L'Altra Sponda
Erano nati in una cittadina in provincia di Agrigento, per Salvatore e Grazia la cicogna aveva scelto la culla giusta nel senso che i genitori erano ricchi e rispettati in paese. Salvatore in passato era stato eletto Sindaco quasi all’unanimità per la sua simpatia e soprattutto perché aveva aiutato, specialmente durante la guerra le persone meno abbienti. Salvo godeva la fama di donnaiolo e talvolta era stato ‘graziato’ da qualche marito ‘cocu’, cosa che per un meridionale era il massimo dell’indulgenza. La nascita di un loro figlio maschio era stata una notizia presto appresa in tutto il paese, gli sarebbe stato imposto il nome di Stefano come il defunto nonno paterno che era stato il principale ‘artifex’ della ricchezza, i maligni affermavano anche con metodi non proprio corretti ma per le persone abbienti la memoria storica ben presto di affievolisce. Stefano cresceva coccolato da tutti, aveva la sua stanza dove invitava gli amici, i migliori vestiti erano per lui. Purtroppo andando avanti nel tempo le sue preferenze in fatto di giocattoli erano divenute particolari nel senso che preferiva le bambole ai carri armati al pallone e ad altri trastulli non propriamente maschili. Anche l’aspetto era piuttosto femmineo situazione fatta presente da Roberto, medico di famiglia ai genitori che all’inizio non diedero molto importanza alla situazione ma passando il tempo si allarmarono e chiesero aiuto a Roberto che, anche se giovane era ferrato in fatto di psicologia. Il suo responso:”Miei cari non posso darvi buone notizie, non ci sono cure che possano modificare la natura di Stefano, lui è nato con un corpo di maschio ma col cervello di femmina.” Disperazione totale soprattutto da parte di Salvo, proprio a lui, gran conquistatore di donne doveva capitare un figlio…non voleva nemmeno pronunziare quella parola. Per evitare scandali Stefano, per gli studi, fu inviato in un collegio di una città del nord dove nessuno lo conosceva, i paesani non commentarono la cosa, pensavano che al nord ci fossero i migliori insegnanti non sapendo che gli insegnanti più preparati erano siciliani emigrati per mancanza di posti di lavoro nella loro terra. Stefano non tornò più al suo paese, i genitori andavano loro a trovarlo. Grazia cuore di mamma aveva accettato la diversità di suo figlio, non altrettanto Slavo che decise, dopo gli esami di maturità classica di Stefano di farlo entrare in seminario. Nessuna ‐‐‐‐da parte del figlio che sapeva che anche fra nella ‘famiglia’ dei sacerdoti c’erano anche omosessuali e ela sua natura sarebbe stata tollerata. Stefano era eccelso negli studi, ben presto fece carriera e diventò prima vicedirettore poi direttore di una collegio di frati dove c’erano scuole per studenti sino alla maturità. Domenico, uno studente era bravo sia negli studi che nello sport, aveva un bel fisico e due volte la settimana si allenava in palestra. Stefano lo adocchiò, talvolta lo invitata nel suo studio privato, all’inizio qualche carezza poco paterna, pian piano rapporti sempre più ravvicinati sino a quelli sessuali. Domenico era bisessuale, aveva accettato la ‘corte’ del direttore per motivi economici, la sua famiglia non era benestante come quella di Stefano il quale provvedeva a pagare la retta del collegio e tutte le spese del giovane amante. I superiori erano venuti a conoscenza della liaison dei due, come per altri analoghi casi evitarono lo scandalo, nessuna pubblicità. Mimmo, conseguita la maturità classica si scrisse all’Università in lettere, tutte le spese sempre a carico di Stefano che si era innamorato dell’allievo, lo andava a trovare nella stanza che aveva preso in affitto, purtroppo perlui raramente, non voleva suscitare pettegolezzi, in quel periodo a carico dei sacerdoti ce n’erano moltissimi un po’ in tutto il mondo cattolico. Una novità per telefono: “Caro don Gaetano mi sono fidanzato con una collega di studio, si chiama Angela ed è un Angelo di nome e di fatto, piacerà anche a te.” “L’altro sesso per un omosessuale non è il massimo della felicità, Stefano non era da meno ma ingoiò il rospo, immaginava che prima o poi. Quando riprese il sangue freddo ebbe una pensata, se Mimmo si fosse sposato avrebbe avuto una casa sua dove poterlo ‘contattare’, il problema era la ragazza ma forse dinanzi al dio denaro…” Mimmo accettò con entusiasmo la proposta di don Gaetano, more solito per le spese avrebbe