Lunedì di Pasquetta
Sarebbe stato indimenticabile quel lunedì di pasquetta. Che meraviglia! Il cesto con i panini imbottiti, la frittata, il pane croccante, frutta, vino, tutto era pronto sul tavolo della cucina. Il sole era tiepido, l'aria frizzante, forse questa volta non sarebbe piovuto, pensò lei. Canticchiava pettinandosi, era contenta, si piaceva. Un po' di mascara leggero sulle ciglia, rinunciando al rossetto che tanto si sarebbe sciupato, un velo di fard, e un po' di correttore ad attenuare le ombre sotto gli occhi. Sì, era tutto perfetto, ah già, il caffè. Preparò velocemente un thermos col caffè già corretto con la grappa, come piaceva a lui. Salì in auto e andò là, dove si vedevano sempre. Più di un'ora di viaggio, ma sicuramente ne sarebbe valsa la pena. Pagò al casello, e circa duecento metri più avanti posteggiò in un'area di parcheggio, e rimase in attesa. Mezz'ora, un'ora, lei stette lì, finchè sentì il rumore di un'auto. Eccolo! Pensò. Ma non era lui, era un'auto dei carabinieri. Si fermarono, scesero e si avvicinarono al finestrino.
Buongiorno, patente e libretto.
Certo, ma cosa ho fatto?
Perchè è qui ferma già da un bel po'?
Veramente ho un appuntamento.
I due si guardarono con un ghigno divertito.
Insomma un bidone!
Lei capì che avevano voglia di prenderla in giro.
Beh, io spero che verrà.
I due se ne andarono ridendo.
Ormai erano trascorse due ore e lei, anche riportata alla realtà dall'incontro con i carabinieri, decise di tornare a casa. Era delusa, triste, e il viaggio di ritorno le sembrò interminabile.
Verso sera a casa sua suonò il telefono.
Ciao, sono io.
Ciao, stamattina ero là, al solito posto.
Eri là? Perchè non mi hai telefonato? Avrei trovato il modo....
Non so, sì, anzi, lo so, sono stata stupida, ma ero certa che tu avresti "sentito" che ero là e ti avrei visto arrivare, e sarebbe stato perfetto.
Ma, amore......
Sì, amore, ma non perfetto come il mio.