La casa gratis
E così, il 4 gennaio 2022, mio fratello maggiore, Giulfurio, mi afferrò per il collo, per poi rivelare il vero motivo della sua avversione verso di me.
Uno dei motivi, direi.
Dopo avermi lasciato il collo, mi rinfacciò: “TU HAI AVUTO LA CASA GRATIS, MENTRE IO HO DOVUTO SGOBBARE UNA VITA INTERA PER PAGARE IL MUTUO!”
La mia amica Linda ha descritto come agii in quella circostanza in https://www.aphorism.it/racconti/il‐fratello‐giulfurio‐anziano/
Qui voglio mettere finalmente i puntini sulle 'i' sulla questione la casa 'gratis'.
Così, la moglie di Giufurio, sua sorella, sua madre e Giulfurio stesso potranno sbellicarsi ancora dalle risa, così come la compagna di Giulfurio si fece un risolino quando, nell'estate del 2009, nel seminterrato della casa al mare dei miei genitori, dove trascorrevano le vacanze estive, informai mio fratello di quanto avevo speso per rendere almeno abitabile quell'appartamento dove eravamo stati bambini.
Interpretai quel risolino ‐ non bisogna interpretare, dicono gli psichiatri ‐ come: "Questa scema ha speso dei soldi per una casa già sua, mentre io avrò tutto gratis". Tutto. La casa dei miei genitori, la casa al mare dei miei genitori e casa mia.
La casa gratis.
Giulfurio, ricordati che io ho speso 'tot' per rendere di nuovo abitabile quella casa abbandonata da vent'anni e praticamente diroccata.
Tu hai avuto di sicuro almeno 1/4 dello stesso 'tot' da papà e, forse, un altro quarto di questo 'tot' da mamma ‐ mamma è sempre stata sfuggente su questo argomento, come su altri ‐, per un totale, quindi, o di 1/4 o di 1/2 del 'tot' che IO ho speso, mentre tu li avevi avuti regalati da mamma e papà tre anni prima, per aiutarti a comprare il tuo appartamento a Roma.
Se ti ha pesato pagare il mutuo, prenditela con tua moglie: ricordo come tu preferissi continuare a stare in affitto, mentre la tua compagna ti indusse ad acquistare (e, a mio avviso, aveva ragione).
La casa gratis.
Tra:
‐ lavori per renderla riabitabile e poi nuovi lavori per, la sicurezza (solai SAP e infiltrazioni di pioggia);
‐ lavori straordinari condominiali che aspettavano da vent’anni (€16000) ‐ era inteso che papà, oltre che affidarmi l'incarico di aggiustare l'appartamento, mi lasciava l'incarico anche di aggiustare la palazzina abbandonata anch'essa da vent'anni;
‐ spese e, soprattutto, imbrogli di avvocati messi in mezzo per gli attacchi dei vicini (€25000),
la casa 'gratis', finora, mi è costata ... non oso nemmeno scriverlo ... £182000000, se non £190000000 (non ho tenuto nota delle spese di manutenzione dopo essere entrata in quella casa).
Ossia, quella casa l'ho comprata praticamente due volte.
La vicina che comprò l’appartamento, in cui viveva già da affittuaria, da uno zio lo pagò £140000000. Il prezzo non comprendeva il ripostiglio nel seminterrato. Lo zio decise di regalarlo al padre di Liliana, il quale si era occupato della compravendita in sua vece. Però, quando, quattro anni dopo, mi sono trasferita lì, riscontrai che la vicina si era impossessata da tempo del ripostiglio.
Un altro vicino, che comprò l’appartamento da una zia ‐ che aveva vissuto lì fino a quel momento e che aveva fretta di vendere e aveva abbassato il prezzo da £140000000 a £120000000 ‐, al momento del rogito, davanti al notaio, propose di levare £5000000 ("Con questi £5000000 ci andiamo a mangiare una pizza", disse) e lo pagò £115000000.
Lo zio Furio ebbe il suo appartamento in regalo da nostro padre nel 1965.
Il cugino Poldo, di cui sei tanto amico da quarant'anni, è andato a vivere nell’appartamento ristrutturato dieci anni prima dalla sorella Giulietta. Però, ha dovuto mettere tazza e bidet, portati via da Giulietta, nel bagno principale; quindi ha dovuto sostenere anche lui un’ingente spesa, come ci tenne a precisarmi la consorte di Poldo, evidentemente frustrata che lei ci era entrata gratis in quell'appartamento, o meglio al costo di una scopata dalla quale era risultato un bambino, mentre io ci aveva messo il frutto del mio lavoro da metalmeccanica.
Ho avuto la casa gratis?
La casa gratis dove non posso nemmeno vivere, date le caratteristiche dei vicini.
Ah, allora aggiungiamo gli €80000 che mio marito, in totale, mi ha chiesto come contributo per l'acquisto dei vari appartamenti dove mi ha portato a vivere con la motivazione ufficiale di portarmi via da Vattelapesca n.0, lontano da quei vicini perniciosi.
Comunque aveva ragione nel dire che, se non mi avesse portato via di lì, io non mi sarei ripresa.
Comunque motivazione ufficiale. In realtà, tre anni fa, ho capito che mio marito, dietro quella facciata di bontà e bonomia, non è capace di provare sentimenti, se non per se stesso; oso dire che non ha un'anima, come gli altri abitanti di via Vattelapesca n.0. E il suo vendere e comprare in continuazione appartamenti o case serve solo a riempire il vuoto che ha dentro e tenersi impegnato nei suoi lavori di bricolage preferiti, ossia i lavori di ristrutturazione case ‐ siano essi lavori da piastrellista, elettricista, impiantista, da idraulico, da imbianchino, da tappezziere, ... ‐ per nascondere a se stesso quel vuoto che ha dentro.
Non è tanto diverso dal capo‐palazzo (o capo‐banda) di via Vattelapesca n.0: gli altri sono solo oggetti da sfruttare ed utilizzare a suo uso e consumo. Prima ha utilizzato me, la moglie, come scusa per dedicarsi alla sua attività preferita; dopo ha usato le figlie.
Quando la mia amica Linda lesse "la teorizzazione di Robert D. Hare e la Psychopathy Checklist (PCL)‐ una lista parziale può essere trovata in https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2273791&i=1 ‐ pensò: "Ma questo è lo zio di Liliana!".
Non lo sapeva e non lo sapevo ancora: quello era anche mio marito, l'essere nelle cui mani, ingenuamente, avevo messo la mia vita.
Ho avuto la casa gratis.
E non ho nemmeno una casa in cui vivere. O morire.
La casa gratis.