Inconcludente
Guardarsi allo specchio e vedere in un’unica figura racchiuso tutto il suo senso fino a quel giorno.
Cosa siamo? Cosa potremmo essere e cosa siamo stati?
Florence era un cumulo di pensieri e parole che non riusciva a mandar giù, eppure era tutto lì, in quella esile figura di donna che a volte detestava ed amava con tutta se stessa.
Ermès era un punto debole che andava domato e benchè sapesse quanto tumultuoso potesse essere il suo animo di fronte a lui, riusciva poco nel suo ingenuo intento.
Ermès era geloso ma poco lo dava a vedere e quando Florence dava alito ai suoi piaceri verso altri senza il benchè minimo accenno di negazione da parte del suo essere, Ermès impazziva.
Sapevano entrambi che una qualsiasi tipo di relazione amorosa era al quanto improbabile e impossibile per i due caratteri troppo simili e diversi al tempo stesso, ma nonostante tutto, le menti delineavano sentimenti ed emozioni così fine a se stessi che cadevano, poi, nel ridicolo.
Poteva mai Ermès porre fine alla sua vita passata e gettarsi a capofitto senza pensieri alcuni tra le braccia di Florence?
E Florence poteva mai fare altrettanto nei confronti del suo dolce ed irrequieto amante?
Non credo, non adesso almeno; ma non avverrà mai.
Troppe donne e troppi uomini avevano goduto dei loro corpi ed entrambi avevano assistito a gran parte di tale effusioni.
Si erano tenuti presenti per entrambi nei loro corrispettivi piaceri per dormire, poi, l'uno accanto all'altro assaporando infinite sere di godimenti reciproco, soli, rinchiusi fra quattro mura.
Ermès racchiudeva in se parole come “Poteva ma non si può” “Vorrei ma a cosa servirebbe” mentre Florence camminava con “Se si potesse ma non vorrei” “Sarebbe carino ma meglio di no”.