La pelliccia
Questa sera usciamo, come spesso succede. L'anno potrebbe essere il 1980 o giù di lì. Gli amici non sono i miei, sono quelli di Mario. Per capirci Mario è il mio primo compagno, il padre di mia figlia. Tutte coppie di mezza età, ecco perché quando Mario morirà, io sarò messa da parte. Sarò diventata pericolosa, una single e anche giovane, tutte le mogli saranno in allarme e non sarò più invitata da nessuna parte. Ma non perderò granché. Comunque tornando a stasera, usciamo con due amici: lei si chiama Leonarda e lui si chiama Giulio. Decidiamo di lasciare la nostra auto e andare tutti insieme sulla loro. Io e Leonarda siamo sedute dietro e tentiamo di chiacchierare, ma ben poco abbiamo in comune. Comunque io sono sempre molto accomodante e cerco di conversare. Ad un tratto lei mi dice: sai stasera io non ho indossato la pelliccia perchè, sapendo che tu non ce l'hai, non volevo metterti a disagio. Oddio, penso, quanta fatica amare Mario! Ma non dovevi preoccuparti, rispondo io, mi sento più a mio agio senza. Poi sto zitta e mi metto a pensare, e finalmente capisco perché Mario, che non è disposto neppure a spendere i soldi per mettere i tendoni alle finestre, sarebbe disposto a spendere un capitale per comprarmi una pelliccia. Santo Cielo! Abbiamo già discusso di questo, non la voglio, non mi piace, abbiamo perfino litigato, ma mai era arrivato a dirmi che dovevo averla perché l'avevano le mogli dei suoi amici. E' vero, io sono così diversa, così sincera e ribelle e genuina e battagliera, e di principi così radicati e anche, a volte, radicali, sono così sgradevole certe volte, e faccio così fatica spesso a stare zitta, solo per non metterlo in imbarazzo, ma so anche che questi sono i motivi per cui è innamorato di me: lui non lo sa, ma io sì.