La bottiglia di vino
Ricorderò e comunque anche se non vorrai.
Inizia così una bella canzone nel bel mezzo di una festa, due note lente e il dj invita prendere e accompagnare il proprio o la propria partner a ballare un lento, ma a me quella canzone non piaceva, o meglio non mi piacevano le canzoni d’amore, perché sapevo che quelle canzoni non parlavano di me, e perché in quel momento l’unico partner era solo una bottiglia di vino, lasciata lì sul tavolo, da sola… come me… utile per tirare su il morale ma adesso veniva lasciata là, sul tavolo da sola.
Ti sposerò perché non te l' ho detto mai
Come fa male cercare , trovarti poco dopo
E nell' ansia che ti perdo ti scatterò una foto…
Ti scatterò una foto…
sulla pista sono arrivate già le prime coppie, e molti ormai si sono lasciati andare ad un flusso di emozioni ‐guardali là poveri idioti‐pensavo ‐un giorno soffriranno anche loro e sapranno quanto è stupida e lagnosa questa canzone.
Ricorderò e comunque e so che non vorrai
Ti chiamerò perché tanto non risponderai
Come fa ridere adesso pensarti come a un gioco
E capendo che ti ho perso
Ti scatto un' altra foto
Perché piccola potresti andartene dalle mie mani
Ed i giorni da prima lontani saranno anni
la verità è che su quella pista a ballare ci volevo stare anch’io e così provai ad invitare una ragazza,ma non era esattamente quello che volevo,quello che volevo stava lì sulla pista ... ma senza di me
E ti scorderai di me
Quando piove i profili e le case ricordano te
E sarà bellissimo
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te
Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire
in quei momenti sentivo noia mista a frustrazione, un po’ come quando il Milan perse la finale col Liverpool, in un certo senso ero stato il migliore in campo, mi ero distratto solo per cinque minuti, eppure come gli ho pagati quei cinque minuti, ero stato il migliore… eppure sul podio con la coppa c’era l’altra squadra, eppure sulla pista con lei non c’ero io…
E riconobbi il tuo sguardo in quello di un passante
Ma pure avendoti qui ti sentirei distante
Cosa può significare sentirsi piccolo
Quando sei il più grande sogno il più grande incubo
‐ ma tu paragoni lei ad un trofeo? ‐ mi dissero un po’ sdegnati ‐ ma l’amore non è una gara, ma l’amore non puoi a cercartelo perché sarà lui a trovarere te… ‐ e non ho voluto più sentire altro, mi sembravano banali e stupide quelle cose, perché ho sempre pensato che il miglior modo per conquistarsi qualcosa e di sacrificare qualcosa di e raggiungere l’obiettivo, e così applicai quel metodo all’amore… ma non funzionò.
Siamo figli di mondi diversi una sola memoria
Che cancella e disegna distratta la stessa storia
quella sera andò avanti così, sigarette più amare del solito, il dj mise altri canzoni, e mentre tutti ballavamo, camminavamo, quella bottiglia di vino rimaneva là sul tavolo da sola…ogni tanto qualcuno passava beveva un goccio e la rimetteva là sul tavola da sola
E ti scorderai di me
Quando piove i profili e le case ricordano te
E sarà bellissimo
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore con te
Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire
Passarono i giorni e le settimane, l’inverno fu freddo a tal punto che ne sentì l’eco in primavera, quella canzone si mise come un tarlo nella mia testa, quanto l’ho odiata, eppure la volevo sentire, una canzone che parlava della grande avventura che mi doveva ancora capitare, e così cercai tante avventure, ma niente mi entusiasmava più, quel gelido inverno bloccava anche le emozioni… e arrivò S. Valentino, e io rimasi come quella bottiglia alla festa, chiunque veniva beveva, si rallegrava e la lasciava sul tavolo perché in quelle occasioni il vino non serve più, le parole confortevoli non mi servivano più, quante volte mi hanno detto che ero speciale, quante volte mi hanno detto che meritavo qualcosa e poi… chi mi ha veramente dato qualcosa? chi ha evitato di lasciare quella bottiglia là sul tavolo da sola
Non basta più il ricordo
Ora voglio il tuo ritorno…
E sarà bellissimo
Perché gioia e dolore han lo stesso sapore
Lo stesso sapore con te
Io Vorrei soltanto che la notte ora velocemente andasse
E tutto ciò che hai di me di colpo non tornasse
E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire
E voglio indifferenza semmai mi vorrai ferire…
L’inverno passò, e fu come una esperienza da cui imparare ed uscirne più forti, molte delle idee di quella sera le cambiai, molte cose cambiarono, molte delle coppie si sfasciarono e ebbi la prova di quanto davvero fossero idioti a credere durante quel ballo all’amore, il Milan addirittura si riprese la rivincita con il Liverpool, ma in tutto questo muoversì c’è sempre una bottiglia di vino, sul tavolo da sola…