Il ponte
Stefano e Andrea, due fratelli di 37 e 35 anni, andavano d’accordo da sempre. Erano rimasti orfani di entrambi i genitori quando andavano ancora alle elementari e questa tragedia li aveva fortemente uniti.
Vivevano da anni in due fattorie attigue nel mezzo di una bella vallata: allevavano assieme il bestiame, coltivavano la terra condividendo le macchine e gli attrezzi, prestandosi reciprocamente tutto ciò di cui l’altro aveva bisogno.
Un giorno, però, per dei motivi futili, i due litigarono. Fu quella la prima vera lite che sorse tra di loro. Essendo entrambi molto impegnati con il lavoro, non chiarirono mai quel piccolo malinteso che, nel tempo, senza che se ne accorgessero, crebbe fino a far scoppiare un acceso diverbio. I due si scambiarono parole piuttosto dure a cui seguirono intere settimane di silenzio. I due fratelli adesso si ignoravano e le cose tra di loro presero una piega sempre più grave.
Una mattina qualcuno bussò alla porta di Stefano. Quando l’uomo aprì si trovò davanti un individuo con gli utensili da falegname: «Sto cercando un lavoro per qualche giorno», disse il forestiero, «ha forse bisogno di qualche piccola riparazione nella fattoria? Sono in grado di fare tutto ciò che mi chiede».
Stefano ci pensò su per qualche istante. «Sì», rispose, «ho proprio un lavoro per lei. Vede là, dall’altra parte del fiume? In quella fattoria vive il mio vicino…beh, è mio fratello minore. Se lei fosse passato di qui la settimana scorsa avrebbe notato tra le nostre due proprietà una splendida prateria. Lui però ha voluto deviare il letto del fiume perché le nostre proprietà fossero separate. Ha fatto questo per farmi andare su tutte le furie ma io gli renderò pan per focaccia. Vede quella catasta di pezzi di legno vicino al granaio? Bene, voglio che costruisca uno steccato di due metri di altezza affinché io non sia più costretto a vederlo!»
L’uomo rispose: «Credo di aver capito la situazione».
Stefano aiutò il falegname a riunire tutto il materiale necessario e se ne andò fuori per tutta la giornata a far spese in paese. Ritornò alla fattoria che era già sera. Il falegname aveva appena finito il suo lavoro.
Stefano rimase senza parole: non c’era nessuno steccato! L’uomo aveva invece costruito un ponte che univa le due fattorie sopra il fiume. Era un’autentica opera d’arte, molto fine, con tanto di corrimano.
Stefano non sapeva cosa dire. In quel momento, dal ponte scese Andrea, gli venne incontro, lo abbracciò e gli disse: «Sei davvero speciale fratellone mio! Ma guarda, hai costruito questo magnifico ponte dopo tutto quello che ti ho fatto e detto! Ti prego, scusami. Ti voglio bene!»
Un lungo abbraccio tra i due fratelli suggellò la pace e la ritrovata unione. Quando il falegname vide quell’abbraccio, iniziò a riprendere i propri arnesi.
«No! Aspetta ti prego, rimani per alcuni giorni ancora, abbiamo parecchi lavori per te!», gli disse Stefano.
«Grazie, mi fermerei molto volentieri», rispose il falegname, «ma ho ancora parecchi ponti da costruire…»