L'uomo di Marte (o: la notte dei ragni blu)

 Erano grandi ragni blu con le zampe di velluto quelli che saltellavano su e giù per la strada quella notte: li accompagnava un uomo venuto da Marte cogli occhi rosso sangue e le dita delle mani piene di anelli di vetro. ‐ Guarda quell'uomo in fondo alla via ‐ dissi a mio fratello; ‐ guardalo bene...‐ portava al guinzaglio un topo morto bianco: sembrava l'uomo della lampada. ‐ Guarda quell'uomo, guardalo bene: perché soltanto se un giorno rinascerai maiale verde sotto un cavolo ne vedrai uno simile! ‐.
Quell'uomo si fermò davanti alla porta della nostra casa; mia madre aprì e lui li regalò un quadro: vi era dipinta sopra soltanto una distesa di grosse fragole amaranto ed un bouquet di primule gialle. Senza proferir parola quell'uomo andò poi via...dopo un attimo scomparve all'orizzonte insieme al suo topo morto ed ai ragni saltellanti. Dissi ancora a mio fratello: ‐ L'hai guardato quell'uomo? Ricordalo bene perché non ne vedrai più uguali in vita tua! 

da: "Quaderni psichedelici", 2017.