L'Altro da me

Come si sta con una donna?  Bastano quelle mani fredde alla sua vista e quel modo strano di volersi più bene perché ci si accorge di voler bene ad un altro? Come si sta con una donna? Quell’inatteso stupore così assopito dal buio di nuvole di cemento fra me e l’orizzonte d’Infinito, mi destò un giorno che ero già sveglio. Come tasselli di un puzzle da trenta pezzi, tutto combaciava con disarmante facilità: un ritratto di Picasso, un sigma tau, un incastro di sensi e quel “Sì ci sto!” a chiudere come un gancio lo straripante desiderio di tutti gli uomini del mondo. Come si sta con una donna? Gli sguardi lieti di un’intesa che cresce come un padre ed una madre di fronte ad un figlio. Ci si prende. Si ride. Si balla. Si cammina. Ci si ferma Si riparte. Si fa colazione insieme. Ci si sente. Ci si vede (anche da una cornetta del telefono). Ci si tocca (ma con rispetto). Si diventa spettacolo per gli altri, quando il presentimento del vero, durasse un attimo, disegna di luce gli occhi e la gente dice – state bene insieme ‐. Ma come si sta insieme? Il complice di una rapina in banca fino al momento fatidico si è mosso in perfetta sintonia con il suo partner, agiva un istante prima che l’altro pensasse cosa doveva fare. Tutto è andato alla perfezione, fino al momento fatidico, fuori di lì un gesto imprevisto, uno sparo, una fuga, una falsa testimonianza e perfino la più indissolubile unità si scioglie di fronte ad un tradimento. Ciò che hai sempre creduto che fosse, non é. – Avresti dovuto – Io avrei fatto così al tuo posto – Non dovresti frequentare tanto quel tuo amico – Dov’eri quando avevo bisogno di te – sei il solito mammone – Siamo due rette parallele che non s’incontreranno mai – Una portiera sbattuta – le urla ovattate dai vetri appannati di un’automobile. L’amore non è bello se non è litigarello…’fanculo i luoghi comuni! Sono frustate al cuore le recriminazioni, le analisi e gli scaricabarili. Tutto finisce per consumarsi, quel poco che si è costruito si arrotonda come angoli spigolosi di sabbia dura di fronte al riverbero di un’onda, fino a diventare suolo conforme. 29 Gennaio 1999 – Il dado lanciato da il diritto a prendere l’ennesima carta, ma il suo seme è spietato –fermo un giro, riparti dal punto di partenza!. Come si sta con una donna? Si dovrebbe capire da subito quanto si è diversi e se al tuo compleanno ti regala un maglione che tu trovi orrendo, ma che lei ha adocchiato innamorandosene tra milioni di maglioni, si tratta in fondo soltanto di una questione di gusto, ma svela anche un verità: Tu non sei lei – Lei non è te! E quando per motivi di lavoro sei costretto ad andar via prima da casa di amici, lei dovrebbe capire e non ribattere: “Non preoccuparti, mi faccio accompagnare da Giulio!” – “Chi cazzo è Giulio!” Come si sta con una donna? Il punto è che spesso si vuol bene agli altri per non voler bene a sé stessi. Ma come?! Riponi un fiasco di vino smezzato?! Vuoi che diventi aceto?! Colmalo con quel paio di bottiglie avanzate! Ma sono di un vino diverso! Cosa vuoi che importi! Più si ha stima di sé stessi, più si è capaci di amare gli altri. Avere stima di sé non significa credersi perfetti, ma concepirsi esseri unici ed irripetibili. Dati e voluti perché vivi e tutto ciò che c’è intorno non può che essere vissuto con la certezza di questo. Riuscissi ad amare la realtà non con il rispetto ed il timore che si ha di fronte ad un nemico, avrei saputo amare anche lei e quel suo insopportabile modo di essere, come quei primi giorni, quando la semplicità di cuore dettava i nostri incontri . Solo adesso mi rendo conto che l’Altro da me è un’occasione per essere più veri. Come si sta con una donna? Senza paura.

Leaves ‐ Storie quasi tutte figlie di nessun Padre‐ Ed. "Il Filo"