L'ospedale delle rondini smarrite
Avevo una sedia di legno, sai di quelle con gli intarsi e con il cuscino verde foderato? Una sedia da bottega di antiquariato economico insomma, lasciata in casa mio da mio nonno. L'ho capovolta e le ho segato una gamba, mettendomi di fronte a un enorme specchio. Uno specchio antico, di quelli con la cornice color argento, lasciato in casa da mia nonna. Uno specchio da negozio di antiquariato economico insomma. Mi sono messo di fronte a questo specchio, con una sega, e ho segato la gamba della sedia. Una volta finito ho preso la gamba e l'ho scagliata contro lo specchio. Ora chi li raccoglie i cocci sul pavimento? 'Coccio' è un termine ridicolo, ma se ci pensi un 'coccio' può tranquillamente aprire una vena e far scorrere un bel fiotto di sangue. Ecco, ora non si capisce più niente: il sangue, i cocci, la gamba segata, io che bestemmio, mia madre che urla, mio padre che è morto ma continua a respirare come una locomotiva. C'è qualcuno sui binari, pezzo d'idiota, vuoi fermarti? E se apro la finestra entrano le rondini, ma siamo a Dicembre, ergo ne deduco che queste sono rondini smarrite. L'ospedale delle rondini smarrite. Me ne prendo cura, le nutro, le metto al caldo, e loro come ricompensa mi lasciano merda dappertutto. Merda, cocci, sangue, gambe segate, urla e respiri. Mi viene da pisciare, ma non posso assolutamente pisciare qui e allora urlo e le rondini costruiscono un giaciglio di paglia sulla soglia e io ci piscio beatamente. Tra un pò li nascerà una splendida aiuola dove io mi stenderò a prendere il sole e forse morirò con in bocca il più bel sorriso della mia vita.