Lettera aperta a Wayne : il tempo non è uguale per tutti.
Quella domenica stavo apparecchiando la tavola, un forte vento freddo sbatacchiava le ante annunciando l'arrivo del gelo Artico. Mia moglie e i bambini sarebbero tornati dalla chiesa intirizziti e un buon pranzo caldo, accompagnato dalla polenta, avrebbe scaldato la nostra giornata. Mentre compio il mio dovere di casalingo, sbircio le notizie sportive sul televideo e subito mi balza all'occhio una notizia: pronto il rinnovo del contratto di Wayne e bla bla bla, il giocatore percepirà 18 milioni di euro a stagione pari a circa 350 mila euro a settimana ovvero 50 mila euro al giorno. La notizia non fa scalpore, quanti personaggi dello sport guadagnano un sacco di soldi e poi, se qualcuno è disposto a darglieli meglio per lui. Chiudo il televideo e mi concentro su uno dei tanti canali che affollano i palinsesti televisivi, sono un appassionato di ufo e misteri di vario genere e quel canale sta trasmettendo qualcosa in cui si ipotizza la venuta degli alieni tanti anni fa con tutta una serie di indizi, veri o falsi non sta a me giudicarlo, ipotesi plausibili o balzane, collegamenti con fatti storici e leggende; insomma, una bella puntata. Eppure il mio piccolo cervello, in un angolo remoto, ha cominciato ad elaborare numeri e tempi fino a prendere il sopravvento.
Ricordo che da adolescente, come molti miei coetanei, abbandonai gli studi per andare a lavorare e guadagnare i miei primi soldi.
Al lunedì mattina Wayne si alza, fa colazione, saluta la moglie e i figli e va all'allenamento; defatigante perché domenica ha giocato la partita e non può strapazzarsi troppo. A pranzo va in un ristorante con dei compagni di squadra e al pomeriggio si dedica anima e corpo ai figli; infine, alla sera, dopo una cene leggera, a letto presto perché l'indomani c'è la doppia seduta di allenamento, meglio essere freschi e riposati. Alle 22.00 Wayne dorme, mentre sua moglie mette i bimbi a nanna; domani, al risveglio, altri 50 mila euro gonfieranno il loro conto corrente.
L'adolescenza è volata, ormai maggiorenne si comincia a pensar di mettere la testa a posto, iniziare a risparmiare qualcosa per affrontare le spese di una vita: il matrimonio, la casa, i figli. Wayne ci ha messo un giorno a guadagnare quello che io ho dovuto sudare da giovane.
Al martedì Wayne è carico, il doppio allenamento lo esalta, lui è un gladiatore e domani sera c'è la partita di coppa, arrivano gli spagnoli e lui vuole dargli una lezione. Il tempo è inclemente e il mister li fa sgobbare più del solito; anche lui vuole vincere con gli iberici. Alla sera Wayne è cotto e declina l'invito di un paio di compagni, niente pub; un bel film con la moglie e poi a nanna, domani c'è la partita e nel frattempo il conto corrente si gonfia ancora, come un fiume che accoglie i suoi affluenti in piena.
Intanto io sto per sposarmi, la casa è quasi pronta, la mia ragazza è tesa come la corda di un violino e io vedo i risparmi di una prima decade di lavoro spazzati via, per fortuna i nostri genitori ci danno una mano. Non fa nulla, entrambi abbiamo lavorato per far si che questo momento sia il più bello e sereno possibile, siamo giovani, il lavoro non manca; c'è la faremo.
Wayne quella mattina si alza con degli ottimi presentimenti, ha sognato di vincere e fare gol contro gli spagnoli, perfetto. Sua moglie lo incoraggia e lui prima di uscire la bacia e poi bacia i figli. E' prevista una seduta di allenamento leggero per la mattina poi tutti a pranzo, insieme. Al pomeriggio lezioni di tattica ed ennesima visione di filmati vari degli avversari <Certo che sono forti> pensa Wayne <E poi quel loro attaccante è proprio un fuoriclasse> Al termine della seduta si va tutti allo stadio. Quella sera, sotto una pioggia torrenziale, Wayne segna una doppietta, la sua squadra vince ed è grande festa, i tifosi stravedono per lui. Dopo la doccia e i canti negli spogliatoi, alcuni dei suoi compagni decidono di andare a fare festa in un locale rinomato della città, Wayne è la star della serata e viene portato in trionfo. Le mogli e le compagne vigilano attente, niente eccessi. La lunga notte non placa la loro euforia e alla mattina, dato che non c'è l'allenamento, tutti a casa di Wayne; la festa continua a sue spese, i soldi non mancano.
