Letizia e la mamma
Andare dal dentista non è più uno spauracchio come una volta in cui si vedevano gli specialisti far girare con i piedi una ruota per mettere in funzione un doloroso trapano, in tal senso c’erano in giro le vignette del Corriere della Sera, era l’ossessione dei sofferenti del mal di denti. Fortunatamente oggi è tutto cambiato anzi la sala d’aspetto del dentista può essere luogo di incontri fortunati. Quel giorno Antonino il ‘cavadenti’ per dirla alla Far West era di cattivo umore, causa il Covid era stato annullato il suo viaggio umanitario in Africa dove lo attendevano tante persone bisognose di cure. “Sebastiano ci sono altri clienti?” “Si dottore, appena possibile farò entrare madre e figlia.” Cosa era successo? Una ragazza, ad un complimento di Alberto che stazionava in sala d’aspetto in attesa di essere visitato: “Cara ti ha mai detto nessuno che sei carina, ma ormai sei grande, niente più trecce meglio i capelli sciolti, quanti anni hai?” “Dodici, vado in prima media.” “Quale giocattolo vorresti avere, una bambola?” “No una macchina elettrica tutta rossa come la Ferrari.“ La mamma: “Letizia ama la Formula Uno, alcune volte sta davanti al televisore sino a notte ma per ora di acquistare un’auto elettrica non se ne parla proprio…” “La colpa è della moglie di mio padre brutta e tirchia!” “Letizia non raccontare i fatti di famiglia. Sebastiano la scusi.” “Entrate il dottore si sta spazientendo.” ”Sono Ludovica, come potrà constatare mia figlia Letizia ha bisogno di un apparecchio dentistico, anch’io alla sua età…” “Le prendo le misure…” “Se me lo permette pagherò a rate…” Alberto seguì madre e figlia in ascensore sino in strada e: “Signora col suo permesso potrei darle uno ‘strappo’ sino a casa vostra, questa è la mia Lexus.” “Mamma è bellissima, voglio farmi vedere da Paola quella invidiosa della mia compagna di classe e figlia del portiere, ancora ricordo la brutta figura che ho fatto…” “Colpa tua ma non ne parliamo!” “Invece sono interessato, sua figlia è veramente fuori del comune, cara dove vuoi che ti accompagno?” “Abitiamo in via La Spezia 32.” “Letizia tu nel sedile posteriore.” “Hai pure il navigatore satellitare, lo metto in funzione.” La ragazzina non aveva obbedito, si era posizionata nel sedile anteriore. ”Letizia in fatto di auto…” Una voce di donna li accompagnò sino a destinazione. Dinanzi al portone d’ingresso ‘lupus in fabula’. “Tò chi si vede, la mia amica Paola, questo è mio zio Alberto.” Paola era scappata all’interno della portineria, Letizia nella situazione creatasi ne era uscita completamente vincitrice. “A questo punto la invito a casa mia.” “Non si aspetti un lauto pasto, mia madre in fatto di culiraria…” “Letizia non sei molto gentile con tua madre…perché non pensi a metterti tu ai fornelli invece di criticare!” “Grazie signor Alberto avevo proprio bisogno di un avvocato, posso dire che in vita mia non sono stata molto fortunata…” “Non fare la vittima sennò ti ricordo la tua avventura con quel professore di lingue…” Lo schiaffo partito dalla mano di Ludovica doveva colpire il viso della figlia ma causa una ‘finta’ di quest’ultima colpì il viso di Alberto che la prese a ridire ma non Ludovica che si mise a piangere e si rifugiò in camera da letto. Il vecchio ‘tombeur de femme’ approfittò dell’occasione e seguì la dama sino al lettone per poi baciarla. Alberto si propose pacione: “Non ti preoccupare oggi è molto difficile educare i giovani, Letizia è in piena età di contestazione.” Quando la padrona di casa si calmò e si asciugò le lacrime: “Hai detto bene, Letizia riesce a combinarne di tutti i colori, in passato a scuola l’insegnante di materie letterarie ha proposto agli alunni della sua classe il tema: ‘I vostri genitori’, non puoi immaginare quello che ha scritto, solo due righe: ‘mio padre è un fabarutto, mia madre una santerellina.’ Non volendo ha effettuato una crasi, si riferiva a Domenico, mio marito, che mi ha lasciato per una brutta ma ricca e ad un mia scappatella.” Alberto di dimostrò complimentoso: “Se fossi stata mia moglie potevi riempirmi di corna come un cesto di lumache ma non ti avrei lasciato nemmeno per la signora Laudini Andreoli che è la più facoltosa d’Italia, a parte le tue caratteristiche sessuali che ritengo a alto livello.” Ormai Alberto aveva sfondato, madame chiuse gli occhi ma aprì una vogliosa gatta ‘usque at duplicem gaudentem’, forse un lungo digiuno…. Alberto, ormai da tutti conosciuto come lo ‘zio’ con la sua Lexus accompagnava a scuola Letizia ed anche qualche sua compagna di classe, pace fatta con Paola che lanciava languidi sguardi allo ‘zio’, non era più vergine per ‘merito’ del figlio dell’Amministratore del condominio ma solo per convenienza pecuniaria. Letizia aveva ‘sgamato’ la liaison di sua madre con Alberto ma ancora non riusciva a far girare questa notizia a suo favore. Pensa e ripensa si ricordò del padre Alfredo che aveva si abbandonato il talamo coniugale ma seguitava ad inviare mensilmente una somma di danaro, peraltro modesta per il sostentamento dell’ancora consorte e della figlia senza mai farsi vedere per la gelosia di Domenica (Mimma) la sua nuova compagna. Telefonata: “Papà mi manchi tanto, anche un po’ alla mamma, anche se lei si è consolata…”Che vuol dire consolata!” “Conosci l’italiano? Si è trovata un amante che è pure ricco, ha una Lexus altro che la tua vecchia Giulietta.” “Alfredo già da tempo in crisi con l’amante prese malissimo la notizia. Un avvenimento inatteso anche se triste cambiò l’esistenza di varie persone: Mimma passò a miglior vita ma come ultimo suo desiderio lasciò i suoi beni ad Alfredo lasciando a ‘bocca asciutta’ i nipoti che inutilmente cercarono di entrare nel patrimonio della zia. Solita cerimonia con predica del prete che, conoscendo la situazione sentimentale della defunta tesse le sue lodi in maniera soft pur ricevendo un consistente ‘fiore che non marcisce’. Alfredo non potendo rientrare nella precedente abitazione rimase in quella della defunta compagna felice di esser diventato benestante, ricordando il giudizio della figlia in merito alla sua autovettura si recò ‘illiche et immediate’ nel concessionario Alfa Romeo ma non trovando nessuna auto pronta per la vendita ripiegò in un concessionario della Maserati per una Grecale grigio argento metallizzata. Posteggiata l’auto sotto casa della sua ex consorte incontrò Letizia la quale rimase basita: “Papà finalmente un macchina signorile me la fai provare?” “Cara non hai ancora la patente per ora ti regalerò un motorino Vespa dov’è tua madre?” È uscita col…con l’amico in macchina. “Ti invito nell’abitazione che ho ereditato, è a Lungotevere Flaminio, puoi mettere in funzione il localizzatore satellitare.” “Dietro il cancello troveremo sicuramente Tralla una cagna da caccia Beagle, quando mi allontano mi aspetta sempre, è dolce ed affettuosa.” Così fu, Tralla scodinzolante fece le feste ad Alfredo che la ricompensò con dei croccantini in una ciotola. Dietro era apparso un giovane prestante: “Questo è Henri giardiniere e guardacaccia.” Il giovane prese una mano di Letizia per un finto baciamano, niente parole di benvenuto, solo un inchino. L’interno nella magione era composto di mobili antichi ben tenuti, solo i bagni e la cucina moderni, il giovane molto discretamente era rimasto fuori dell’abitazione. Un sospetto sorse a Letizia: “Da quanto tempo hai assunto Henri, non mi sembra italiano.” “È francese paesano di Mimma, è stato lui che l’ha soccorsa per prima quando lei ha avuto l’infarto…(Ad esser maligni si fa peccato ma ci si azzecca) Il buon Andreotti docet. Letizia malgrado la giovane età aveva compreso che la causa di infarto della beneamata Mimma poteva essere stata un incontro ravvicinato con il bel francese…”Era così affezionata ad Herni da lasciargli un piccolo legato nel testamento ed anche con l’obbligo di non licenziarlo… Dinanzi ad un probabile cocu Letizia riuscì a reprimere un risolino. Al contrario di quanto immaginato dalla ragazza il francese rinunziò al lascito e rappresentò la verità sulla sua presenza a Roma. Era il figlio di un’amica francese di Mimma la quale, non in salute le chiese di mandargli a Roma suo figlio per controllare un po’ tutta la sua situazione. Henri finito il suo compito decise di ritornare nella natia Marsiglia, che ti combina Letizia? “Mamma ho studiato francese a scuola, ma è un francese scolastico, vorrei impararlo dal vivo in Francia, se Henri è d’accordo, come pure tu che ne dici di autorizzarmi a seguirlo a Marseille? Ludovica era in rotta con Alberto che aveva dimostrato la sua vera natura di ‘una botta e via’, Alfredo si riavvicinava di giorno in giorno sempre più a sua moglie, insomma un cambiamento totale della situazione. Letizia fu autorizzata a recarsi in Francia dove fece amicizia con Antoinette la sorella minore di Henri e con lei proseguì gli studi sino all’Università. “Mamma finalmente ho trovato un riassetto nella mia vita ed anche un marito, quando nascerà una tua nipotina porterà il tuo nome…