Il segreto della montagna
Sto scrivendo mentre fuori nevica, la famiglia dorme beata ed è notte fonda, i tetti e gli alberi che riesco a distinguere sono bianchissimi, solo un lontano lampione mi permette di capire in controluce che la nevicata è di quelle abbondanti.
Le cime dei monti attorno mi guardano e mi parlano: basta saperle ascoltare e loro sono lì pronte e chiacchierone, per raccontarti tante fiabe e per farti conoscere i loro segreti.
Mia madre da poco si è trasferita qui in montagna, dove le altezze ti portano vicinissimo al Signore e da qualche settimana anche vicino a lei.
Con un velo di malinconia e guardando la pista da fondo, mi sono girato verso la Croda Rossa e finalmente ho sorriso: ciao mamma ora sei un segreto della montagna.
Sorrido ancor di più pensando che tutti si sono sempre stupiti che la paura più grande di mamma fosse sempre stata proprio la neve.
Oramai è quasi l'alba, nevica ancora e non si ode alcun rumore: è tutto bellissimo e soprattutto mi solleva, mamma, saperti qui tra i monti che abbiamo sempre amato, tra i folletti che spesso ho descritto e tra le mie poesie di montagna che hai sempre letto.
Sei volata qui serena perché qui la serenità ci abita: ti puoi sistemare sulla Croda vicino alle renne di babbo Natale e magari un giorno o l'altro imparerai a sciare e la paura per la coltre bianca svanirà come per incanto. Verremo a salutarti spesso, ciao mamma.
Febbraio 2008