Nel frattempo mi è nato il primo figlio e sta per arrivare il secondo, io e mia moglie siamo al settimo cielo, desideravamo tanto una famiglia numerosa. Il lavoro va bene e facendo un pò di sacrifici si riesce anche a risparmiare qualcosa che in futuro servirà ai nostri figli; nessuno ci ha detto che la pacchia sta per finire.
Quel pomeriggio Wayne fa fatica e l'allenatore lo riprende in continuazione, sono tutti un po' sotto tono ma lui è la star, lui è il trascinatore e deve dare il buon esempio. Ce la mette tutta ma non è proprio giornata, per nessuno. Il mister, esasperato, lancia un urlo; l'allenamento è finito, tutti a casa e da domani si ricomincia.
Wayne è talmente stanco che, fatta la doccia, torna a casa e dopo aver mangiato qualcosa di leggero si addormenta sul divano con i figli sognando il suo forziere che continua a riempirsi.
Adesso i figli sono tre, tre splendide creature. La crisi ha cominciato a mietere le prime vittime, il lavoro è calato e di pari passo le entrate, mentre le spese aumentano sempre più. Sono lontani i tempi spensierati dell'adolescenza, o i tempi dell'attesa, prima del matrimonio, quando bastava dire <volere è potere> Oggi la situazione è difficile, complicata, si lavora vivendo alla giornata senza prospettive per il futuro; non siamo abituati a questa situazione e tanti mollano, noi teniamo duro, per noi, per i nostri figli, sperando che qualcosa cambi.
Quella mattina Wayne e compagni subiscono una bella lavata di capo, il loro mister li vuole più maturi, in più di un'occasione gli ha ricordato di essere dei privilegiati: quattro calci ad un pallone e stipendi faraonici; milioni di persone non guadagneranno in tutta la loro vita quello che loro prendono in alcuni mesi. Wayne si sente punto nell'orgoglio, sa di essere il più pagato e conosce un sacco di ragazzi della sua infanzia che si spaccano la schiena tutti i giorni per arrivare a fine mese. Il mister ci va giù pesante, doppia seduta, domani pomeriggio in campionato arrivano quelli di Londra e lui vuole vincere, a tutti i costi.
Da qualche parte è passato un altro giorno e qualcuno ha guadagnato 50 mila euro, i miei figli stanno crescendo e vanno alle scuole superiori, il grande all'università. Anche volendo non c'è uno straccio di lavoro e loro cercano di impegnarsi in quello che è il loro di lavoro, lo studio. Mia moglie è sempre più stanca, gli anni che passano logorano il suo corpo, ma la sua forza e determinazione la portano a superare qualsiasi ostacolo. Anche io sono stanco, lavorare per sopravvivere, non ci abitueremo mai a questa semplice equazione; non vogliamo abituarci, speriamo ancora, forse i nostri sogni si avvereranno.
Sabato mattina Wayne è nuovamente carico, sente la pressione, arrivano quelli di Londra, spocchiosi e baldanzosi. Quest'anno vanno forte, ma lui e i suoi compagni vogliono vincere, vogliono vedere stampata sulle loro facce la rabbia e la delusione. Al campo il mister ha preparato una seduta d allenamento specifica per la partita del pomeriggio, i ragazzi si impegnano come matti e a pranzo sono tutti di ottimo umore. Piove ancora e la partita sarà una battaglia. All'andata, giù nella capitale, hanno perso malamente e oggi vogliono vendere cara la pelle. Alla fine le due squadre pareggiano, Wayne segna ancora e viene eletto miglior giocatore dell'incontro e quel pomeriggio festeggeranno ancora con le loro compagne, senza eccedere: il mister è stato categorico, martedì si va in Spagna per la coppa e lui vuole passare il turno. Wayne e i ragazzi rispettano il suo volere e quella sera lui se ne torna a casa con la moglie e i figli. Contemporaneamente il suo conto in banca continua a crescere.
