La Andromane
Talvolta i destini delle persone si incrociano, era quello che era accaduto a Mattia direttore di una filiale del Banco di Roma la cui consorte, Martina, era deceduta per un carcinoma alle ovaie non diagnosticato in tempo dai medici. Nello stesso istituto di credito era impiegato Matteo, impiegato modello da poco maritato con Aida che una mattina era stato colpito da un infarto fulminante che nemmeno i medici del pronto soccorso del vicino ospedale San Giovanni erano riusciti a curare. In chiesa cerimonia funebre comune. Dopo i soliti abbracci di parenti ed amici e consueto discorso del sacerdote che esaltava le doti dei due deceduti, seppellimento al Verano. Da quel momento erano sorti problemi pratici per i due vedovi. Mattia era impegnato sino alla sera per il suo lavoro, Aida con la morte del marito Matteo si era trovata, da casalinga, a dover sbarcare il lunario, suo marito non aveva mai voluto che insegnasse malgrado la sua laurea in lettere, niente pensione del defunto che non aveva raggiunto gli anni utili per il pensionamento. Mattia si rese conto di non poter lasciare solo suo figlio a casa per tutta la giornata, a sedici anni non sarebbe stato in grado di gestirsi nel quotidiano, ci voleva una presenza femminile che Mattia individuò in Aida che fu costretta ad accettare l’ospitalità del direttore del suo defunto marito, non aveva altre soluzioni, si installò nella camera degli ospiti. Non aveva problemi col precedente alloggio, era in affitto, vendette a poco prezzo tutta la mobilia, d’altronde quell’abitazione le ricordava il caro Matteo di cui era stata innamorata. In poco tempo si era inserita nella nuova vita. Mattia era una persona per bene, le domandava sempre di cosa avesse bisogno senza avanzare pretese sessuali, il figlio Andrea iscritto alla quarta ginnasiale non dava problemi, studioso, era molto amico di Riccardo un suo compagno di classe che abitava al piano superiore nel suo stesso palazzo. Aida aveva preso in mano il menage familiare, sostituiva Martina di cui era stata amica; solito tran tran: la mattina colazione per tre, successivamente spesa al mercato e nei negozi viciniori, cucina per due in quanto Mattia rientrava a casa la sera, Andrea e l’amico Riccardo andavano a scuola al liceo scientifico Cavour il pomeriggio, la mattina studiavano alternativamente a casa dell’uno o dell’altro. A parte la solitudine che le portava una tristezza infinita e la prospettiva di un futuro incerto, Aida non si poteva lamentare, di questi tempi è molto difficile trovare un lavoro se non quelli umili di pulizia. Eris, dea greca della discordia pensò bene di rompere l’equilibrio di quella famiglia, una mattina Aida andò more solito a far la spese, arrivata al mercato si rese conto di aver lasciato il borsellino con il denaro in cucina, rientrò nell’abitazione, uno strano silenzio, di solito i due ragazzi studiavano a voce alta, non erano nello studio, li scovò nella camera da letto di Andrea e quasi svenne: Andrea nudo era penetrato col suo pene nel sedere do Riccardo messo piegato un avanti sul letto. Appena il suo cuore tornò quasi ai battiti normali, riprese il suo sangue freddo, aprì la porta di casa, la richiuse con fragore e: “Ragazzi sono tornata, ho dimenticato il borsellino sul tavolo della cucina, dove siete? Entrò in camera da letto, i due ragazzi si erano rivestiti, meglio così, per il futuro avrebbe pensato ad una strategia come comportarsi e se avvisare Mattia della situazione da lei scoperta. Invece di andar a far la spesa si sedette al bar sotto casa ed ordinò ad Amleto il barista un caffè. Rimase seduta circa una mezz’ora poi si rese conto che doveva preparare il pranzo e rientrò in casa. Al rientro di Andrea da scuola nessun dialogo, Aida non sapeva come comportarsi, all’arrivo di Mattia dal lavoro, rimasta solo con lui in sala da pranzo lo mise al corrente del fatto da lei scoperto la mattina. Il direttore di banca stanco del lavoro e triste per il recente suo lutto rimase annichilito, senza parole. Ci volle del tempo prima che riuscisse a riprendersi: “Aida che mi consigli, conosco vari psicoterapeuti posso concordare con loro una soluzione, non so che altro fare, forse tu da donna…” “Debbo inquadrare la situazione, non ti offendere ma spesso le femminucce sono più concreti dei maschietti, ci penserò stanotte.” Il sonno tardava a venire come pure la soluzione del problema, la cosa migliore forse era quella di parlare ai due ragazzi della sessualità alla loro età e soprattutto di non dar peso ad eventuali deviazioni dal comune agire. Stabilito questo principio Aida riuscì a prendere sonno. La mattina dopo colazione Riccardo era rimasto a casa sua, un ostacolo imprevisto, Aida telefonò a casa dell’amico di Andrea, rispose la madre affermando che il figlio non si sentiva bene, ovviamente era una bugia ed allora Aida: Andrea non voglio rifilarti frasi inutili come quelle di: posso essere tua madre, non dare peso a certe situazioni e via dicendo, ti faccio sapere che l’altra mattina ho visto te e Riccardo in camera tua. La scienza dice che non esistono solo gli etero sessuali puri, soprattutto nelle prime fasi della sessualità sia maschile che femminile possono avvenire degli occasionali incontri omosessuali senza per questo