Io, Carl e Jessy
Il sole era alto ed era anche caldo, una normale giornata estiva dove acqua e sudore andavano di pari passo.
Io, Carl e Jessy decidemmo di andare a fare un giro sul lago posto a pochi isolati dalle nostre abitazioni; ci si andava spesso in quelle giornate, lavoro permettendo.
Pranzo al sacco, camicina, bicicletta e via verso la natura soleggiata che ci attendeva scalpitante quanto noi.
Arrivati al lago, incredibile fu notare che non vi fosse nessuno!
Ci adagiammo sotto un pesco fiorito, stendemmo coperte e corpi e baciammo il sole come dei poveri disgraziati.
Carl tirò fuori le birre, Jessy l'abbronzante ed io mi tuffai allegramente iniziando a cantare qua e là come un coglione.
Partì il momento "ricordi", risate e sfottò vari; Carl mi seguì in acqua mentre Jessy ci scattava foto ridendo come un'oca.
Quelli sì che erano momenti unici, i migliori che potevo mai vivere in giornate asettiche e vuote. Guardavo Jessy contorcersi dalle risate per le battute di Carl e lui che s'inventava di tutto pur di farla ridere.
Trovai una roccia abbastanza alta dove poterci ben tuffare ed urlai Carl per farmi seguire. Iniziammo ad improvvisare tuffi olimpionici, a sfidarci animatamente per proclamare il più bravo ma ottenemmo solo alzate d'acqua a caso e segni sul corpo. A competizione finita, esausti, ci stendemmo sulle coperte per prendere fiato tra un sorso di birra e l'altro, stanchi ma contenti.
Jessy iniziò a raccontarci della sorella che sarebbe partita dopo l'estate, con dubbi e rammarichi annessi; Carl ci raccontò di quanto lo stato mentale della madre stesse degenerando ed io, nel mio silenzio, avevo raccontato la disagiante situazione di vivere in un posto in cui non volevo stare. Che trio eravamo, gli amici di una vita che avrei perso sicuramente.
All'improvviso, dal sole estivo e dalla brezza serena, il cielo iniziò a coprirsi e capimmo che era in arrivo un temporale; ci guardammo tutti e tre, ci alzammo e iniziammo a togliere tutto ridendo e cantando "Singing in the rain" di Gene Kelly. Arrivati vicino casa, ci scambiammo saluti vari a caso e di fretta, posai la bici e rientrai. Corsi in camera a cambiarmi i vestiti e diedi uno sguardo alla finestra; pioggia sottile come lame ma così dolcemente lieve cadeva dal cielo plumbeo; da un lato un raggio di sole che solo ed unico riuscì a durare.
Ad un tratto mi venne in mente di aver dimenticato la camicia al lago, che rincoglionito ero stato ma me ne feci una ragione subito dopo. Cose che accadono, mi dissi.
In quel preciso momento mi arrivò un messaggio da Carl in cui si dilettava in tenere parole verso Jessy e, dall'altro lato, Jessy che mi ricordava di aver scordato la camicia al lago.
Risi tanto per tutte e due.
Che strana giornata, pensai, un attimo prima il sole ci sorride e, l'attimo dopo, la pioggia spazza via tanta luce.
Tirai un lieve sbuffo, dopodiché mi misi al computer e scrissi di quella giornata.
Iniziava un po così:
Il sole era alto ed anche caldo, una normale giornata estiva dove acqua e sudore andavano di pari passo..