L'origine dell'Amore
Come lo vidi quella notte di luna piena, ancora steso e dormiente sull’erba al di là del fiume, capii che era lui. D’altra parte non c’erano alternative, essendo noi gli unici esseri umani nell'Eden. Subito, quasi attratto da un richiamo misterioso, lo vidi svegliarsi, stropicciarsi gli occhi e rivolgerli verso di me. Con un sorriso, mi accennò un timido saluto con la mano al quale risposi sorridendo a mia volta. Poi, con un cenno, lo invitai a raggiungermi, incoraggiandolo ad attraversare il fiume come forse mai aveva osato fare prima. Era bello. Ogni suo muscolo era un’esplosione di forza, ogni suo gesto una promessa. Quanta energia emanava il suo corpo! Selvatico come un cacciatore all’inseguimento della sua preda ma ingenuo come un cucciolo ancora inconsapevole del suo destino. Tutto bagnato e ansante approdò a me e si sedette al mio fianco. Sentivo il suo cuore battere forte e guardandolo leggevo, dietro i suoi occhi scuri, una sola domanda: “Chi sei?”, mentre tutto il suo corpo tradiva già il desiderio incontenibile che l’avrebbe presto consegnato alle mie braccia. Dedicai così gran parte della notte ad istruirlo, come God (il Grande Organizzatore Divino) mi aveva ordinato, anche se a fatica trattenevo il mio appetito per quella creatura tanto diversa eppure così simile a me. Inventare parole era la prima cosa da fare e anche la più divertente, fino a che, inevitabilmente, non passammo ai fatti, obbedendo entrambi alla Natura.
Il chiaro di luna cedette sotto i primi raggi di sole e quell’alba fu testimone dell’unione dei nostri corpi, della compenetrazione delle nostre membra e della fusione dei nostri umori! Oh, che meraviglia scambiarsi i primi baci,sentire le nostre lingue avide arrotolarsi, frugare, giocare a quale delle due sapesse spingersi più in fondo. Era così forte quell'impeto dentro di me, come se Adamo volasse dentro il mio ventre, fino a raggiungere la mia testa, in un'onda che mi percorreva tutta, che si impossessava di me una volta... due ... e un'altra ancora!... Quel calore dolce e violento insieme che mi annullava, prendeva il posto delle mie viscere, mi svuotava e mi riempiva di un'estasi nuova, sconosciuta...Ma che cos’era? Tutt’a un tratto sentii di aver perso tutta la mia sicurezza e la mia lucidità, così all’improvviso, vacillavo sotto i brividi che Adamo inaspettatamente mi aveva regalato.
Ma ero felice!
"Adamo ‐ sussurrai in un soffio, ubriaca di passione ‐ sono venuta!" "Ma dove Eva, dove sei venuta se sei stata sempre qui?" ...
"Qui, Adamo, dentro di te e tu dentro di me, io ho preso il posto tuo e tu il mio! Adamo, ti dico che questo è un miracolo e deve avere assolutamente un nome! … Ecco, noi lo chiameremo "orgasmo" e sarà ciò che tutti gli uomini e tutte le donne di ogni tempo brameranno più di ogni altra bella cosa al mondo! ... Ora, Adamo, puoi ripetere il miracolo?...."
Beata, chiusi gli occhi abbracciando forte la mia metà e mi riabbandonai all’estasi, non dimenticando però prima di ringraziare God per aver fornito ad Adamo il dono di compiere quel piccolo grande miracolo!
Dal Diario proibito di Adamo ed Eva