La lupa Creusa
Sull’altura due respiri, ululati. L’uno, all’altra al fianco: poesia di febbrile attesa. Caracollante il passo di lei, satura l’aria d’odori, zanne strette, pieno il grembo d’Amore a schiudersi. Alba/dondola tra i rami/una piuma lui a consolarla, accompagnarla, una benedizione.
Glicemia‐sù, cuore‐battito, capoverso‐giù, glucosio‐impellente. Nell’amplesso l’ardore all’apice, un sussulto “Continua!”. Indomabile seno di lupa a divenire terra. “Si disse che se potessimo comprendere un fiore sapremmo chi siamo e cos'è il mondo” il seme di lui: germoglio. “Ubi tu Gaius, ibi ego Gaia!” palpito nuziale, spartito il canto. Capriole e ritmo, spinta a venir fuori, radici e cielo: – la Vita.