Il Teatro Degli Amori
In un paese della Valle della Loira ci vivevan due mucchietti di gentil persone che si cibavano di lavoro e d’illusione.
Nell’occhio del ciclone, Teseo e Giunone, giovani fanciulli dal nobile cuore che sfociano, nel buio, in una clandestina relazione. Sulle bocche inviperite dei popolani, tiravan su di essi lingue aguzze e peggior infamie.
In un castello che sorgeva sul pio fiume, le loro voci si udivan squittire e le leggiadri carni ardenti schiudersi in secreti amanti.
Nel loro viver di beatitudini e magie, il filo della felicità si spezza in un vortice di bugie portando Giunone a decidere di attraversare infinite lande desolate per allontanarsi da quel suo gentil amore.
Un giorno un coraggioso condottiero giunto nelle terre lì vicine, scorge la bellezza di Giunone che vien rapita dall'impavido marpione mentre, il povero Teseo pieno di tristezza, cede all’inganno del malsano amore.
Lucilla, figlia del panettiere, rinchiude il cuore dell’amato Teseo che, con la scomparsa di Giunone, tende la mano a quel cattivo affare.
Ma quando Giunone, scappata dalle grinfie dell’ignoto vigore, viaggia fino a Teseo, sente affine il tradimento dell’amato e con il rammarico sulle guance, scappa verso le nuove france.
Bella e vispa la Lucilla che, battendo a ridosso sul chiodo ben saldo, accattiva il suo miglior pupillo. Non fu poi tanto brava in quanto, con la ferita ancora aperto nel petto, Teseo donò parole di conforto all’amata fuggita; colpita da così tanto prospetto, la disperata Giunone, abbracciò quel segno come se l’invito fosse aperto.
Ma quando, innamorata concezione, decide di raccogliere le parole dal vento, il suo Teseo respinse le grazie per dispetto.
Morta di dolore, derise il suo angelico cuore accontentandosi dei gentil sussurri di quei teneri amanti che nel lungo viaggio le tennero la mano.
La storia muore con il povero Teseo che diviene vittima di Lucilla, l’infida lucciola di libidine spiglia e della bella Giunone che dà in pasto ai cani il suo cuore, vendendo il corpo in cambio di calore.
Così Teseo perduto nella scelta presa, domina con insensato sgomento il mostro che si è scelto e Giunone, perduta nel suo amore, accetta con inesorabile rassegnazione un giovinotto di buona intenzione.