In treno
Mi sono ricordata oggi di un viaggio in treno fatto quando avevo circa quindici anni, da Napoli a Milano, insieme ad una mia zia. Quando partimmo lei si addormentò quasi subito, evidentemente cullata dal ritmo del treno. Nel nostro scompartimento c'era soltanto un'altra persona, un uomo che, a pensarci oggi, poteva avere circa trent'anni. Conversai piacevolmente con lui che era indubbiamente affascinante. Alla stazione di Roma cominciò a farmi la corte, alla stazione di Firenze mi chiese di sposarlo, e alla stazione di Bologna scese: era arrivato. Lo salutai a lungo dal finestrino, si chiamava Antonio, o almeno così disse di chiamarsi. Tornai nello scompartimento e guardai con tenerezza, e anche divertimento, mia zia che dormiva ancora.