L'uomo immobile
Perché quell’uomo, un distinto signore sulla settantina, si ferma abitualmente in quel punto della strada e guarda verso il cielo? Resta immobile, le mani allacciate dietro la schiena, gli occhi fissi, quasi incantati.
Ogni volta che lo incontro, lo vedo in quella posizione e mi viene da alzare lo sguardo verso l’alto, senza che lui se ne accorga. Ma non vedo che cielo sereno, quando non vi sono le nubi, o, quando ve ne sono, cosparso di cirri o di nembi che minacciano pioggia.
Mi allontano pensando che cosa quell’uomo possa guardare così intensamente e per lungo tempo. Infatti, se ne sta fermo in quel punto per vari minuti, senza che niente – voci, suoni, rumori – possa distrarlo.
E sempre, quando lo incontro in quel tratto di strada, con gli occhi rivolti verso il cielo, mi domando la stessa cosa.
Mi sto convincendo che la sua è soltanto una finzione, un atteggiamento, un qualcosa insomma che lo faccia apparire (per bisogno di originalità, di nuovo?) diverso dagli altri.
Una posa, dunque?
O piuttosto il mio è un credere ciò dal momento che il vero motivo sfugge alla mia comprensione?
Il più delle volte, infatti, quello che vedono gli altri non lo vediamo, semplicemente perché non ne siamo capaci… E questo duriamo fatica ad ammetterlo.