L'isola di Carnascialia (monologo in 1 atto, anzi, senza atti)
dal teatro dell'assurdo; a: Samuel Beckett&Eugene Ionesco.
Personaggi
‐ Bardo scemo;
‐ Coro (fuori scena);
‐ Spettro (giovane);
‐ Watt Molloy (nel racconto dello spettro).
(contro; l'assurdità delle convenzioni "reali" e della realtà che le circonda, già scritta dagli uomini e...standardizzata, appunto, dalle convenzioni e dalla routine); pro: fantasia ed immaginazione.
= Protasi o introduzione =
(lettura facoltativa ad opera del bardo scemo)
‐ Perché ‐ mi domando ‐ realtà e immaginazione non possono coesistere?Il divario tra le due sfaccettature della nostra esistenza è, a pensarci bene, meno marcato di quanto non si creda e di quanto, in realtà, non lo sia...e le convenzioni di routine (o consuetudinarie) entrambe mortificano, anzi, mortificano eppure stroncano e tarpano le "ali" tanto all'una (la realtà), quanto all'altra (l'immaginazione). E pensare che non servirebbe tanto, anzi, ben poco basta ‐ dico io, che sono solo scemo anziché altro! ‐ affinché le due facce della stessa medaglia possano coesistere e pacificamente convivere: ci vuole soltanto un po'di fantasia, di minuta e povera fantasia (magari comprata alla rinfusa o di contrabbando, chissà!) ‐ o immaginazione ‐ appunto (nonché un foglio di carta bianco ed una penna a sfera che lo percorra tutto, in lungo ed in largo, apposta per riempirlo!)... Sì, basta poco; poco basta (me lo diceva anche il mio trisavolo, il duca di Camembert, che per niente era scemo come me, anzi, non lo era proprio ma che morì pazzo in un castello della Cornovaglia durante un temporale estivo: la sua morte fu meglio di un temporale, di quel temporale!); davvero veramente poco (ma poco poco, eh: non di più!) per creare una realtà diversa, una realtà "autre": una realtà di immaginazione.
= MONOLOGO =
(lettura facoltativa al pubblico: da parte dello spettro).
Per: masochisti lucidi ‐ ed un po'scemi, forse ‐ ma di certo non malati di "grandeur" (come lo sono, invece, gli abitanti della Franca Contea); intellettuali pazzi ed anarcoidi ‐ di certo non masochisti mansueti, a riposo né a corto di idee ‐ ma di certo non malati di "autocompiacimento" masturbatorio ed eiaculatorio: ovvero, giammai atti a masturbarsi la mente (no l'ano né il clitoride, direi!) di autocompiacimento.
‐ Luogo della scena = Elsinor, regno di Danimarca (sopra una botola chiusa piena di pattume).
‐ Sapete? ‐ vi domando (e mi domando, chissà, me lo domando anch'io?!) dove sia l'isola di Carnascialia, anzi, vi domando (e mi domando, purtroppo!) dove si trova? (Diciamo che non ce l'ho presente...anzi, non lo immagino proprio!).
(Coro): ‐ O potenze onnipotenti del cielo, fatelo guarire; fatelo rinsavire dal (suo) male di vivere...riportatelo cortesemente, se potete (voi che tutto potete), sulla retta via!!! ‐.
‐ Ma è molto, molto semplice, direi; anzi, piùcché semplicissimo, oserei proprio dire: si trova (cioé, si troverebbe) ad est, anzi, ad ovest ditutte le isole che non ci sono e non ci sono mai state neanche una volta (ma non essendo, però, essa medesima, né a est né a ovest ‐ ed invero né a sud né a nord di...nessun posto!); e di fronte, in veritas, alla terra che non c'é e in dentro fino all'arcipelago di Nessuno (proprio come il nome di colui che "non uccise" Polifemo...avete inteso bene: non siete sordi né claustrofobici!), cioé di Altrove; ossia: in qualche posto...sarà! (questo è sicuro: più certo di un assioma di fiori appassiti!).
(Coro): ‐ O potenze onnipresenti nel cielo, fatelo smettere, per favore; fatelo smettere davvero dal (suo) impossibile blaterare, dal suo farneticare rumoroso ed inverosimile!
‐ Balle, son tutte balle: ma balle vere (sono), però...mic'altro! ‐ Lo scorso anno un mio amico (Watt Molloy, un quarantenne brizzolato di Dublino, cioé un dubliners puro, figlio di Aaron&Rebecca) è stato lì; sì, per davvero...è proprio stato su quell'isola, tutto seriamente per intero e tutto d'un fiato: (vi) soggiornò per più di un mese (beato lui, forse; anzi, spero!), un fottutissimo disperso mese sul calendario (era febbraio o era dicembre? Chi può mai dirlo: nessuno sa quale esso fosse!)...soggiornò su quell'isola, sconosciuta e dimenticata dagli uomini e dal divino: aveva letto (dissero) del suo esistere su un depliant, che lo aveva trovato ‐ bontà sua ‐ in una agenzia turistica a Calcutta nord, la quale credo proprio si chiamasse (la) "Khamasutra's Farm 88&son".
