Io, ammalato di cancro, che fine farò?
Dal mio diario...ricordi Cefalù,giugno 2019 Rassegnato a un futuro senza ulteriori terrori, vivo i miei momenti nella pacifica incoscienza di chi sa che non esiste oscurità più buia delle tenebre;e mi metto impettito, in posizione per affrontare il mio nemico,con l'anima rivestita d'acciaio,dentro l'armatura della mia fermezza, pronto a cantar vittoria contro il destino avverso.Preparo i miei giorni al loro domani, fidandomi soltanto dei mirifici istinti che fan pressione sulle mie naturali emozioni. Là,"interrogazioni a sorpresa" giungono inaspettate a porre domande di dolore e d'incerto avvenire, arrivando senza preavviso a martellare la mente.E comincio a vedere la vita,nella sua prorompente eloquenza,come una stazione di sosta,dove fermarmi a aspettare i miei treni d'abissi,che non so per niente dove mi porteranno. Forse potrebbero andare veloci verso la mia liberazione,da questa prigione d'istanti d'attesa con gli orpelli del vivere scoloriti ,oppure viaggiare,al completo d'altri viaggiatori, prigionieri che come me sperano di liberarsi nella grazia di Dio.