Mensa
Tutti quanti in fila per due entrano nella multi aula; sono già pronto per leggere sulla carta d’alluminio quello che mangiamo, oggi. C’è chi esulta perché è il suo “piatto” preferito e chi si lamenta. Ma io non mi lamento mai: anzi, me ne pento che questo è l’ultimo anno, cinque anni passati a fare tanti compiti, a sopportare le solite voci delle maestre. Solo per un anno l’ho guardata, solo per un anno ho parlato con lei. Forse per caso, ma siamo seduti proprio vicini. Ascolto il rumore dei suoi braccialetti che si muovono per ogni gesto, la presa delle posate, la mano che saluta le amiche che stanno dall’altra parte dell’aula. Mangiamo proprio sullo stesso banco, certo è un po’ stretto. La guardo sottocchio, con quel suo sorriso mi fa subito capire che io vado matto per lei. Mi si spezza la lingua ogni volta che voglio dirle Qualcosa, ci scambiamo due sorrisi, così, senza senso. Ha già finito la pasta al forno, io ancora no, me ne sto rimbambito a guardarla. Dopo un po’ finisco anche io. Aspetto quell’attimo giusto per poterglielo dire, la sua mano è tesa sul banco e parla con le sue amiche. La mia mano va sulla sua, si gira di scatto.
‐ Vuoi fidanzarti con me?
Lei ride, si alza e va dalle sue amiche.
Non mi ha ancora risposto. Usciamo, fuori scuola c’è un bel giardino, è seduta su una delle tante panchine e sta parlando quasi gioiosamente con le sue amiche che sono altrettanto felici di quello che dice. Vado anch’io a sedermi sulla panchina più vicina alla sua. Mi vedono, le sue amiche mi guardano con curiosità, poi se ne vanno, siamo soli. Ora è con le mani impugnate sotto al mento, ha degli occhi felicissimi, ma passa molto tempo. Mentre me ne sto andando mi dice:
‐ Aspetta!... Io dico di sì…
Qualcosa ci unisce e ci fa abbracciare; i due grembiuli blu e rosa trascinati dalla brezza si accarezzano.
Qualcosa fa avvicinare i nostri due volti; sento il suo caldo respiro, chiude gli occhi, le labbra si avvicinano lentamente, un bacio. Poi mi sussurra un ciao, mi lascia la mano che tenevo unita alla sua. Se ne va… quasi come se scomparisse.