La macchina del tempo

LA MACCHINA DEL TEMPO
Capitolo 1

Mentre la sera s’ammantava di misteriosi silenzi, la notte che pian piano avanzava posava un velo sottile su ogni cosa facendo svanire le ultime ombre. Sonnecchiava quella sera  la luna in cielo circondata da molteplici stelle, io rimasi ad aspettare l’ora più tarda per potermi godere questi momenti di splendida connessione con il meraviglioso mondo che mi circondava.   
Ho sempre trovato momenti di serenità e pace in mezzo alla natura che con i suoi suoni tiene compagnia e m’incamminavo estasiata verso ciò che la natura è sempre pronta a donare in ogni sua manifestazione.    
Il giorno seguente stavo passeggiando nel bosco e mentre camminavo, vidi nascosta tra una catasta di fogliame, una strana macchina, la guardai curiosa, aveva strani aggeggi davanti ad una specie di sedia o sedile. Mi guardai intorno e non vedendo nessuno cercai qualcosa che mi indicasse  che tipo di macchina fosse … in un cassettino di fianco alla consolle vidi e trovai un giornalino con immagini e descrizioni, sembrava essere un libro di istruzioni.   

Lessi e rilessi, tutto mi portava a pensare che fosse una specie di macchina del tempo!
Una serie di pensieri presero ad affollare la mia mente e d’istinto mi posi una serie di logiche domande:
“Pazzesco! Sarà vera e funzionante?”
“chissà chi l’ha messa o portata qua”
“chissà a chi appartiene”
“ma funzionerà veramente?”

Mi venne da pensare a noi esseri umani che nella nostra mente, secondo i nostri umori del momento, siamo capaci di dilatare il tempo o addirittura a restringerlo assecondando le nostre impazienze o paure e mi rendevo conto che in fondo, in fondo la nostra stessa mente è un poco come una macchina del tempo!

Allora senza più esitazioni decisi di salirci sopra, volevo provare questo strano macchinario.   
Leggendo le istruzioni abbastanza chiare e semplici, capii immediatamente che era solo questione di immettere dei dati che la macchina stessa richiedeva. Impostai allora una data del mio passato, la macchina mi chiese subito in quale contesto volevo entrare se in un momento felice e spensierato oppure oscuro e doloroso; ovviamente avevo voglia solo di ritrovare delle sensazioni di serenità che questo viaggio a ritroso sarebbe, forse, stato in grado di donarmi.   
Impostai tutto a dovere e senza più titubanze schiacciai il pulsante verde dell’avvio.   
In un turbinio di energia in un attimo mi trovai a rivivere quei momenti sereni e gioiosi della mia adolescenza che quasi neanche più ricordavo … e una grande allegria e serenità appagante abbracciava ora tutto il  mio essere e l’anima mia gioiva di una dolce serenità che mi coccolava come di solito una mamma coccola il suo bambino! Avevo dimenticato in gran parte quel tempo felice e ne avevo quindi perso gli estremi più importanti da tenere dentro il cuore come fosse uno scrigno che contiene il gioiello più bello!   

La macchina come mi aveva condotta là, mi riportò indietro, non sapevo dire quanto tempo era passato da quando avevo schiacciato il pulsante verde ed  al ritorno mi sentivo come in un vortice d’emozioni che non avrei saputo spiegare a nessuno  ‘ero semplicemente felice’ … era un’esplosione di felicità come quando mi capita di osservare un bellissimo tramonto ed il cuore sembra allargarsi ed esplodere da quell’emozione tanto grande e superlativa che l’immagine e i colori del tramonto scatenano di solito dentro il mio essere.    
Ecco che quel giorno mi resi decisamente conto che ‘il tempo’ è proprio relativo. Di istinto guardai l’orologio … erano passati solo pochi minuti ma a me era sembrato di aver rivissuto alcuni anni della mia vita!  

Passata l’emozione guardai di nuovo il quadro davanti a me ed attirò la mia attenzione il riquadro sotto la parola futuro.  
“Mmm … e se io andassi avanti di dieci anni? Dove mi porterebbe?” pensai   

Mi tremavano un poco le mani mentre impostavo la data cercando naturalmente il contesto ‐momenti sereni e felici‐   
  
Era tutto pronto ora, dovevo solo schiacciare il pulsante verde ….