quanti a consegnare, mancava solo il mio compito.
“Non fa niente – dissi a me stesso – tanto è solo un esercizio che non ho svolto”…
Ma nel momento in cui stavo per portare il compito alla prof che mi sveglio… era tutto un sogno…
Ora percorro la mia solita strada per arrivare a scuola; fuori scuola, prima di entrare, incontro proprio la prof di matematica di cui ho sognato stanotte, mi dice “Ué… forza, sei ancora in tempo… dai entra in classe che oggi ti aspetta un bel voto negativo nel compito di matematica”.