L'orrenda fine del Signor Leandro Prestirognoni

Era da tempo che il signor Leandro Prestirognoni non faceva una cena così sostanziosa.
Generalmente aveva l’abitudine di alzarsi dal tavolo con ancora un po’ di appetito; lo aveva sentito in una di quelle trasmissioni televisive che parlano di salute ed alimentazione e da allora lo aveva preso come una dottrina, come una legge da seguire perché, a quanto pare, faceva bene, evitava quel senso di pesantezza post‐pasto tanto fastidiosa.
Quella sera invece il signor Leandro non aveva resistito alla tentazione del polpettone preparato dalla moglie e si era lasciato vincere dall’invitante intingolo vietnamita che ne guarniva le pareti, condendo il tutto di uno straordinario sapore a cui nessuno avrebbe potuto dire di no.
Aveva mangiato. Aveva mangiato tanto quella sera il signor Leandro Prestirognoni, tanto da scoppiare, tanto da fregarsene completamente delle sue abitudini salutistiche... tanto in una sera, non avrebbe messo su chissà quanti chili! Il problema però si era manifestato dopo.
Il signor Leandro non riusciva a muoversi, si sentiva gonfio; avrebbe dovuto camminare, farsi un giro, smaltire in qualche modo quella cena lussuriosa.
Ma dove sarebbe potuto andare? Si….è vero sarebbe bastato fare solamente due passi, anche da solo, ma non ne era abituato, lui che aveva sempre cercato un fine nelle cose che faceva anche nelle cose più comuni ed elementari.
Capirete quindi, perché quella maledetta sera aveva preferito restarsene tra le mura amiche a condividere il suo tempo con l’unica persona che lo aveva sempre ascoltato, assecondato, capito e soprattutto amato; sua moglie Baldassarra.
Il tempo di sparecchiare, aiutare un po’ in cucina ed il signor Prestirognoni si era preparato ad entrare in salotto e distendersi sul suo amato divano. Eh! quante storie ci sarebbero da raccontare su quel divano, ma non è né tempo né circostanza per farlo.
Dicevamo: il signor Leandro si era appena disteso sul divano, convinto di guardare la televisione, ma subito si era accorto di non aver ancora dato una scorsa al giornale!
Lo aveva comprato con tanto amore la mattina ma poi, preso da una immane quantità di commissioni da sbrigare, non era più rientrato a casa.
Ecco che quindi il giornale era rimasto lì, integro e mai aperto dato che, essendo la moglie analfabeta, l’unico in grado di poterlo leggere in quella casa (seppur, bisogna ammetterlo, con qualche difficoltà) era proprio il nostro signor Prestirognoni.
Si era quindi deciso a leggerlo, ed in particolare gli era venuto in mente di andare a vedere una notizia in cronaca nera.
Infatti, durante il giorno, aveva sentito gente mormorare (il suo è un paese piccolo…) a proposito di alcune persone morte in circostanze misteriose, pare per colpa di alcuni giornali, ma nessuno sembrava aver capito come.
Fatto sta che il signor Leandro (un secco rutto gli fece capire che il polpettone aveva cominciato in maniera positiva il percorso naturale che lo avrebbe portato ad essere defecato nel giro di poche ore) si era seduto ed aveva aperto il quotidiano,gli aveva dato due poderosi strattoni, come si fa di solito quando si vuole che le pagine si distendano bene, ma stranamente le braccia gli erano sembrate reagire in maniera opposta.
Il signor Leandro stentava a capire. Aveva riprovato a stendere le pagine ma queste non si muovevano anzi, sembravano fare resistenza.
Che strano!
Il signor Leandro aveva subito tirato le sue conclusioni da uomo pragmatico e razionale quale era… “Sta a vedere che ho mangiato veramente troppo. Oltre ad avere pesantezza di stomaco mi sembra di avere le traveggole!”.
Ciononostante non aveva cambiato idea.
Dopo essersi stropicciato gli occhi come a confermare il fatto di essere ben sveglio aveva cominciato a leggere il giornale.
Per qualche minuto tutto era sembrato essere tranquillo, quando ad un tratto era stato proprio il giornale a dargli uno strattone!
Il signor Leandro era rimasto sorpreso e sembrava voler mollare la presa, ma non riusciva a farlo! Era come se il giornale tenesse lui per mano!
Il signor Leandro d’un tratto si era fermato ed aveva fissato il centro del foglio.
La sua espressione era passata gradatamente allo stupore più primitivo al terrore più profondo fino a che aveva cominciato ad urlare.
In quello stesso istante il giornale gli era balzato in viso ed aveva cominciato a dilaniarlo.
La scena che si presentava a Baldassarra (a minuti vedova Prestirognoni) era tremenda.
Il suo povero marito era li che si contorceva in preda ad urla e spasmi violentissimi, con il giornale stretto nelle mani!
Poi dopo qualche istante era cominciato a sgorgare sangue in enorme quantità, il giornale a macchiarsi e dopo qualche secondo ancora, dopo un’orrenda agonia, tutto era finito.
Il corpo del signor Leandro si era posato su un fianco, le braccia erano scese giù di colpo ed il giornale ormai inanimato era caduto a terra.
Al posto della testa del signor Leandro c’era un’incredibile accozzaglia di materiale cerebrale, e tanto, tantissimo sangue che aveva ormai cambiato colore a quel divano che tante storie aveva da raccontare.