Intimità, tu che nutri la mia passione...
Forse avrei potuto essere più discreto nel mio scrivere; forse, con qualche pensiero diverso germe vivo del mio sapere, avrei potuto guardare avanti con ancor più fiducia; forse avrei dovuto vagabondare con più libertà tra sagge venerabili anime e là fermarmi meditabondo, pur con la mente sepolta nell'ignoranza, sospeso alle corde di quell'Essere.
E ora, in questo riflettere, ci passo le mie notti, setacciate di buio d'angosce e di ricordi.
Nato in questo freddo mondo cosparso di ceneri, ho tenuto sempre alte, nel mio intimo, le fiamme ardenti del desiderio. Cresciuto inerme in quell'arido deserto d'emozioni, è nelle parole, che ancora sorgono dall'antico ceppo della mia interiorità, che ho cercato tutte le Verità sulle radici segrete e profonde della mia Anima. Cosi ora è divenuta tutto un vibrare la convivenza con gli eroismi e gli egoismi della mia intensa vita solitaria, nella benedizione silente d'ogni attimo vissuto insieme con la mia sagace mente e il mio palpitante cuore, nell'esuberante forza d'artista che Vivo nel mio intimo
l'esigenza di ricever rispetto per la concreta volontà di solitudine della mia anima, senza che per questo essa rimanga umiliata in desolanti grigiori.
E vivo altresì in cuor mio, il desiderio di vederla ancora specchiata, nella dignità di signora del suo stesso Essere, a gemere per il mio soffrire e goder nei silenzi del quieto tepore che germoglia tra le gioie dell'interiorità,giardino fiorito da cui prende vigore.
In questo il mio piacere s'accresce.