La gaffe

Quando avevo circa 40 anni e mia figlia ne aveva 17, frequentai per un breve periodo un signore che aveva circa 50 anni. Lui faceva parte di un ambiente un po' diverso dal mio, diciamo "in", mentre il mio di ambiente era quello che ormai conoscono tutti. Lavoro mentale e manuale nei trasporti, 12/13 ore al giorno. Cene in trattorie operaie a fine giornata, dopo essersi lavati mani e braccia fino al gomito, col sapone da bucato. Carattere molto diretto, senza mezze misure, semplicità e allegria. Comunque io e lui (si chiamava Sergio) ci conscemmo per caso e ci fu subito simpatia reciproca e cominciammo a uscire insieme fino a che, una sera, decise di presentarmi al suo gruppo di amici. L'appuntamento era presso un club privato. Lui mi presentò tutti gli amici fino ad arrivare ad una signora in compagnia di un ragazzo molto giovane. Rimasi colpita, e, senza pensarci un minuto, esclamai:
"Sergio, potevi dirmelo che si potevano portare anche i figli: avrei portato Raffaella."
Una frase che rimase lì a mezz'aria nel silenzio generale e, direi, nel gelo generale.
Capii subito che qualcosa non andava, anche per lo sguardo "armato" della signora in questione. Allora mi voltai in cerca di Sergio che si era allontanato un po' e mi dava le spalle. Lo raggiunsi, dico la verità, senza aver capito:
"Ma cosa è successo?"
E lui, con le lacrime agli occhi dal ridere:" Quello è il suo accompagnatore"
"Oddio che figura, ma che figura, non potevi avvisarmi?" Ero sbalordita.
E lui: "Figurati, non mi sono mai divertito tanto!"
Intanto lì vicino una signora stava dicendo: "Ma dove l'avrà trovata una così!"
Il fatto è che mi potrebbe capitare anche adesso perchè io sono ancora così.