Masughi Manachi
¬¬Erano in tre le musiciste insegnanti di piano, di violino e di clarinetto: Lidia, Gloria e Sonia, madre e due figlie benvolute come insegnanti, malviste dai vicini di casa per lo strimpellare ad ogni ora dei loro studenti. Mamma Lidia specialista in musica classica, 'liticata' con il jazz, il pop, il folk, il country, l'house, l'hip hop, il latin, il rock amati dalle due gemelle. Un avvocato di piazza Bologna a Roma le citò in giudizio, convinse un giudice del loro 'disturbo' con la conseguenza che le tre dovettero sloggiare. Di un appartamento al centro nemmeno a parlarne, troppo costoso, anche in periferia le tre ebbero delle difficoltà, stanche, alla fine si rivolsero ad una ditta specializzata in affitto di locali, alla fine della via Appia, lontano da altre
abitazioni ne trovarono una dal nome un po' particolare: 'Masughi Manachi' ma non era quello che le interessava, anzi era un po' esotico. Questa storia si intreccia con quella di Alberto giovane aitante maresciallo delle Fiamme Gialle il quale dopo aver girato un po' su tutta l'Italia (lasciando il suo cuore a Domodossola) era riuscito a farsi trasferire al natio…insomma nella capitale in un reparto di prestigio, al Nucleo Centrale della Polizia Tributaria di via Labicana. Onesto per principio appreso dal padre funzionario di Banca aveva venduto i beni portati in dote dalla consorte deceduta con tutta la famiglia in un rovinoso incidente stradale. I terreni erano coltivati a vigneti in provincia di Viterbo famosi per il detto
'Est Est Est', vino scoperto dal vescovo tedesco Defuk al seguito dell'imperatore germanico Enrico V°.
Alberto non desiderava il solito appartamento situato in un casermone caciarone e poco riposante ma uno lontano dagli altri. Un pomeriggio passando dinanzi al 'Masuchi Manachi' si domandò: chi poteva essere quel bell'esprit che aveva scelto quei due strani nomi?, ci doveva essere sotto qualcosa che a lui stuggiva. All'ingresso si era presentata una signora non più giovane, arrogante:"Che desidera, questo è un istituto di bellezza, non compro nulla." "Ed io non vendo niente, sono un maresciallo della Polizia Tributaria, posso entrare?" Nel frattempo si erano presentate due bionde alte, 'degne di nota'.
"Siamo Gloria e Sonia, possiamo esserle utili?" Alberto con un sorriso fece capire quello che era un suo ovvio desiderio, le 'sciagurate' risposero al sorriso, si era creato un clima tipo contrario a quello della Monaca di Monza. Alberto si trovò stretto fra due profumate giovin pulselle,"ciccio' si svegliò di colpo…in verità un po' spaesato.
"Gentili signorine penso che la cosa migliore sia quella di mettere i piedi sotto un tavolo come dice il mio colonnello, venendo nel vostro locale ho incocciato un ritrovo dallo strano nome, di solito i ristoranti titolati non offrono pasti eccellenti ma questo mi da affidamento non solo per curiosità, ho qui fuori la mia Jaguar X Type che sta scalpitando." "Mi sa che non è solo quella che sta scalpitando."
' Una delle due bionde aveva dato prova di senso dello humor apprezzato da Alberto:
"Tutte in carrozza!" La porta rotonda a vetri del locale fu aperta da un signore elegante, occhiali con stanghette d'oro, un inchino: "DO un benvenuto alla Polizia Tributaria supportata da due ausiliarie degne di nota!" Sonia: "Come ha fatto il titolare a comprendere la sua qualifica?"
"Nel parabrezza della mia auto sono riportati i simboli della guardia di finanza: terra, mare e cielo.
