La libellula e le perle d'acqua
In un campo di margherite, minuscole perle d'acqua, ignare d'essere vita, giocavano a rincorrersi sui languidi rametti di una fragile pianta selvatica. Una leggiadra libellula visitatrice casuale di quel lussureggiante paesaggio campestre e bisognosa di gocciole per spiegare le sue ali, decise di riposarsi e vi si aggrappò con le lunghe e stecchite zampette per osservare il lento succedersi del loro scivolare, una dietro l'altra sui verdi fili, come fa il gioielliere quando infila le collane. Il bell insetto si fermò a fare la conta sul fragile pallottoliere, improvvisato dalla natura, e cominciò a pensare quante ne doveva risparmiare per il suo felice divenire.
Morale del racconto: se non si possiedono i mezzi per trovare la forza di spiegare le ali è bene fermarsi ad osservare, fare la conta delle sostanze e risparmiare in attesa di un momento più propizio, cercando di vedere il bello anche in un sogno proiettato nel futuro, mettendo in conto che potrebbe non realizzarsi mai, ma che comunque sia per chi ci crede la carota appesa ad un filo, come la verde speranza, alla quale tutti quanti ci aggrappiamo.
( Da fotografie incorniciate di Vittoria Carrassi)