(Coro): ‐ Dio mio! Questa non è follia cieca: è solo pura follia! ‐
‐ Aveva letto, [lui], mi disse a bruciapelo senza urlare, tanto sul viso, quanto in dentro le orecchie (sì, era proprio lui, solo e soltanto lui, il mio amico Watt Molloy: il dubliners di prima!) quanto segue sopra quell'isola: "Trattasi di un luogo ove tutto evapora, anche l'aria; e (ladd) ove vi sono immense distese di papaveri gialli (di quelli coltivati nelle serre che non sono mica come quegli altri coltivati alacremente dai contadini del Kurdistan settentrionale: quelli sono altri papaveri...appunto!) e di mimose verdi (quelle coltivate in Brasile dai coloni portoghesi, non quelle coltivate ovunque dalle donne senza speranza ogni sette di marzo degli anni bisesti!). I fiori, anche quelli che non vengono coltivati (chissà perché mai succede così?) emanano, nottedì e nottegiorno, cioé quello dopo la notte precedente, un intenso profumo di mirto e di ambrosia (proprio quella tanto cara ai poeti): talmente spiccato da rendere l'aria (che, però, non c'è in quanto evapora ancor prima di venire al mondo!) quasi del tutto nulla...direi irrespirabile!
(Coro): ‐ Oh, angeli del cielo, pensateci voi; pensateci voi ve ne preghiamo!
‐ Ora, credo, che in molti si domanderanno (non certo su "due piedi", ma senza ombra di dubbio con la voglia in canna di spa...sapere!) così: ‐ Ma l'aria è davvero irrespirabile, pro...tanto irrespirabile su quella dannata isola? ‐ Sì, sì, proprio tanto ‐ rispondo io; allora...‐ lo è talmente (almeno tanto quanto) che neanche una coppia di cani segugio, accoppiata da molti anni, ed anche perfettamente addestrati (poco importa se a Camp David: nei pressi del luogo in cui, nel 1979 si riunirono i più grandi coglioni della terra, vi è un CAC = campo addestramento cani; o in Transilvania: nei pressi delle tenute di appartenenza, un tempo, al Principe Vlad III°di Valacchia, vi è un ulteriore CAC = più rinomato dell'altro!) nella ricerca di tartufi...no, di cadaveri morti (o di persone scomparse&presunte vive) riuscirebbe a trovare, in una fogna, il cadavere ‐ appunto ‐ in avanzato stato di putrefazione di un barbone (morto), nascosto perdipiù in un sacco per la spazzatura: pieno di escrementi (sterco&urina tutti insieme!!) di cavallo! Ora...‐ capito l'antifona?; no, no...avete capito che razza di profumo giri e che vige su quell'isola? ‐ .
(Coro): ‐ Fatelo rinsavire: vaneggia!
‐ Balle, belle e buone: ma sempre balle; non vaneggio: sono più lucido di ieri; e ancor più di ieri l'altro, direi! Allora, dicevo che il mio amico (Watt, sempre lui: è l'unico che io abbia mai avuto!) ‐ poi ‐ mi disse d'esser stato lì un mese intero (potrebbe essersi trattato di un mese tra agosto e settembre: ma come dettovi innanzi nessuno lo sa per certo!), senza ‐ tuttavia ‐ esserci mai sta...arrivato; & di esserci arrivato senza esserci mai stato: lo fece con un aereo invisibile (lo era, seppur non fosse un'aereo "privato"!), privo di equipaggio ma col pilota automatico perfettamente addestrato per la bisogna (credo si trattasse di un Boeing 747 della linea tutta d'un pezzo, battente bandiera di Andorra, "Direkt where you want") che lo portò sin quasi vicino all'ingresso di un hotel trasparente (anzi, pressappoco invisibile!); ch'era (già) ‐ uno dei due hotel esistenti sull'isola ‐ (l'altro esiste già, ma...deve ancora esser costruito!): tutto ricoperto d'oro blu (fu importato ‐ deve essere così ‐ con containers tascabili modello, "Maske"&"Tex", tutti provenienti dalle terre sottovento, su una nave che si chiamava "Beagle" o forse...era proprio la "Hesperance", chissà!) e magnòlie rosse lustre e luccicanti; anzi, luccicanti e basta...di rosso!
(Coro): ‐ Santo Iddio: sei proprio sine speranza, caro spettro!
