Meglio cane
Una giornata come tante per Corso, il levriero di villa Bel Colle: le coccole della signora, la passeggiata per lo shopping mattutino, il pranzo dietetico seguito dal riposino, l'oretta libero di scorazzare nel parco, la carezza e il boccone del padrone rientrato dagli affari. Una vita dorata la sua controllata dal veterinario e con l'addestratore‐allenatore per le competizioni di sport e bellezza in cui primeggiare. Piatti, coppe, targhe e diplomi in giro per la casa attestavano la sua eccellenza. E aveva tanti figli, futuri campioni, dalle spose volta a volta coperte. Eppure non si sentiva contento...Da qualche tempo, fosse stata la noia o forse l'osservazione del bel mondo dei signori, nello sguardo era entrata un'ombra cupa e sempre più spesso faticava a prendere sonno. Non gli piaceva più quel suo corpo canino, invidiava le forme dell'uomo! Così sognò....Si chiamava Mario, sposato con tre figli piccoli e una moglie assillante, pendolare per lavoro. Si svegliava alle sei e dopo un'ora di treno era in banca allo sportello a affrontare i clienti. Nelle pause un panino, lo spuntino coi colleghi, poi di nuovo scartoffie e l'uscita al tramonto, altra ora di viaggio e la cena alle 20. Niente bestie per casa, i bimbetti a strillare e la madre col muso a dir scarsi i guadagni. Era ormai come un incubo e tremava il levriero, abbaiò spaventato, si svegliò per davvero. "Meglio cane, che uomo!" e poi visse sereno.