In passato qualche mio collega deve avergli fatto visita, il signore ricorderà per l'esito per lui negativo." Diego il titolare del ristorante, anche per simpatia dei tre fece da anfitrione e prima di congedarsi:
"La beltade fuori del comune delle due signorine mi ha fatto venire in mente un'idea particolare, vedrò se è possibile svilupparla, scambiamoci i biglietti da visita." Alberto non si era dato per vinto in merito all'interpretazione dei due nomi fuori del comune del locale dell'istituto di bellezza, si recò prima all'ambasciata giapponese e poi in quella cinese ambedue con esito negativo, quei 'geroglifici' non facevano parte del loro abecedario. Nel frattempo Diego aveva fatto 'camminare il cervello' dimostrandosi più prolifico di idee rispetto agli altri quattro, aveva fatto pervenire loro un whats app col il quale li invitava a cena nel suo locale il prossimo sabato. Alberto con la Jaguar passò a prendere le tre dame delle quali nessuna delle quali si sottrasse all'invito. Col pancino pieno Alberto, Lidia Gloria e Sonia appresero il fantasioso progetto del padrone del ristorante, far pubblicare dalla stampa locale un avviso con quale i signori, le signore e le signorine maggiorenni il sabato successivo erano invitati a fruire gratis dei servizi del suo locale "La Pepita d'Oro'. All'interno sotto i famigerati due nomi sdreus il seguente avviso: L'invitato o l'invitata che riuscirà a decifrare i due nomi sopra riportati avrà come premio un ballo con un L'ultimo caporigo un chiaro invito sessuale per gli interessati.' I presenti avevano provato a decifrare 'l'araba fenice', esito negativo per tutti. Lidia si era dimostrata irrequieta agli occhi delle sorelle che non le diedero niuna importanza, una delle sue paturnie ma proprio lei fu la sorpresa:
Diego: "Signore e signori, un attimo di attenzione, la signorina qui presente mi ha comunicato di esser riuscita a decifrare le due parole, sinceramente siamo tutti un po' curiosi e increduli, prego signorina Lidia.." Lidia presa dalla foga sembrava fuori dai gangheri: "Permettetemi di darvi degli ignoranti, una premessa, oggigiorno il dialetto siciliano è un po' alla portata di tutti. Seguitemi, non fate caso alle volgarità: 'manachi' è un'espressione che indica un vizietto giovanile soprattutto dei ragazzi, sega per i maschi, masturbazione per le femmine, in ogni caso fare l'amore con se stessi, masughi di solito è quello che in gergo tecnico si chiama cunnilingus. "Permettetemi di darvi degli ignoranti, una premessa:
oggigiorno il dialetto siciliano è un po' alla portata di tutti.
Seguitemi, non fate caso alle volgarità: "manachi' è un'espressione che indica un vizietto giovanile soprattutto dei ragazzi, sega per i maschi, masturbazione per le femmine, in ogni caso fare l'amore con se stessi, masughi di solito è quello che in gergo tecnico si chiama cunnilingus per le donne e pompino per i maschi, siete un branco di 'babbi di minchia, non c'è bisogno di tradurvi l'espressione!." Ne era venuta fuori una Lidia inaspettata, lei sempre riservata e puritana ma non era finita lì. "Come da promessa nel cartellone scelgo un maschio per farmi compagnia, Alberto che ne dici di venire con me nella stanza profumata saltando il ballo in cui sicuramente saresti un orso. Ad Alberto non rimase che metter su una maschera da clown per nascondere l'imbarazzo. Tutta altra atmosfera in camera: "È da tempo che mi nascondo dietro una maschera che non è la mia vera natura, amo i maschi ma sono stata sempre surclassata dalle mie sorelle, non ti chiederò di far l'amore con me, mi contenterò della tua compagnia." In uno slancio amoroso Alberto abbracciò Lidia e incominciò a baciarla in tutto il corpo, un kamasutra in miniatura cui la 'disgraziata' rispose alla grande, si stava rifacendo dell'astinenza passata. I quattro erano tutti un punto interrogativo sin quando i due amanti sorridenti uscirono dalla stanca profumata. "Tutto bene ed anche un vaffa a voi tu saresti un orso. Ad Alberto non rimase che metter su una maschera da clown per nascondere l'imbarazzo. Tutta altra atmosfera in camera: "E da tempo che mi nascondo dietro una maschera che non è la mia vera natura, amo i maschi ma sono stata sempre
surclassata dalle mie sorelle, non ti chiederò di far l'amore con me, mi contenterò della tua compagnia."
In uno slancio amoroso Alberto abbracciò Lidia e incominciò a baciarla in tutto il corpo, un kamasutra in miniatura cui la 'disgraziata' rispose alla grande, si stava rifacendo dell'astinenza passata. I quattro erano tutti un punto interrogativo sin quando i due amanti sorridenti uscirono dalla stanca profumata.
"Tutto bene ed anche un sentito vaffa a voi tutti."