‐ Eppure il mio amico, si proprio lui; anzi, ancora ‐ e sempre (di) più ‐ lui, pure mi disse, però, d'aver prenotato una room (con bagno senza doccia, ma con vista sul mare: beato, beatissimo lui!) in quel dannato fottutissimo hotel: tuttavia, a parer mio, resta il fatto che è inconfutabilmente certo ‐ o quasi ‐ che quell'hotel, essendo piùcché trasparente, anzi, invisibile non avesse né room, né reception, né tantomeno altro...nulla, nulla e nulla di niente! Lui, però, il mio amico (era sempre e solotanto Watt Molloy, di Dublino: anzi, direi proprio quel particolare Watt Molloy e no un'altro!) mi disse di avervi soggiornato in quell'hotel: è contento lui, contenti tutti quanti!
(Coro): ‐ il tuo amico, caro spettro, era proprio sine speranza e quando ti raccontò ciocché tu vai dicendo, vai blaterando ora, era proprio in quello stato...così, ancor prima che lo fossi e diventassi come e peggio di lui!
‐ Senza speranza non lo è mai nessuno: anzi, sine speranza, qualche volta, qualcuno lo diventa; cammin facendo e suo malgrado...mettendoci del suo, magari, ma senz'altro a furia di prender calci nel culo! Ma mettiamola pure così, riguardo al mio amico: diciamo che non essendo mai stato un lurido e sacrosanto bugiardo e neanche uno squallido baro della mente di professione, cioé, non avendolo conosciuto io mai come tale, perché mai, mi domando, non avrei dovuto credergli?
(Coro): ‐ siete proprio "senza speranza", tu e il tuo amico, caro spettro!
‐ Balle! Son tutte balle vere queste che racconto; dovete credermi! Infatti, infatti, sono tutte vere...proprio tutte quante: per filo e per segno, sennò perché le racconterei?! Alla fine di tutto, perciò, dovrei; anzi, devo proprio dirvi ciocché vado a dire...segue: il mio amico (Watt Molloy, di Dublino), che non è mai stato (bontà sua!) ‐ credo (anzi, lo spero vivamente...lo penso!) ‐ vita natural durante un figlio di puttana emerito né tanto meno matricolato (e ci sarebbe, chissà, pure da giurarci!), visto che sua madre, il cui nome da nubile era Rebecca Twist &...Wilson, e la quale fu una santa donna, lo mise al mondo in uno spedale cattolico di Belfast dopo averlo "regolarmente" concepito in una volta sola insieme al padre, il quale da celibe, nonché pure da sposato, faceva di nome e cognome Aaron O'Gara Molloy...‐ lo lessi proprio avanti ieri, casualmente, sfogliando gli obituaries del Wall Street Journal, anzi, sul Times (mica "pizza&fichi" a cena, mica roba da ridere da quattro soldi bucati:mica...o sti cazzi!) alla pagina 999 dell'edizione del giorno prima, anzi, della sera precedente ‐ è morto molto prima d'un anno fa (probabilmente sarà un anno e mezzo) non lasciando in giro né figli orfani, né mogli vedove, però: (e) quindi ‐ é ‐ probabile, quasi piùcché facile, che non ci sia mai stato a Carnascialia!
(Coro): ‐ Sei proprio senza fondo, spettro...irrimediabilmente!
‐ Tuttavia, io stesso il giorno prima dell'altro avevo già letto sul World Almanac of Mysterious Land del 2016, edito dalla casa editrice Penguin di Londra (roba grossa davvero, mica cavoli verdi a colazione!) dell'esistenza dell'isola suddetta, di quella detta isola...di Carnascialia. Tengo a precisare tantissimo, infatti, che il suddetto libro, a pagina 869, riporta la dicitura seguente: "Carnascialia, è l'isola (dis) abitata da circa 3800 abitanti, con la superficie di 0,000,000 chilometri quadrati. Essa si trova...bla, bla, bla; comunque, di certo da qualche posto si trova: visto che é scritto in quel po'po' di libro deve essere per forza cooosì! Per cui, da ciò tutto di cui "sopra" dettovi ‐ e delucidato ‐ (ne) deduco due salienti fatti, che sono assurdi sinanche all'inverosimile ma di certo non fantastici, anzi, direi che essi sono assurdi (assurdamente) veri, cioé inconfutabilmente veri e piucché certi: in primis, che il mio amico carissimo (Watt Molloy: uomo integerrimo e giusto che però non è stato incoronato santo da nessuno!) è stato su quell'isola almeno una volta, nella sua vita; la quale isola, tuttavia, forse non c'é; in secundis, che quell'isola forse ‐ sì ‐ non c'è, ma il mio amico ‐ proprio là ‐ c'é stato per davvero...seppur dopo esser morto, a seguito di una lunga e sfortunata malattia: e non prima!
(Coro): ‐ Sei proprio senza fondo, spettro...irrimediabilmente (come è vero che le calendule sono dei fiori e no delle scimmie antropomorfe della Nuova Guinea!). Pregheremo per Voi, per te e per lui, con solerzia; pregheremo ogni giorno per la vostra salvezza anche se non c'é speranza per due tipi come voi...sarà perfettamente inutile: nulla potrà mai salvarvi!