Per fortuna i miei ragazzi, tra alti e bassi, vanno bene a scuola il che ci permette di concentrarsi su altre problematiche. Da anni ormai si vive sul filo del rasoio, ogni volta che si supera un mese è un successo. Tanti miei amici e conoscenti vivono come noi, sempre al limite delle proprie risorse, ma nessuno ha perso il sorriso, tutti vedono crescere i propri figli con tutte le loro prolematiche, tutti, tra mille peripezie, hanno avuto le proprie soddisfazioni e intanto gli anni passano e da qualche parte qualcuno diventa sempre più ricco dando calci ad un pallone.
La domenica il mister ha previsto una doppia seduta di allenamenti, vuole la squadra carica e concentrata per la coppa e i ragazzi rispondono a tutte le sue istruzioni e alle sue richieste in maniera perfetta arrivando alla fine esausti, ma pronti per la sfida. Wayne e la moglie quella sera sono ospiti, in incognito, di una coppia di amici che stanno tenendo lontano dai riflettori. Lui è un amico d'infanzia di Wayne che ha trovato lavoro in città, fa l'impiegato in un'azienda di trasporti e la sua compagna fa la cassiera in un negozio di periferia. Hanno un figlio di tre anni che va all'asilo, la retta è cara e Wayne ha deciso di occuparsene personalmente creando un piccolo fondo che aiuti i due amici a superare quell'ostacolo. Quella sera lei ha preparato un piatto di cui i due ragazzi vanno pazzi fin dall'infanzia e dopo aver mangiato la discussioone si sposta sull'argomento per cui si sono ritrovati, mentre il suo amico prende sulle gambe il figloletto che, nonostante la giovane età è già un fan di Wayne e la stella del calcio gli fa un gran sorriso; il bambino è in estasi.
Wayne è lì per convincere l'amico a comprare casa, lo aiuterà lui con i soldi, non è quello il problema e anche sua moglie è d'accordo, ma l'amico e la sua compagna non accettano, fanno già tanto per loro e non vogliono approfittarsene. Wayne gli ha chiesto perché quando si diventa ricchi alcuni degli amici di una volta sono riluttanti ad accettare di essere aiutati, ma il suo amico lo ha avvertito: guardati alle spalle dagli sciacalli, gli amici, quelli veri, ti accetteranno sempre per quello che sei. Wayne lo sa e dopo aver ringraziato e salutato consegna al piccolo un regalo e poi se ne va con la moglie. Quando sono andati il piccolo apre il regalo, un paio di scarpette da calcio firmate da Wayne e una busta indirizzata a lui, all'interno un assegno con 5 zeri.
Bravo Wayne, un bel gesto. Così mi piace immaginarti, mentre da noi il tempo vola e per vedere tutti quei soldi dobbiamo lavorare una vita. Adesso i miei ragazzi hanno finito gli studi, stanno impazzendo per trovare un impiego qualsiasi, qualcosa che permetta loro di provare a farsi una vita propria, non interessa come. Io e mia moglie continueremo ad aiutarli fino a quando verranno meno le forze e per allora spero di essere riuscito a mettere via due risparmi tali da garantirmi una vecchiaia tranquilla, oggi però continuiamo a lavorare e sperare.
Il martedì sera in Spagna perdete, tu non segni ma giochi come un leone e alla fine la qualificazione è vostra; altra festa, altri soldi, tutti i giorni.
Tu guadagnerai in un mese quello che io e miliardi di persone non guadagneremo in una vita di lavoro, dire che i soldi non fanno la felicità è una cavolata inventata da chi non li ha. Io sono felice della mia vita, della mia famiglia, non ti invidio niente, sei il prodotto della nostra società e ti auguro ogni successo sportivo e nella vita. Ma quando incassi lo stipendio ricordati di quel bambino che dorme con le tue scarpette da calcio.