LO RITRATTO
Io sono morto, ma voi siete ancora vivi, voi. Io al momento non ci sono ne sono morto. Voi .
Vorrei morire nudo su di una poltrona di pelle marrone , con o senza ciabatte, poco importa.
Queste voragini che sono i miei occhi hanno sudato guerre, hanno sudato ogni vostra terrena emozione , hanno contato i granelli di sabbia dello scorrere vostro. Voi, voi siete ancora vivi o cosi pare. Io al momento m’aggiro in qualche strada scordata dalla memoria e vi guardo, vi guardo vi scruto vi analizzo vi consumo. Vorrei morire qui e adesso , nudo, con o senza ciabatte poco m’importa, su questa poltrona a mia forma ed immagine di pelle marrone.
Voi siete vivi, voi, ma non lo sapete.
Non vorrei morire mai, e restare nudo con o senza calzini poco m’importa su questa poltrona a prendere polvere , nel diventare non altro che un soprammobile vivente e voi, ve lo assicuro, paghereste qualsiasi somma per avermi come pezzo di arredo o antiquariato.
Ma voi siete vivi, io non sono ancora morto, o forse non sono mai esistito.
Mi piacerebbe molto tornare ad essere voi, voi! Voi che siete vivi. M’alzerei soave da questa poltrona marrone di pelle e non sarei più nudo, mi vestirei, indossando le scarpe o meno mi è indifferente. Ma siete voi i vivi , io m’accingo ad esser morto, miseramente nudo adagiato su questa pelle eco marrone , in questa stanza grigio fumo e da quella finestrella vedo voi, voi! Voi che siete vivi, colorati, vestiti, con scarpe cappelli macchine fotografiche appese come collane al collo, con al guinzaglio coccodrilli e gazzelle, v’aggirate vivi ovunque. Ma io che non sono ne vivo ne morto tremo di stupore quando vi vedo vivi, quando non vedete me. Allora non esisto o sono morto o mi sono dissolto nelle pieghe di questa poltrona di pelle marrone.
Shiddarta‐Asia Lomartire