L'alba del tredici dicembre 2011 dalla grande finestra della clinica del delta
Un'automobile procedeva sulla statale e la prima cosa che notai, erano i fari.... le sue luci in movimento e il suo andare moderato.
Nell'aria e fino a dove gli occhi arrivavano, fluttuava un velo di foschia e il campanile del paese più vicino, era delle strutture, la prima cosa che si notava.
Appena dietro l'orizzonte dei tetti delle case ad est, vi era uno squarcio di cielo sereno che poco a poco si tingeva d'aurora arancione intenso, mano a mano che il sole, come un padre, svegliava il volo degli uccelli.
Il primo a passare davanti alla grande finestra e ad esser visibile ai miei occhi, fu un bellissimo airone cenerino; lento e possente era il suo batter d'ali nell'attraversare con armonia quello spazio in volo.
Appena scomparve dalla mia vista, fu nuovamente la stella del giorno ad accecarmi e a riempirmi il cuore... era fuoco intenso per l'animo di ogni risveglio...
Le nuvole giocavano a colorarsi e si frastagliavano come onde divenendo crespe e molteplici.
Tutte in fila per irradiarsi e per continuare attraverso il loro cammino, a dipingersi e a dipingere di vita questa natura vera e pura di un mattino felice dell'indimenticabile, infinita e inconoscibile verità.