intaccare proprie inclinazioni, ci sono molti esempi anche in campo animale, non dimentichiamo che discendiamo dalle scimmie con cui abbiamo molto in comune, il tuo rapporto con Riccardo era uno sfogo puramente sessuale, se aveste avuto vicino una femminuccia avreste avuto un rapporto con lei, quindi niente allarmismi, Andrea vieni vicino a me, dammi un bacione, sei un bel ragazzo e farai strage di tue coetanee.”L’abbraccio con Aida fece effetto su Andrea che si accorse che il suo pisello dentro i pantaloni era diventato un pisellone, ora il problema si era spostato su Aida, le sue belle parole avevano fatto presa sul ragazzo ma ora doveva mettere in pratica la sua teoria. D’istinto abbassò i pantaloni di Andrea, prese in mano il pisellone che in breve tempo eiaculò sulle sue mani. “Questo è la riprova di quello che ti ho detto poco fa, chiama Riccardo e digli come sono andate le cose. Mattia ogni sera domandava ad Aida se avesse fatto progressi con i due ragazzi, Aida svicolò nel rispondere, immaginava come sarebbe finita la situazione ed era fra la contentezza e la preoccupazione del futuro, cosa sarebbe accaduto? Riccardo evidentemente informato da Andrea di quanto dettogli da Aida riprese a frequentare la casa dell’amico sperando che anche lui avrebbe avuto un trattamento simile se non migliore del suo amico, insomma ambedue volevano provare la ‘topa’ di Aida, ormai si sentivano grandi per provare finalmente le gioie di un rapporto sessuale con una femminuccia ma Aida si allontanava dai due con ogni scusa possibile, aveva intrapreso una strada che era stata fruttuosa per i giovani ma lei non si sentiva di fare la nave scuola come si dice i gergo. Una mattina i due ormai eccitatissimi andarono in cucina, abbracciarono Aida e: “Ora metti in pratica quello che ci hai insegnato.” Le abbassarono gli slip entrando a turno nella ‘topa’ un po’ fuori allenamento ma ancora recettiva. Finito il rapporto sessuale apprezzato dalla signora, ad Aida venne in mente che i ragazzi non avevano presa alcuna precauzione, ci mancava solo che fosse rimasta incinta, andò in bagno a lavarsi sperando nel meglio. Per fortuna stavolta Etis era distratta e così ad Aida vennero le mestruazioni con grande suo sollievo, i ragazzi incoscientemente ridevano, viva la gioventù, ormai si sentivano adulti. Aida pensò bene di recarsi in una farmacia lontano da casa per acquistare pillole anticoncezionali, ormai la via era tracciata ed i ragazzi non si sarebbero certo fermati, tutto sommato non le dispiaceva, due torelli in fase di crescita sono instancabili ed a lei in passato era mancato il sesso. Dato le insistenze di Mattia nel voler sapere come era finita la storia di suo figlio con Riccardo, Aida fu costretta un pomeriggio che Mattia era libero a raccontare la verità anche per tranquillizzarlo, il padrone di casa che ebbe una reazione non prevista: “Cara che ne pensi se io… in fondo sono ancora giovane, se vuoi potremmo sposarci, intanto vorrei un assaggino!” Altro che assaggino il padre era più eccitato dei due ragazzi, meglio fornito sessualmente ed anche viziato perché pretese anche di assaggiare il ‘popò’ di Aida che, anche se sessualmente soddisfatta si sentiva sempre le gambe mosce, troppa goduria dopo tanto tempo di astinenza. Col tempo la situazione inaspettatamente cambiò: Aida divenne molto più ricettiva al sesso, riusciva ad avere orgasmi a ripetizione sia con i due amici che con Mattia, di colpo di era scoperta ninfomane. Anche la sua vita era cambiata: la mattina usciva di casa vestita di nero come per dimostrare che portava ancora il lutto per il defunto marito, niente trucco, confidenza a nessuno. Amleto il barista cercò di avvicinarla, un pomeriggio suonò alla porta di casa di Aida e: “Signora sono Amleto il barista, il signor Mattia ha ordinato dei cannoli, ne ho un vassoio con me, mi apra la porta per favore.” “Al momento non sono presentabile, lasci tutto sullo zerbino e così Amleto non solo non combinò nulla ma ci rimise pure i soldi dei cannoli. Aida rientrando dalla spesa a casa cambiava completamente aspetto: si truccava in modo magistrale bocca ed occhi, era veramente sexy, camicetta senza reggiseno minigonna senza slip pronta alla bisogna, talvolta anche con una sveltina coi ragazzi riusciva ad avere un orgasmo, niente più gambe molli, una nuova energia la pervadeva tutta. Andrea e Riccardo, finito di studiare ne approfittavano a turno riacquistando energie con successive succulenti libagioni. La sera era il turno di Mattia che talvolta riusciva ad uscire dall’ufficio il pomeriggio per godersi da solo la ‘topa’ di Aida senza la presenza dei due giovani. Sia la cosina che il popò di Aida reggevano alle continue intrusioni anzi talvolta era lei stessa a cercare un rapporto intimo, quasi riusciva ad imitare ‘Gola profonda’ nei rapporti orali. Il tempo passa e va come da nota canzone, Andrea e Riccardo si fidanzarono con due belle ragazze loro compagne di università non tralasciando però qualche saltuaria visita ad Aida sempre disponibile ad accogliere i loro ormai diventati ‘cosoni’. Mattia divenne nonno e sposò Aida che rimpiangeva i tempi passati e si doveva contentare delle prestazioni sempre meno performanti di Mattia, così va la vita, così va l’amore (Jovanotti).