La Parabola Della Fune e del Secchio
Un'antica Leggenda vuole che un'Anima per Accedere al Paradiso abbia Bisogno
di Sole Due Vite Terrene...Purtroppo per Alcune non ne bastano Mille...
La Parabola della Fune e del Secchio
E' un Giorno come Tanti e nel Cielo Giungono due Anime come Tante.
La prima di queste irradia una luce simile a quella del sole
La seconda invece e' cupa come un giorno di temporale...
Da li a poco silenzioso arriva DIO che con fare amichevole invita le due anime a sedersi.
Le osserva da capo a piedi e dopo alcuni minuti dice loro: ‐ Bentorante ‐
Volgendosi verso quella splendente gli chiede ‐ Dimmi della vita che hai vissuto ‐
...e lei inizia a raccontare:
"Mio Signore,non immagini quante gioie io abbia ricevuto in questa vita,
Sono nata in una famiglia ricca,ho conosciuto gente importante,ho visto nascere i miei figli e i miei nipoti,
ho mangiato tutti i piatti piu' gustosi e ho bevuto ogni giorno un vino diverso.
Ho costruito una villa ad ogni mio caro e in ogni villa vi ho messo una Statua di tuo Figlio e di Maria sua Madre...
ho fatto tanta beneficienza,soprattutto a quei poveri figlioli che si vedono in televisione coperti di mosche.
Ti ho lodato ogni giorno della mia Vita per tutte le meraviglie che mi hai donato..."
Con un cenno Dio la interruppe e disse ‐ Bene....ora dimmi della tua vita ‐ Rivolgendosi all'anima cupa.
L'anima cupa alzo' lo sguardo,si notava nei suoi occhi una certa freddura nei confronti di Dio...
Inizio' dicendo: "Padre,a me purtroppo non e' toccata una famiglia ricca e l'unico figlio che ho avuto Me lo Hai Portato via quasi subito,
L'unico pasto della mia giornata a volte e' stata l'aria che respiravo e nel bere mi accontentavo dell'acqua del cielo.
La mia casa Piccola ma accogliente non ho potuto lasciarla a nessuno perchè tutti coloro che amavo mi sono stati tolti prima della mia morte,
...di quel poco che avevo a malapena riuscivo a campare quindi ho aiutato prima me stesso..."
Dopo un momento di pausa Continuo' dicendo:
"...A volte Ti Ho Urlato forte la mia Rabbia incolpandoti di tutto il mio dolore,delle mie lacrime,della mia disperazione..."
Dio alzo' la mano e interruppe anche l'anima cupa...Si alzo',fece dieci passi in avanti e voltandosi vide l'anima lucente che scuoteva la testa,
Capì che era rimasta sdegnata da tutte quelle vicissitudini così poco Cristiane.
Fece finta di niente e continuo' a parlare... ‐ Sapete ‐ disse loro,
"Per accedere al paradiso di solito bastano due sole Vite ma per alcune di Voi...non ne bastano Mille.
Una di voi mi ha lodato per tutto il bello che ha avuto mentre l'altra mi ha urlato contro tutta la sua rabbia...
In verita' vi dico che...di quello che avete avuto io non ho nessun merito o colpa,avete scelto da voi cosa avere."
Le due anime rimasero sbigottite
Dio continuo' dicendo: "Appena avete terminato la vostra prima vita vi ho condotte vicino ad un pozzo,vi ho fatto scorgere l'acqua limpida che vi era in esso e
vi ho spiegato che quella non era acqua bensì le lacrime che Voi nella vostra prima esistenza avevate versato,..dopodiche' vi ho chiesto:
‐VOLETE UNA FUNE E UN SECCHIO?‐
"Tu...anima lucente hai detto di si e dall'inizio della tua seconda vita hai iniziato a tirar su secchi pieni di lacrime e a bere a sazietà,
Ogni tua lacrima vissuta diveniva una nuova gioia da vivere e giorno dopo giorno hai prosciugato il tuo pozzo regalandoti ogni cosa che desideravi.
Tu...invece anima cupa sei rimasta così incantata da tutta quella lucentezza che hai avuto quasi paura a tirar su quel dolore che avevi versato vivendo,
Hai rifiutato la tua fune e il tuo secchio scegliendo di vivere la tua seconda vita allo stesso modo della prima aspettando il giorno in cui...
riempito il tuo pozzo avresti allungato piano le mani per bere un solo sorso di quel dolore.
Detto questo Dio con un cenno apri' un varco e indico' all'anima lucente la via per tornare sulla terra...Avrebbe Vissuto la terza Vita come la Prima ed
essendo Avida alla fine di quest'ultima avrebbe quasi sicuramente chiesto di avere di nuovo "Una Fune e Un Secchio"
L'Anima Cupa invece bevve quel solo sorso che le Spalancò le porte del Paradiso.