Il veterinario
Alessio Manzoni, nessuna parentela con lo scrittore Alessandro era finito in una casa di riposo a Milano per volontà dei nipoti che si erano ‘impadroniti’ di una villa lasciatagli in eredità da una ricca signora molto amante degli animali, in particolare cani di varie razze che lui aveva accudito sino alla dipartita della stessa. “Zio cosa ci fai di un edificio ed un parco così grandi, non sei nemmeno sposato, non riesci più ad accudire i cani tutti molto vecchi, noi siamo…”Ho capito siete giovani e forti come la poesia ‘La Spigolatrice di Sapri’ ma loro sono morti ed io a sessant’anni gradirei ancora…sentiamo le vostre proposte.“ “’L’Oasi di Felicità’ non è lontana dal Centro ed ha tutti i comfort.” “Voglio fidarmi di voi ma se…” “Sempre disposti a restituirti la villa!” Alessio anche se non completamento convinto aderì alla richiesta dei nipoti, tutti dal cognome Manzoni: Riccardo (autista della A.R.Stelvio con cui Edoardo, Matilde e Giorgia. erano giunti il giorno seguente alla Casa di Riposo per prendere contatti col direttore tale Pier Luigi Brambilla che fu molto affabile con loro: vostro zio si troverà qui come a casa sua, qua dentro tutto funziona alla perfezione: pulizia, ordine, educazione del personale, per ogni suo desiderio sarò a sua disposizione.” Alessio rimase colpito da una ragazza molto piacevole che seguiva il direttore, da qualche frase da lei pronunziata aveva rilevato un suo accento romanesco, la ritrovò all’ingresso dove lei aveva preso in consegna le sue valige. “Cosa ci fa una puro sangue romana fra tanti burini” “Lavoro dottò.” Non era loquace la baby. La ritrovò in camera sua: “Dai suoi documenti ho rilevato che lei è nato a Roma e che è un vero dottore non come il nostro direttore che millanta quel titolo, ora scappo il signor Brambilla non vuole che diamo confidenza agli ospiti.” Nella sala mensa altra novità, ai singoli tavoli erano ospitati solo persone dello stesso sesso che erano parimenti serviti da personale dello stesso sesso degli inservienti, quale poteva essere la motivazione…altro che ambiente familiare! Alessio riuscì a contattare la ragazza romana: “Portami dove non ci rompono le palle!” I due uscirono in giardino, seduti in una panchina erano coperti da cespugli alti e folti. “Se ci vede il Brambilla è sicuro il mio licenziamento…” “No te preoccupe, ti assumerei al mio servizio se ami stare con un vecchio sessantenne!” “Meglio mille volte con lei che con quel bavoso che ci ha provato tante volte con me!” In seguito alla vicinanza di Gianna ‘Ciccio’ rinvenne dal letargo finito con un delizioso pompino. Alessio mise mani al portafoglio, ne trasse un biglietto da cento €uro che cercò di…”Dottore mi sentirei una puttana, la prego…” Alessio si vergognò, aveva ragione Gianna. Alessio riuscì ad avvicinarla un’altra volta con la motivazione di cambiare le lenzuola e:”Dimmi conosci la leggenda…” “Intende quella di Pietra Lata toponimo di Grandi Prati, l’ho studiata al secondo liceo classico.” “Perché hai lasciato Roma, non mi sembra che in questo posto regni tanta beatitudine come vuol far comprendere il signor direttore e poi hai abbandonato gli studi senza conseguire il diploma di liceo classico?” “Una storia spiacevole, mia madre vedova aveva una relazione con un giovane della mia stessa età, il cotale una notte…” A quel ricordo Gianna si mise a piangere, Alessio l’abbracciò e la accompagnò in camera dove la fece stendere nel suo letto. Poco dopo si sent! bussare alla porta, era il dottore Brambilla che fu preceduto da Alessio il quale bluffando: “Lo sa dottore che in questa casa di riposo ci sono molte irregolarità, io sono in collegamento con personale della Polizia Tributaria…” A quella affermazione il ‘dottore’ sparì dalla circolazione. ‘II destino è già scritto ed è al di sopra degli dei’, vero più che mai questa aforisma si dimostrò più che veritiero, all’ingresso della casa di riposo si presentò un Maggiore in divisa della Guardia di Finanza chiedendo del signor Alessio Manzoni. Il dr. Brambilla quasi si piegò in due, gli tremavano le gambe… Gianna era giunta nel frattempo, Alessio riconobbe nel Maggiore il vecchio amico Cesare Mattioni, grandi abbracci, dopo i convenevoli. Dove possiamo parlare lontano da spioni, mio sembra che qui ce ne siano abbastanza!” “Hai il fiuto da ‘caino’, andiamo all’aperto e poi nella tua auto di servizio.” “Caro Alessio da fonte confidenziale abbiamo appreso che nel tuo villino si svolge il contrabbando di T.L.E , di orologi ed perfino di cioccolato dalla Svizzera tramite il Sempione…mi spiego meglio i T.L.E sono i tabacchi lavorati esteri, il Sempione è la galleria che collega Briga in Svizzera con Domodossola, la villa di cui parlo anche se occupata da alcuni giovani è ancora intestata a te, saresti tu il responsabile, datti da fare ed ora offrimi un caffè nel bar della tua magione.”All’interno della casa di riposo deserto assoluto solo il direttore: “Posso offrivi un caffè, il nostro proviene direttamente dal Brasile.” sparò il dottor Brambilla che prima dell’uscita del maggiore si esibì in un altro inchino degno di un suddito di sua maestà la Regina d’Inghilterra. Qualcosa nel frattempo era cambiato all’interno della casa di riposo, la sera ai tavoli servirono la cena maschi e femmine ed i dipendenti dopo il pasto poterono passeggiare liberamente nei vari locali e ricevere in camera amici di sesso diverso dal loro, una rivoluzione Copernicana. Gianna ebbe più degli altri collaboratori libertà di scelta, poteva uscire dalla casa in compagnia del dottor Manzoni, solo un’ultima resistenza del dr.Brambilla: “Dr.Manzoni è mio dovere informarla che alla signorina Gianna non daremo più lo stipendio, lei capisce…” “Capisco perfettamente, io e la signorina saremo all’Idroscalo.” “Approfittate pure della mia Volvo…” Al passare dell’auto tanti saluti da parte di persone un po’ particolari nel senso di…si in quel senso “Stò figlio di puttana pensò Alessio anzi…In un negozio di costumi da bagno Gianna si tolse uno sfizio, un costume brasiliano mini, proprio mini.. L’idroscalo a Milano da sempre sostituisce il lontano mare, era molto frequentato da giovani e meno giovani, Gianna col suo ‘brasiliano’ ebbe molto successo fra i maschi, un po’ meno fra le femminucce. Ritornati i due nella casa di riposo una rivoluzione: musica a tutto volume e tavoli ancora imbanditi col dottor Brambilla che volteggiava in pista vestito da brasilero, al muro un cartello: ‘Nella vita fa quello che desideri!’ Tutti i presenti avevano compreso quella che desiderava il direttore! La favola del veterinario (che tale si era dimostrata) finì bene a metà in quanto il dr.Alessio riprese possesso della sua villa ma, purtroppo il dr.Brambilla passò a miglior vita per un infarto (troppi divertimenti erotici!).