pensato tutto lui. Dopo due mesi, sistemate tutte le pratiche burocratiche Mimmo e Angela fissarono la data delle nozze alle quali furono invitati anche i genitori di Stefano che giunsero a Roma in aereo. Le nozze furono celebrate in chiesa presenti oltre che don Gaetano rigorosamente vestito da prete e Salvatore e Grazia con le lacrime agli occhi, avrebbero preferito che al posto dello sposo ci fosse stato il loro figlio. “Caro don Gaetano siamo a Parigi ma qui il tempo è piovoso e torneremo presto.” “Non ti affaticare troppo…” fu la risposta di Stefano in crisi di gelosia. L’abitazione scelta dai neo sposi era in via Merulana, quando l’avevano lasciata era senza mobili ma al ritorno sorpresa sorpresa la trovarono ammobilita modernamente, un bijou. “Caro don Gaetano, siamo ritornati, grazie per aver sistemato casa nostra, oggi è venerdì, se ti va passerai il week end da noi. “ Stefano prese tanto alla lettera l’invito che alle otto di sabato suonò alla porta dei due neo sposi. Aprì Angela scarmigliata e sbadigliando: “Scusa se sembro la strega di Benevento, siamo due pigroni, Mimmo ti raggiungerà, accomodati nel salone.” “Passò più di una mezz’ora quando il buon Mimmo sbarbato e profumato di doccia entrò nel salone: “Benvenuto, oggi mangeremo a casa, Angela si è dimostrata brava in arte culinaria.” Non volendo Mimmo si era esibito in una battuta rilevata da Stefano che per prendersi un anticipo di quanta già progettato baciò in bocca il padrone di casa. Mimma da lontano vide la scena, anche se preparata a quello che sarebbe successo fra di loro rimase sconcertata, non aveva pensato ai particolari. “Cara questo è un contratto di acquisto di questa abitazione, è a nome di Mimmo, il mio regalo di nozze.” Mimma istintivamente baciò in bocca Stefano che rimase perplesso, non aveva mai avuto un rapporto con una donna ma in fondo non gli era dispiaciuto. “Appena giro le spalle mi fai becco, bell’amico…sto scherzando, anche Angela ti vuole bene, staremo bene insieme per molti anni, spero.” Alla fine del pranzo altra novità: “Come forse saprete a Roma il servizio pubblico dei trasporti è perlomeno carente, ho pensato di regalarvi una Mini, a me piace, ed a voi?” Questa volta fu Mimmo che abbracciò e baciò Stefano, anche Angela lo seguì, Stefano andò in confusione sessuale. Angela: “Ho preparato il letto matrimoniale, le lenzuola profumano di violetta, me l’ha insegnato mia madre, io vorrei stare al centro…” Nudismo totale dei tre, Angela notò che don Gaetano in fatto di sesso era piuttosto ben fornito, meglio di suo marito e fece i complimenti all’interessato che però preferì il popò di Mimmo per lubrificato dall’interessato, Passaggio in bagno e poi fu la volta di Stefano di porgere le terga per poi eiaculare in bocca di Angela, una prima volta da sogno. La mattina presto mentre i due maschietti ancora dormivano Angela andò in cucina a preparare la colazione, fu seguita da Stefano con ‘ciccio’ in erezione, senza parlate le abbassò gli slip e piegatala in avanti entrò nella sua topa eiaculando a lungo sino al collo dell’utero, una goduria anche per lei. Senza profferir parola Stefano si sedette a tavola e recuperò le forze con una robusta colazione a base di cornetti…siimili a quelli che aveva posizionato sulla fronte di Mimmo! Stefano ritornò a letto e riprese a dormire, qualcosa era cambiata nel suo cervello. Quando Mimmo andò in cucina a far colazione trovò Angela seduta con lo sguardo perduto nel vuoto, capì che era successo qualcosa di inusitato.“ “Alla faccia del frocio, l’amico tuo me l’ha infilato senza preservativo e mi ha goduto pure dentro, ci manca solo…” Mimmo la prese sul ridere: “Lo sai che i figli dei preti sono i più fortunati nella vita, così si dice a Roma.” Miracolo avrebbero detto i credenti, don Gaetano anzi Stefano si era scoperto bisessuale, ritornato al collegio scrisse una lettera di dimissioni al Vescovo adducendo motivi personali non specificati, la previsione di Mimmo si avverò, Angela restò incinta probabilmente di Stefano che, lasciati gli abiti talari si iscrisse all’Università anche lui in lettere, trovò un’altra Angela., mise incinta pure lei pur rimanendo affezionato a Mimmo nel senso di…La ‘resurrezione’ sessuale di Stefano non era stata festeggiata da Salvo e da Grazia, passati nel frattempo a miglior vita (si fa per dire) senza aver avuto la soddisfazione di poter conoscere i nipotini.