Il vizio del sogno
Sorride della furia che incalza e fa tremare i cuori. Non può armeggiare a suon di commi e codicilli in cerca dell’autentico. E’ lei il sublime. E’ lei nell’attimo del tuffo. Non esita sul bivio, perché ogni strada è giusta. Entra in ogni porta, attratta da ogni seme. Disintegra le zolle sopra un covo e beve tutto il cielo con la nebbia dell’aurora.
I giardinieri imbrattano di sangue le rose bianche del giardino. E lei difende gli occhi della preda, tenuta stretta alla catena dai gendarmi. Arde contro tutti e tutto si colora, d’incanto.
A giro terminato, la prospettiva s’apre al gesto cortigiano, al limite che culla, a quell’opaco dentro del mazzo di carte sul cuscino.