Io canterò alla Luna
"Batter di legno contro l'uscio sbiadito e calce bianca a volar sopra i visi come neve in una notte di gennaio: Lei è qui. E' qui per me."
Gocce di Sangue nero colme d'ira e fastidio per la stessa specie che molti dicono esser mia; osservo con disgusto l'orma che uno di loro lascia al suo capezzale, un uomo che come tanti sa far valere la propria stirpe solo quando una fossa vien riempita. Lo ripudio con gli occhi: l'uccido nel ricordo.
"Dita ossute che sfiorano il mio volto, donandomi un bacio che al sol sfiorarmi sa farmi morire e rinascere: mi guarda bisbigliandomi con complicità qualcosa e quindi scostarsi. Si fa desiderare ma io aspetto: ancora un occhio quand'ella s'abbassa il feltro nel dar saluto alla Santa donna.
Il Destino è qui: Ella ci sorride, pronta a consolarci."
Uomini, donne e stirpi che furon dette Sante ma che in vero forse lo stesso Dimonio ha generato: tu uomo del mio tempo, calpesti i tuoi ideali ed entri in templi d'assi di picche o tavoli verdi.
Inquini ciò che resta del mio corpo e cresci solo Lupi dal tuo ventre.
Guardami, studiami, osservami pure: io sono un Lupo come te ma canto alla Luna.
Non dimentico le mie origini ma le vivo intonando al cielo notturno.
Sono Rhaen: Ricordalo.
"Tra l'Indifferenza di coloro che son ciechi pur avendo gli occhi, la Donna coglie un fiore ponendolo sul petto dell'Anziana. Le chiude gli occhi e dal cuore coglie l'ultima briciola d'anima: libera di correre come una volta, quando da ragazza conobbe la terra nuda. Adesso è Libera di vivere; la donna d'ossa scompare. Torna nei sogni per vegliare sulla gente."
Torna a casa per aspettarci.
Torna a casa per consolarci.
I lupi senz'anima potranno divorarsi a vicenda:
io, ti darò rispetto;
Io ti darò Fede;
Io ti darò Ricordo.
Io canterò alla Luna.